La lotta elettorale sempre più intensa

La lotta elettorale sempre più intensa il poco più di itti mese dal 28 aprite La lotta elettorale sempre più intensa Ieri sono stati tenuti circa ventimila comizi, ai quali (secondo calcoli del ministero dell'Interno) hanno assistito almeno dieci milioni di persone - Ad eccezione di Nenni, hanno parlato tutti i « leaders» - Discorsi polemici di Saragat e di Malagodi - Il controllo delle firme necessarie per il deposito delle liste ha portato alla eliminazione di alcune decine di candidati al nuovo Parlamento Roma, lunedi mattina. H rigido controllo delle firme necessarie per il deposito delle candidature ha condotto' alla eliminazione di alcune decine di candidati ai 945 seggi del nuovo Parlamento. ' Efesi non saranno perciò 7622, e cioè 5S61 per la Camera e 1761 per il Senato, ma un po' meno: la cifra esatta verrà resa nota nelle prossime ore; ed è attesa con Interesse dagli splgolatori di curiosità elettorali, i quali si accingono a calcolare la percentuale dei concorrenti ai 630 seggi di deputati ed ai 315 di senatori. Secondo questi spigolatori, dal 1848 .ad oggi gli italiani sono stati chiamati alle urne per elezioni politiche trentadue volte, di cui cinque in questo secondo dopoguerra. Si è votato in aprile tre volte: nel 1848, nel 1924 e nel 1948. Tutti i partiti hanno cominciato dei sondaggi pre-elettorali, direttamente o attraverso Istituti specializzati. I risultati saranno resi noti nei prossimi giorni ed anch'essi costituiranno, In pratica, strumenti propagandistici: ogni partito, infatti, tende ad accreditare l'impressione che le « cose vanno bene>. E tutti giocano, forse, sul fatto che gli elettori sono aumentati di ben due milioni, rispetto al 1958. Ad ogni modo, a poco più di un mese dal 28 aprile, la campagna elettorale si intensifica e si scalda. Lo si è visto Ieri, quando si sono avuti circa ventimila comizi, al quali, secondo un prudenziale calcolo del ministero dell'Interno, han no assistito non meno di dieci milioni di italiani. Tutti i leaders, con la sola esclusione di Nenni, hanno partecipato al torneo oratorio. Saragat, a Latina, dopo avere praticamente respinto l'ipotesi . del cosiddetto « centro-sinjstra pulito », ventilata da qualche parte («il psdi pone la candì datura ad un maggior peso politico della vita del Paese, non già per escludere dalla futura maggioranza forze che si orientano verso la democrazia, ma, al contrario, per incoraggiarle a proseguire la marcia nella direzione giusta e per fissarle, in modo definitivo, ad un impegno di solidarietà tanto nella politica interna quanto nella politica estera») ha ripreso la velata polemica con Moro sul voto dei cattolici. «Nessun sofisma — ha detto — potrà precludere al partito socialdemocratico, che si è sempre battuto per la libertà e la giustizia, il diritto di appellarsi a tutti gli elettori. Chi si è sempre battuto per la libertà politica e per la giustizia sociale non può ammettere limitazioni alla propria milizia, al proprio proseliti amo, alla propria azione de mocratica ». Stupisce, secondo Saragat, che verità cosi elementari ed accolte in tutte le o democrazie sfuggano in Italia chi dovrebbe averle assimilate. Siccome ieri era stato reso noto, dall'Avana.', il testo della piattaforma programmatica dei socialisti, Saragat ha detto che in essa vi sono dei riconoscimenti sulla validità del Patto atlantico come garanzia di equilibrio delle forze in presenza, come difesa del nostro Paese, come baluardo di pace. «I socialisti hanno riconosciuto che a mutare l'equilibrio delle forze — ha soggiunto Saragat — si corre il- rischio di rendere la pace ancora più precaria. Ma non basta riconoscere ciò; e neppure basta porsi come obiettivo (e quale è il democratico che non se lo pone?) il disarmo generale e controllato e il superamento dell'attuale situazione che vede il mondo diviso. Il problema è di rendersi conto del perché il mondo è cosi diviso, è di rendersi conto dei fattori che potrebbero portare ad una distensione vera, è di rendersi conto di quel che si deve fare oggi, non soltanto per tendere verso l'obiettivo supremo della pace inviolabile per tutti, ma per assicurare la libertà dei Paesi che ancora la godono, per assicurare la difesa e la libertà del nostro Paese. Su questa parte 11 programma socialista è elusivo ». Il segretario dell'altro partito della coalizione di governo, l'on. Reale, parlando nelle Marche, ha rivendicato «la funzione specifica ed insosti tuìbile del ori nella politica di centro-sinistra ». Dei leaders dell'opposizione mette conto di registrare che Togliatti, il cui settantesimo compleanno sarà' festeggiato dopo domani, mercoledì, a Roma, in una manifestazione nella., quale, égli "stésso prenderà la parola insieme a Luigi Longo, ha tenuto ieri un comizio a Firenze dove ha sviluppato gli argomenti ormai noti della polemica elettorale comunista. Il « giro d'Italia » che egli sta compiendo, ha portato l'on. Malagodi in Sicilia, dove ha tenuto due comizi a Catania e Palermo. In sostanza, il leader del pll ha affermato che la de, da Pantani in giù, cerca di eludere il tema specifico della campagna elettorale e cioè le prospettive e i pericoli dell'alleanza con i socialisti e la gravità del prezzo già pagato e da pagare ai so cialisti, anche in termini legi slativi per ottenere il loro appoggio. Poi l'on. Malagodi ha sviluppato la consueta pole mica contro 11 centro-sinistra, che certamente troverà nei prossimi giorni nuovo alimento dal discorso pronunciato ieri a Roma dal segretario del la de. on. Moro. Vittorio Staterà