Morta di tifo a Zermatt anche una ragazza ventenne

Morta di tifo a Zermatt anche una ragazza ventenne GII ultimi turisti stanno fuggendo Morta di tifo a Zermatt anche una ragazza ventenne Le persone colpite dal morbo sono trecento - Sembra confermato che l'epidemia è stata provocata da inquinamento dell'acqua potabile - Inoltre nella cittadina le fognature sono insufficienti Zermatt, lunedi mattina. Le vittime dell'epidemia di tifo a Zermatt sono salite a due: a poche ore dalla morte della signora Berta Perren di sessantadue anni e madre di tredici figli, spirata all'ospedale di Briga, è deceduta, in uno cllnica di Zermatt, ima ragazza che una settimana fa aveva accusato 1 primi sintomi di febbre tifoide. La seconda vittima della grave epidemia si chiama Marlise Dubach, aveva ■ ventldue anni, era nubile ed era venuta da Lucerna, a Zermatt per impiegarsi durante la stagione invernale quale segretaria di un albergo. Le condizioni della ragazza erano apparse gravisime fin dal giorno del suo ricovero in clinica. Nonostante le cure prodigatele dai sanitari, non ha resistito ad un violento attacco di febbre. Un breve bollettino medico conferma che Marlise Dubach è spirata in seguito allo conseguenze di un'infezione tifoidea. I funerali della giovane ragazza avverranno domani. La morte di una seconda persona ha ulteriormente accresciuto l'inquietudine della popolazione elvetica, che segue con ansia lo sviluppo dell'epidemia manifestatasi a Zermatt e propagatasi poi ad altre località della Confederazione elvetica. Migliaia di persone si sono rivolte al loro medico per farsi vaccinaro contro il morbo, mentre tutti'coloro che in queste ultime cinque settimane sono stati in vacanza a Zermatt si sottopongono ad accurate analisi del sangue. A Zermatt altre centinaia di turisti hanno fatto in fretta e furia le valigie, per lasciare la zona infettata. I treni dl- retti a Briga sono affollati, mentre quelli che salgono a Zermatt sono quasi vuoti o trasportano medici ed infermieri addetti all'ospedale di emergenza e al laboratorio batteriologico allestito da un reparto medico dell'esercito elvetico. Sulle origini dell'epidemia non è stata -ancora fatta una luce completa, ma ormai tutti — autorità, medici e abitanti — parlano apertamente di un inquinamento dell'acqua potabile. Viene altresì confermato che il sistema di fognature è insufficiente per una cittadina che ospita nei periodi di < punta» migliaia e migliaia di forestieri. Già negli scorsi anni si erano manifestati a Zermatt alcuni casi isolati di febbre tifoide ed allora si era proposta la costruzione di una nuova centrale di purificazione dell'acqua, destinata alla popolazione e agli alberghi, ma finora il costoso progetto non ha potuto essere realizzato. Alle persone ohe si recano a Zermatt viene da ieri consigliato di vaccinarsi contro il tifo. Tuttavia i medici precisano che l'immunità contro la febbre tifoide non è ottenibile subito ma soltanto due settimane dopo la vaccinazione. In un comunicato ufficiale diramato dal servizio sanitario del cantone del Vallese, è precisato: cChi si reca a Zermatt lo fa a proprio rischio e pericolo >. Si calcola che ormai il numero delle persone colpite dal tifo sia salito a circa trecento. A Zermatt sono tuttora ricoverate oltre cinquanta persone. Altrettante giacciono nei diversi ospedali del cantone del Vallese. Inoltre, si contano nu merosi ammalati di tifo negli ospedali di Berna, Basilea, Gi nevra e Losanna. Si tratta esclusivamente di persone che hanno trascorso un soggiorno più o meno lungo nella località turistica del Vallese. Da Parigi viene poi segnalato- che in Francia si sono fino ra registrati diciassette casi di tifo, di cui due a Parigi. Tutte e 17 le persone colpite erano state in vacanza a Zermatt Luigi Fascetta

Persone citate: Berta Perren, Vallese

Luoghi citati: Basilea, Berna, Francia, Parigi, Zermatt