Umanissimi incontri del Pontefice con la folla plaudente tra Roma ed Ostia

Umanissimi incontri del Pontefice con la folla plaudente tra Roma ed Ostia Ha voltilo vedere») almeno dalIVsterno^ l'aeroporto di Fiumicino Umanissimi incontri del Pontefice con la folla plaudente tra Roma ed Ostia 0 Santo Padre in piedi nell'automobile scoperta - In un discorso ai fedeli accenni a manifestazioni di « barbarie sportive » con evidente riferimento al caso del pugile Moore - Con improvvisa decisione ha fatto dirottare la macchina per recarsi al campo di volo Nostro servizio particolare Città del Vaticano, lun. matt Non solo ad Ostia, ma anche all'aeroporto di Fiumicino Giovanni XXTII si è recato nel pomeripeio di ieri. E' stata una sorpresa per molta gente, in luoghi dove un Papa non si era visto da generazioni, ed ì settanta chilometri complessivi lungo i quali si è svolta, dal momento dell'uscita a quello del ritorno, questa ennesima sortita del Pontefice nei confini della sua diocesi, hanno interessato una buona parte della popolazione romana. E' difficile formulare una cifra, ma certo centinaia di migliaia di persone hanno assistito al passaggio di Giovanni XXIII, lo hanno applaudito dai lati delle strade campestri, dai marciapiedi cittadini, dagli edifici della Roma moderna che si affacciano sulla Via Olimpica e sulla Cristoforo Colombo. Ma un Papa era andato tanto vicino agli aerei delle grandi linee internazionali, espressione ultima della rapidità di comunicazione tra un punto e l'altro del mondo.. Giovanni XXIII vuol vedere da vicino, ma al tempo stesso porta con sé l'ansia di movimento, di superamento delle distanze che è nella sua natura volitiva. « Per me, ciò che è fatto è fatto — disse in sostanza parlando ad un gruppo di cattolici filippini — ma il mio successore certo in aereo verrà a trovarvi in patria per ammirare le bellezze della roccaforte della Chiesa in Estremo Oriente ». Mare e cielo: sono i due temi personali dati dal Papa alla sua uscita di ieri. Si è riaccostato al mare, per vari chilometri ne ha ammirato dalla sua automobile lo spettacolo a lui consueto negli anni del patriarcato di Venezia. Circa tre ore sono occorse al Papa per un viaggio che può dirsi sia stato veramente trionfale, specie sulla vìa del ritorno. Alle 16,15 ha lasciato il Vaticano e alle 19,05 vi ha fatto ritorno. Il punto di partenza era la visita quaresimale alla parrocchia ostiense della Madonna Regina della Pace. Per giungervi Giovanni XXIII ha percorso la Cristoforo Colombo con il consueto corteo, affiancato da agenti motociclisti. Il Lungomare, con gli stabilimenti scarsamente popolati e con qualche turista nordico in costume da bagno, insensibili al leggero vento gelido, era in gran parte deserto. Ma il Papa ha fatto rallentare leggermente l'andatura per vederlo meglio, per i pochi minuti che gli erano concessi. Arrivato nelle vicinanze della chiesa, il Pontefice ha dato ordine che il tetto deoapottabile della sua autovettura venisse abbassato. Così in piedi, coperto 'dal mantello e dal cappello rossi, è passato tra i fedeli raccolti al di là delle transenne, impartendo loro la sua benedizione. La cronaca della cerimonia svoltasi all'interno della chiesa parrocchiale è la stessa delle domeniche scorse. Ma nel suo discorso alla folla Giovanni XXIII ha inserito parole di decisa riprovazione per un episodio di attualità quale è quello dell'incidente occorso a Los Angeles al pugile Moore. Il Papa stava spiegando le ragioni della sua andata alla chiesa, e come esse si ricollegassero al bisogno di onorare Cristo nel suo insegnamento. A questo punto ha fatto riferimento esplicito alle «gare dei pugni» che, egli ha detto, possono essere < contrarie ai princìpi naturali, e divenire una barbarie che un fratello usa al proprio fratello». Lasciata la chiesa alle 17,20, il Pontefice si è avviato lungo la via Ostiense, verso Roma. All'incontro con l'autostrada di Fiumicino, la sorpresa inaspettata. Il corteo ha ricevuto l'ordine di dirottare verso l'aeroporto internazionale, ove è giunto nel giro di dieci minuti. In questa parte del tragitto un rallentamento forzato è stato provocato da un maialino che da un campo laterale, vanamente inseguito da una giovane contadina, ha attraversato la strada al corteo papale, grugnendo e correndo da una parte all'altra. Come si è detto, arrivato a Fiumicino, il Papa si è limitato ad osservare le strutture dell'aeroporto dall'esterno, acclamato da hostesses, personale di servizio, viaggiatori e visitatori, in quel momento presenti. Tornato sulla via Ostiense, il corteo prima di raggiungere il Vaticano ha dovuto compiere quattro fermate prolungate. La prima all'altezza del «Villaggio San Francesco », costruito alla fine del conflitto ultimo per ospitare famiglie di sfollati. Un gruppo di bambini levava un cartello con la dicitura: «Ar Papa je volemo bene co' tutto er core»,, intorno la folla invadeva la sede stradale, a stento trattenuta da forze dell'ordine. Giovanni XXIII, nuovamente in piedi sulla macchina scoperta, ha impartito «una grande benedizione » a quanti erano radunati « a destra e a sinistra». La seconda sosta si è verificata un palo di chilometri dopo, presso la parrocchia di S. Leonardo di Acilia. Di nuovo il Papa. a impartire benedizioni e a rivolgere parole semplici alla gente di tutte le condizioni che lo acclamava. Un uomo, uno dei tanti, gli ha gridato: « Vieni a trovarci » e Giovanni XXIII ha risposto: «Chissà, la prossima volta...». Lungo gli oltre venti chilometri della Via Ostiense, allineate ai margini, erano migliaia di automobili in duplice ed in triplice fila. Rappresentavano il segno evidente di ciò che l'uscita del Papa comportava nel traffico particolarmente intenso che di domenica si svolge tra Roma e il mare. Attorno ad esse, i gitanti costituivano una doppia parete viva al passaggio del Pontefice, acclamavano, agitavano le mani in segno di saluto. Piazza Enrico Fermi e via Grimaldi, nel punto ove la via Olimpica si inserisce decisamente nel più folto dell'abitato cittadino, sono stati gli altri due luoghi in cui il corteo papale ha dovuto fermarsi. Dovuto, perché non c'era altra scelta. La folla era tanta ed entusiasta, gli agenti hanno durato fatica ad impedire che i più audaci salissero sulla automobile del Papa, per stringergli la mano, che egli dava a Sinistra e a destra, ai più vicini. Per un buon chilometro, poi, nell'ultimo tratto della Olimpica, Giovanni XXIII ha voluto proseguire a macchina scoperta. Era commosso, visibilmente, quando da piazza S. Pietro, salutato da centinaia di altre persone in attesa, è passato sotto l'Arco delle Campane per fare ritorno ai suol appartamenti: dopo una giornata faticosa, certamente, ma che entra tra le più memorabili del suo pontificato pastorale. Filippo Pucci Papa Giovanni XXIII rivolge un breve discorso ai 25.000 bersaglieri radunati in Piazza San Pietro (Telef.

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Los Angeles, Ostia, Roma, Venezia