Il marito dell'infanticida nega d'aver voluto la morte della bimba

Il marito dell'infanticida nega d'aver voluto la morte della bimba Stamane la sepoltura della piccina gettata nella cisterna Il marito dell'infanticida nega d'aver voluto la morte della bimba Soltanto dopo l'interrogatorio di fronte al Procuratore della Repubblica verrà precisata l'accusa che potrà essere di correità o di istigazione - Ben diverso dalla moglie, Raffaele Lèi, è analfabeta e tardo di mente - Solo così si spiega come abbia creduto alle bugie della sposa sulla sua palese maternità DAL NOSTRO INVIA TO Agliano d'Asti, lunedì mattina I funerali di Roberta Loi, la bimba di dieci mesi vittima dell'orribile delitto di Agitano d'Asti, si svolgono stamane a spese del Comune e la bimba sarà quindi tumulata nel camposanto del paese. Nel frattempo i carabinieri hanno trasmesso alla Procura della Repubblica di Asti gli atti relativi all'inchiesta sul grave fatto, denunciando la sciagurata madre della bimba, la venticinquenne Bonina Piras in Loi per omicidio volontario premeditato e aggravato. L'accusa che viene mosso al marito .della, donna, .il mezzadro Raffaele Loi, di 33 anni,, per ora non precisata, dovrebbe essere di concorso nel delitto o di istigazione. Stamane nelle carceri di via Testa ad Asti, dove sono rinchiusi dalla serata di sabato, Bonina e Raffaele Loi saranno interrogati dal sostituto Procuratore della Repubblica dott. Catrambone. Si potrà allora, conoscere quali sono le imputazioni che il magistrato riterrà di contestare ai due giovani coniugi sardi. Con sé, nelle carceri, la Piras ha portato la secondogenita Annamaria, nata il 3 febbraio scorso. La donna, che in queste ptime ore di detenzione non ha fatto che piangere, potrà provvedere alla bimba fino al compimento del terzo mese di vita. Poi Annamaria sarà affidata a un istituto per l'infanzia. Concluse le indagini dei carabinieri, vediamo di ricostruire l'ambiente dove il delitto è maturato. Bonina Piras, la snaturata, madre, è nativa di Santadi, in provincia di Cagliari. 'In. paese era considerata una ragazza onesta e quando, alla fine del '61, Raffaele Loi, originario della vicina Giba, ritornò in Sardegna per prendere moglie dopo avere lavorato per qualche anno nell'Astigiano, sua madre non esitò a scegliergli come sposa la Piras. La giovane portava invece in grembo da qualche mese il frutto di un € errore » e della cosa non parlò al futuro sposo, un povero analfabeta dall'intelligenza, pare, inferiore alla media. II Loi scoprì la verità soltanto tre mesi dopo il matrimonio, quando la moglie, che aveva spiegato l'eccessivo ingrossamento con le conseguenze di un'operazione, diede alla luce una bimba, Roberta. Era il 3 febbraio del 1962 e Raffaele Loi, per « difendere il proprio onore », accettò come sua la. creaturina. Decise però di tornare sul continente e i coniugi si sistemarono a Costigliòle d'Asti, mezzadri in ima cascina che, con alcune giornate di terreno a vigneto e a prato, poteva permettere loro un'esistenza discreta. I due si assoggettavano invece a vivere in un'unica stanza, sommersi dalla sporcizia. L'uomo è sempre torvo, taciturno, non parla con i vicini; la moglie, una donnetta insignificante bruttina, ha spesso gli oc hi arrossati dal pianto. Roberta cresce sana, è una bella bimba bruna, ma la sua presenza avvelena l'esistenza di Raffaele Loi. Quella bimba, egli lo sa, non è sua; egli non tollera che debba vivere sotto il suo tetto, anche perché la moglie, nuova¬ mente incinta, sta per dargli un figlio suo. La vita dei coniugi trascorre così tra continue scenate. < Porta via di qui questa bimba*, ripete il Loi alla moglie, € fanne quello che vuoi, ma prendi una decisione. Non tollero di doverla mantenere ». Bonina Piras, più scaltra del marito, accampa cento pretesti per guadagnar tempo, ma è tutto inutile. Si arriva a dicembre, la bambina ha compiuto i dieci mesi e la nuova creaturina sta per nascere; nell'animo della sventurata, forse instillata dal marito, matura l'orribile decisione. Il 13 dicembre, raggiunta la località Bricco Amore di Agliano, con la bimba tra le braccia, si affaccia sulla-cisterna e lascia cadere la pic¬ cola nell'acqua gelida. In paese incominciano a circolare strane voci sulla scomparsa della piccola e il maresciallo Mazzei con il brigadiere Rafanelli inizia le indagini. Quando il 3 febbraio la donna dà alla luce la seconda bimba, i carabinieri sono ormai sicuri che Roberta sia stata soppressa, anche se la Loi, interrogata più volte, respinge i sospetti. Venerdì pomeriggio infine l'agricoltore Pierino Bellora scopre il cadaverino nella cisterna. Viene dato l'allarme ed a Costigliole i carabinieri non hanno più dubbi. Prelevano la Loi e la accompagnano alla cisterna. Bonina crolla, confessando il suo crimine. Viene arrestato an¬ che il Loi che, a differenza della donna, sembra continui a negare ogni cosa. Il segreto istruttorio non permette di sapere di più sull'esito degli interrogatori, ma gli elementi in possesso degli inquirenti sarebbero contro il mezzadro. E' comunque assurdo pensare che fosse all'oscuro di ogni cosa. Un altro punto non chiaro è se la bimba sia stata gettata viva o morta nella cisterna. L'esame necroscopico è stato eseguito sabato dal prof. Tovo, dell'Istituto di medicina legale di Torino, ed i risultati saranno noti soltanto dei prossimi giorni. Accertate le cause del decesso, anche a quest'ultimo interrogativo, potrà essere data una risposta. Franco Marchiare*

Luoghi citati: Asti, Cagliari, Santadi, Sardegna, Torino