Il calcio brasiliano si sta rinnovando

Il calcio brasiliano si sta rinnovando Il calcio brasiliano si sta rinnovando I dirigenti, però, hanno bisogno di tempo - Le due sconfitte contro Portogallo e" Belgio intralciano il programma, che dovrebbe condurre alla vittoria nei "mondiali" Il risultato della partita di Bruxelles è stato come una mazzata sullo stesso chiodo sul quale la partita di Lisbona aveva sferrato, per prima, una martellata. Dal Portogallo, dopo la prima visita ai buoni conoscenti di vecchia data che abbiamo nella comitiva dei brasiliani che erano appena arrivati, avevamo spiegato per, sommi capi quale fosse il programma dei campioni del mondo per arrivare a conquistare per la terza volta il trofeo. Era ed è in realtà una ossessione degli sportivi brasiliani, quella di questa conquista. E la difficoltà non era stata sottovalutata. Dopo lunghe discussioni, il presidente della Confederacao Brasffctra JDeportes, la cosidetta G.B.D., aveva formulato un programma, che, pifi che altro sull'entusiasmo della vittoria ottenuta al Cile, era stato accettato dalla maggioranza. Si chiama, questo presidente, Joao Havelange. E' un uomo di discendenza europea, un oriundo fiammingo. Egli,. che aveva grandi meriti nella riorganizzazione del calcio del suo paese di adozione, aveva con evidente spirito diplomatico messo d'accordo Paulistas e Ca.riacas — sportivi cioè degli Stati di Sao Paulo e di Rio de Janeiro — sui quattro punti del suo grande progetto. < Questi quattro punti erano i seguenti: spedizione in Europa, per una dozzina di incontri con squadre nazionali a scopo di osservazione e di studio dei futuri avversari, avendo a disposizione ventidue giuocatori, che poi diventarono ventitré per le insistenze di Pelé sul suo compagno di squadra ferito Coutinho. Partecipazione al torneo calcistico di Sao Paulo dei IV Giuochi Panamerioani, con una squadra di dilettanti composta da una ventina di elementi. Lavoro minuto ed accurato da svolgere nel 1964 per preparare i V Giuochi Panamericanì e per mettere sul piede di guerra la compagine, composta da dilettanti questa pure, che dovrà prendere parte ai Giuochi Olimpici in Giappone. Questo per i dilettanti, mentre per i professionisti era previsto un grande torneo fra le squadre nazionali del Brasile, dell'Inghilterra, dell'Italia e della Russia, da svolgersi in Brasile sotto il patronato della Industria nazionale del caffè brasiliano. Infine nel 1965 quattro squadre brasiliane da mandare una. in Europa, •ieria ■ nell'Amebica ' 'Centrale; una in Africa ed una in Asia, ognuna composta di ventidue uomini, ed ognuna disputante dieci incontri a tre giorni d'intervallo. Un programma semplicemente mastodontico. Un programma così vasto e com¬ plesso, che, per un paese cosi grande e così percosso da correnti contrastanti, aveva bisogno assoluto del successo iniziale per poter essere svolto con regolarità e senza quegli urti che possono anche convertirsi in autentiche rivoluzioni. La disciplina rigida ed assoluta era ed è condizione essenziale per un lavoro di simile mole. Ciò in un paese, nel quale, per differenza di razze e correnti, la disciplina è sempre stata molto difficile da ottenere e da conservare. In Svizzera, nel I95k, Questa disciplina non c'era stata affatto. Chi scrive queste Zinee aveva assistito, proprio da vicino, alla battaglia notturna fra magiari e brasiliani allo Stadio di Berna che egli ben conosceva, ed all'assalto ai poliziotti elvetici svoltosi poco prima. In Svezia, la disciplina stessa era stata, ottenuta grazie a tutto un lavoro di psiooanalisi e di convinzione fatto da un uomo che, come spesso succede nel mondo del calcio, è stato, per gelosia, ora allontanato e sostituito. Nel Cile, l'ordine, contemporaneamente al livello tecnico di gran parte dei giuocatori, andò scemando in modo visibile all'osservatore pratico delle cose: fu la eccezionale maestrìa di Garrincha, assieme alla debolezza degli avversari, ad assicurare per la seconda volta il titolo al Brasile. Ora la congenita indiaci-. plina è tornata e torna a fare capolino, in alcuni risultati, negli atteggiamenti bizzarri di Garrincha, in certe resistenze di Pelé ed in diverse altre piccole cose affioranti qua e là. Le due sconfitte subite ai due primi passi fatti in Europa — la seconda addirittura un rovescio — piombano suoli esecutori del colossale programma, proprio nel periodo in cui essi dovrebbero godere della maggior serenità di spirito per affrontare il formidabile problema tecnicomorale del trapasso da una generazione di giuocatori ad un'altra. Nessuna meraviglia che il programma di Havelange venga scosso come una nave in tempesta, e che, come spesso avviene, un urto, magari -violento, avvenga fra chi è rimasto a casa e chi è stato inviato in spedizione ad eseguire la prima parte del voluminoso programma. Un urto che non potrà che turbare gli intelletti^ al punto di. indurre in' errori altrimenti evi;" tabilì. Non' facciamo previsioni, ma è così breve il trapasso dalla gloria alla polvere della strada! La situazione tecnica del caldo brasiliano è giunta al punto critico. Vittorio Pozzo

Persone citate: Garrincha, Havelange, Joao Havelange, Vittorio Pozzo