Il processo alla donna notaio ripreso in tribunale a Saluzzo

Il processo alla donna notaio ripreso in tribunale a Saluzzo Il processo alla donna notaio ripreso in tribunale a Saluzzo L'imputata, quarantenne, è assente - Deve rispondere di truffa e falso - Nuove accuse alla professionista (Nostro servizio particolare) Saluzzo, 22 aprile. (r. s.) E' ripreso oggi al Tribunale Penale di Saluzzo, il processo a carico della dottoressa Nunziata Miraglia in Marocco di 40 anni, notato a Saluzzo, accusata di truffa e falso. Il dibattito è alla quarta udienza: in quelle precedenti (maggio 1961, maggio e settembre 1962) i giudici avevano risolto questioni procedurali. Oggi un altro imputato, Antonio Barra di 52 anni e residente a Costigliole Saluzzo, ha apertamente accusato la professionista La Miraglia, nel '54, aveva prestato del denaro a Tersilla Chiotti, di Costigliole Saluzzo, con l'intesa che avrebbe venduto una parte della proprietà terriera Sella Chiotti se questa non lo avesse restituito. Il Barra ha raccontato che capitò un giorno nello studio della Miraglia a Costigliole per incaricarla delle pratiche relative alla voltura di un'auto. In quell'occasione la Miraglia gli riferi il « caso Chiotti >, aggiunse che lei stessa avrebbe comprato i campi della Chiotti, per poi rivenderli. Il Barra, allora, si offerse come probabile acquirente. Nel dicembre di quell'anno, interpellato, il Barra fissò in 2 milioni e 700.000 lire il prezzo d'acquisto, riducendo di 300.000 lire le pretese della professionista. Nel gennaio successivo la Miraglia confermò ai coniugi Barra che ave va acquistato la proprietà Chiotti, che aveva già preparato l'atto di compravendita e che altro non restava da fare ai Barra che firmare l'atto. Sul documento c'era già la firma della Chiotti, ma la donna non si trovava in quel momento nello studio. < Non essenao pratico di queste cose — ha continuato il Barra — e fidandomi ciecamente della Miraglia, non badai al particolare della firma della Chiotti: la firma non avrebbe dovuto apparire se mia moglie ed lo avessimo comprato la terra direttamente dal notaio. Ma la Miraglia tornò ad assicurarmi che tutto era perfettamente in regola ». Il Barra, entrato più tardi nella nuova proprietà, ne occupò la casa, ad eccezione di una stanza che conteneva ancora effetti personali della Chiotti. Sollecitò allora alla Miraglia la disponibilità di quella camera: il notaio si recò a Torino, dove la Chiotti era ricoverata in ospedale, e al ritorno riferì al Barra che la donna, di fronte a tale richiesta, si era adirata. Consigliava quindi di attendere ancora un po'. Passò del tempo. Un giorno giunse in casa Barra il geom. Piero Marocco, marito deila Miraglia, che si offri di ricomprare dai coniugi quanto venduto dalla moglie, salvo una giornata di terra. Il notaio aveva commesso un'irregolarità; occorreva riparare e non c'era altro sistema che quello: ai Barra fu offerta l'assistenza di un legale totalmente pagato dalla Miraglia. Non molto tempo dopo un fratello della Chiotti, emigrato in America, scriveva ai familiari a Costigliole per chiedere notizie della sorella Tersilla e per sapere come mai lei, tanto diligente nell'amministrare la proprietà, non gli avesse più inviato la sua quota-parte del reddito dei terreni. 'Fu cosi scoperta la vendita illecita dell'intera proprietà (anziché una sola parte). La Chiotti ottenne che la vendita venisse annullata e, nel contempo, rinunciò a qualsiasi azione legale, I carabinieri, però, provvidero a denunciare il fatto alla magistratura. Il Barra, che in un primo tempo, aveva sempre difeso la donna-notaio, oggi l'ha accu sata apertamente. Altrettanto ha fatto sua moglie, An gelina, anch'essa imputata. La Miraglia non si è presentata in udienza ed è stata dichiarata contumace. Il processo prosegue domani.

Luoghi citati: America, Costigliole Saluzzo, Marocco, Saluzzo, Tersilla Chiotti, Torino