Fasto di altri tempi al castello di Windsor al grande ballo per le nozze di Alessandra di Mario Ciriello

Fasto di altri tempi al castello di Windsor al grande ballo per le nozze di Alessandra Duemila Invitati attorno alla regina Elisabetta Fasto di altri tempi al castello di Windsor al grande ballo per le nozze di Alessandra Settanta sovrani, ex-sovrani e principi hanno partecipato alla cena, servita con posate d'oro e piatti di porcellana, con 50 maggiordomi in alta uniforme - E' seguito il ricevimento e la danza nell'immensa sala Waterloo - Erano a disposizione 1600 bottiglie di champagne, 300 di vodka, 1500 di whisky - Accanto al valzer e alla polka, l'orchestra ha eseguito twist e bossa nova ■ Il matrimonio della principessa di Kent con Lord Ogilvy sarà celebrato domani nell'antica abbazia di Westminster (Dal nostro corrispondente) Londra, 22 aprile. II castello di Windsor è emerso, stasera, dal suo centenario e malinconico silenzio e, per una intera notte, ha fatto da fastoso e lieto palcoscenico agli svaghi delle famiglie reali d'Europa. Prima ad una cena, indi ad un ballo, Elisabetta (che oggi stesso ha celebrato il trentasettesimo compleanno) ed il duca di Edimburgo hanno offerto magnifica, quasi fiabesca ospitalità a circa duemila persone, fra le quali un re, quello di Norvegia, un ex re, Umberto di Savoia, e uno stuolo di regine, principi, principesse e patrizi, britannici e stranieri. 'l/'eccezionale evento era in onore di due giovani ma- celebri fidanzati, la principessa Alessandra di Kent e Angus Ogilvy, le cui nozze saranno celebrate dopodomani, all'abbazia di Westminster. Fu in una fredda giornata di dicembre del 1861 che la regina Vittoria perdette l'amato marito, il principe Alberto. Da quel giorno il castello — una trentina di chilometri ad ovest di Londra — divenne un luogo, prima di tristi ricordi, indi, con gli altri sovrani, di tranquille •iunloni familiari. Nessuno finora aveva osato infrangere questa dignitosa ma un po' autunnale atmosfera. L'ha fatto Elisabetta. Tra le vetuste mura, che videro le lacrime di Vittoria e udirono le pacate conversazioni di Giorgio VI, eleganti dame e vivaci principesse hanno bevuto, mangiato, brindato, danr zato fino all'alba. In quella sala, la € Camera Waterloo », dove si erano ballate solo decorose polke, hanno fatto l'ingresso stasera il twist e la bossa nova. In tanta allegria, due sole persone hanno certamente sentito un senso di profonda, forse astiosa amarezza: la principessa Margaret e suo marito. E non a torto. Sebbene Alassandra sia soltanto cugina di Elisabetta e non occupi che il dodicesimo posto nella scala di successione al trono, sebbene la sua figura sia di secondo piano, sebbene il suo matrimonio sia per il protocollo una t cerimonia privata» e non di Stato, nonostante tutto questo le sue nozze hanno destato più entusiasmo, umano e « ufficiale », del mesto « royal wedding», tre anni or sono, di Margaret. Il motivo f E' sem plice. Angus Ogilvy è gradito a tutti; « Tony » non lo era. Gli sponsali della principes sa Margaret avvennero su uno sfondo di burrascose polemiche. Elisabetta e Filippo vedevano con malcelata avversione l'ex fotografo, il suo piùridivorziato padre, le sue bizzarre amicizie. Pochi giorni prima delle nozze, il testimone di Armstrong Jones dovette essere sostituito perché coin volto in una vicenda giudiziaria poco simpatica. Sdegnosamente, i reali stranieri respinsero in maggioranza l'invito: una sola testa coronata venne a Londra, la regina di Danimarca. Gl'inglesi brontolarono per il costo della cerimonia e del viaggio di nozze sul panfilo di Elisabetta. Nessun festeggiamento, come quello di oggi a Windsor, diede letizia e prestigio all'unione. Per il matrimonio di Alessandra è confluita, invece, a Londra- quasi tutta V* internazionale monarchica »: unica eccezione, i duchi di Windsor, d'accordo forse con Elisabetta sull'opportunità di evitare delicate controversie in materia di protocollo. Tutti approvano la scelta della graziosa principessa ventiseienne, figlia della principessa Marina di Kent: dopo molti idilli, ha accettato di divenire la moglie di Angus Ogilvy; anche Angus è un mister, come lo era « Tony » prima di essere nominato Lord Snowden, ma proviene da illustre famiglia pa trizia scozzese; ha SJf anni, è il secondo figlio dei conti di Airlie, suo padre è ciambellano della regina madre, si fatto una fortuna alla < City » dove siede nel consiglio di amministrazione di ventinove so cietà. I Kent non ricevono ap pannaggio e quindi il ricevi mento di stasera e lo sposalizio di mercoledì òa, ^nno pagati con i soldi « privati > della famiglia reale e non del con tribuente. Il sipario sul sontuoso spet tacolo offerto dal castello d Windsor, illuminato da riflet tori e decorato con vessilli ghirlande, si è levato alle eo.is quando ha avuto inizia sn la cena in onore dei fidanzati: sedevaw j attorno alla grande tavola settanta conmensaU; posate d'oro, piatti di porcellana, antichi candelabri, tele di Canaletto, aruzzi Gobelin; cinquanta silenziosi maggiordomi in « alta uniforme ». Da molti anni la Corte britannica non era scena di tanto fasto. Vi era ovviamente tutta la famiglia reale inglese, con Elisabetta e Filippo nella parte di anfitrioni: tra gli ospiti stranieri si notavano il re di Norvegia, la regina Federica di Grecia, la regina di Danimarca, la regina di Svezia, la regina Victoria Eugenia di Spagna, la regina Elena di Romania, i principi ereditari ellenico e norvegese, una frotta di belle principesse scandinave, due principesse olandesi, la duchessa di Aosta, i principi delle Asturie, il margravio di Baden, la principessa Beatrice di Hohenlohe - Langeburg; la lista è troppo lunga per citare tutti i nomi, aggiungeremo solo-eh» vi erano pure Umberto di Savoia, la contessa di Parigi, il principe Torlonia e sua sorella contessa Lequio. Terminata la cena, i settanta commensali si trasferivano nell'immensa sala Waterloo (costruita da Giorgio IV a ricordo della vittoria su Napoleone), dove alle 12,15 Alessandra e Angus aprivano le danze con un valzer di Strauss: erano invitate al ballo duemila persone, suonava l'orchestra di Joe Loss, prò vetta nei ritmi più moderni; dodici « buffets > appagavano i desideri di monarchi, principi e nobili, Elisabetta aveva pre disposto ventimila sigarette, 1600 bottiglie di champagne, trecento di vodka e 1500 di wisky Mario Ciriello