E' possibile ringiovanire? di Angelo Viziano

E' possibile ringiovanire? E' possibile ringiovanire? Per ora le varie terapie di rinvigorimento non fanno miracoli, anche se possono essere utili - Si profila invece la possibilità scientifica di ritardare i disturbi e le debolezze della vecchiaia, attraverso una precisa profilassi igienica Ora ohe sono fiorenti in vari Paesi alcune Società di gerontologia, e geriatria; ora che ne esiste anche una internazionale quale arengo per il confronto delle acquisizioni di mano in mano raggiunte sui diversi fronti nello studio dei fenomeni della vecchiaia; è comprensibile che stia acuendosi tra i profani la speranza o, meglio, la convinzione che il traguardo del siero di gio- i e vinezza, faustiana aspirazione cosciente o larvata di ognuno, non sia più irraggiungibile e nemmeno tanto lontano. A questo punto c'è da domandarsi: si vogliono aggiungere anni alla vita o vita agli anni? Ovvio desiderare l'una e l'altra donazione. Aggiungere anni alla vita è lapalissiano che significhi incrementare la longevità. Tuttavia un prò lungamento puro e semplice della vecchiaia senza il companatico di una adeguata vitalità fisio-psichica dei suoi anni sarebbe un non senso; tanto che nel concet to corrente di longevità sembra implicito un certo benessere fisico e intellettuale di chi è destinato ad essere longevo. Una vecchiaia, quindi, senza acciac chi, dilazionata più che prolungata in fin dei conti; perché il prolungamento della vita andrebbe massi ma/mente a favore del periodo della grande maturi tà con indubbia prestanza fisica e psichica. Ma gli elixir di giovinezza sin qui non hanno potuto tendere a questo completo scopo; in collaborazione con i farmaci contro le malattie ricorrenti specialmente nella vecchiaia, si sono assunta la funzione di terapia di rinvigorimento, adunque al fine almeno di dar vita agli anni. La storia di essi è antica e recente. Quanto hanno raggiunto è discusso e discutibile. Alcuni tentativi hanno avuto eco clamorosa, senza risultati sostanziali. Altri meno « gonfiati » sembrano mantenere un tantino delle promesse offerte aM'inizio, Tutti sanno del famoso siero antireticolo-citotossico di Bogomóletz, inteso a sii molare un sistema di vaste funzioni. Altri rammenteranno decantati effetti di estratti embrionali. A diverse terapie ormonali si sono indirizzati certi geriatri, magari con associazioni di più ormoni. Con un discreto vantaggio da taluni sono state proposte terapie con sostanze dilatatrici di vasellini sanguigni oppure con altre sostanze stimolanti il sistema nervoso. E' di questi ultimi anni la popolarità acquisita da una terapia a base di procaina, cioè di un anestetico, condotta però per lunghi cicli. I risultati, decantati da alcuni, deprezzati da molti, non possono sfuggire alla critica. Nell'insieme alludono, d'altronde, semplicemente a miglioramenti generici delle condizioni del soggetto e alla sua vitalità, in base ad una valutazione non rigorosamente scientifi ca e sovente troppo soggettiva. Non è azzardato supporre che nella gran parte dei casi abbia giocato soprattutto l'influenza psicologica del trattamento e delle modificazioni ambien tali. Certo è che la terapia psicologica nei soggetti anziani ha importanza di prim'ordine, che sorpassa Va zione farmacologica; con essa devono essere tenute in primo piano le misure igienico-dietetiche. Di tutto ciò si è parlato adhsntssttmlpncpdblosllermvppspdccmvrdlsraotcplscds i i i i e i e i , . a all'ultimo nostro congresso di geriatria, ove i relatori hanno sottolineato che i ri sultati più brillanti otte nuli sin qui dalle cosiddette terapie di rinvigorimento sono stati riscontrati su soggetti defedati per malattia o per causa di malnutrizione, « per cui la conca mitante cura specifica della malattia in atto o un opportuno trattamento igienico-dietetico in tutti quei casi hanno sempre avuto parte importante ». Ammessa la possibilità di dare vita agli anni, il problema più grosso resta quello di favorire la longevità stessa dell'uomo, col rallentare la comparsa di quel le modificazioni funzionali e strutturali che sono caratteristiche dell'invecchiamento. E' un'opera che deve essere cominciata tempestivamente e può dirsi profilassi gerontolagica. Vi sono dati che lascerebbero perplessi sull'inizio stesso dei tentativi; ma altri li incoraggiano. Comunque al cuni farmaci hanno già di mostrato un effetto favorevole sull'aumento della du rata della vita dell'animale da esperimento. Nell'uomo le stesse modalità di sperimentazione non sono effettuabili. Occorre rebbe almeno un secolo per accertarsi se una terapia i o no efficace. Pertanto Ber tolino e Quarto di Palo a convegno di Bologna hanno proposto una metodologia che permette di rilevare l'età « biologica » dell'uomo sano attraverso alcuni indici. Una volta, assodato tale dato di fatto sarebbe facile studiare l'effetto di un farmaco, che avesse azione nel ritardare V invecchiamento dell' individuo, in quanto quella sostanza dovrebbe rallentare o annullare le variazioni che sono connesse appunto con un incre mento dell'età « biologica » sfessa. Potrebbe servire da indice l'accertamento delle modificazioni delle escrezioni urinarie di alcuni prodotti del metabolismo (metaboliti) con l'età, ad esempio quelle della creatinina giornaliera. Essa riflette il metabolismo del sistema muscolare, cioè di un tessuto che subisce precocemente e in misura assai spiccata le conseguenze dell' invecchiamento. prof. Angelo Viziano

Luoghi citati: Bologna