L'inviato del Papa tornerà a Budapest per un secondo colloquio con Mindszenty

L'inviato del Papa tornerà a Budapest per un secondo colloquio con Mindszenty La difficile missione affidata dalla Santa Sede al earde Koenig L'inviato del Papa tornerà a Budapest per un secondo colloquio con Mindszenty Ieri l'Arcivescovo di Vienna ha riferito al Nunzio apostolico sull'esito del suo incontro con il Primate ungherese - Nessuna informazione ufficiale - Il Cardinale prigioniero nella legazione americana vorrebbe porre precise condizioni per lasciare il Paese (Dal nos.ro corrispondente) Vienna, 19 aprile. Il card. Koenig — che ieri si è incontrato a Budapest con il Primate d'Ungheria Mindszenty, da quasi sette anni prigioniero nella legazione Il cardinale Koenig fotografato a Budapest mentre sta lasciando in auto l'ambasciata americana (Telefoto) i n i e americana — ha riferito oggi sull'esito della sua missione, intrapresa con l'evidente autorizzazione del Pontefice, al Nunzio Apostolico in Austria mons. Opilio Rossi. Lo stestio card. Koenig aveva già prov¬iMiiiititiiiniiiriiiiiiiiiiMiiiiiiiiMiiiiiiM iKiiti veduto, in precedenza, a mettersi in contatto con il Vaticano direttamente per telefono. Tutti i tentativi fapti per ottenere informazionjlf isotui riì masti senza csito.CNón trova comunque conferma - la voce diffusa stamane in questa capitale, secondo cui il card. Mindszenty avrebbe già risposto affermativamente all'invito del Vaticano e si accingerebbe a partire per Roma. Questo genere di informazioni, secondo quanto si dice negli ambienti ecclesiastici di qui, viene lanciato nella speranza di una conferma o smentita da fonti autorizzate. Esse noti possono essere trapelate né dalla Curia di Vienna, né dalla Segreteria di Stato Vaticana. Per il momento l'unica notizia cr:rta è che il cardinale Koenig ritornerà prossimamente in Ungheria per un nuovo incontro con Mindszenty. Da ciò sembra sia possibile dedurre che il primo colloquio non è stato del tutto negativo e che il cardinale ungherese non ha opposto, quanto meno, un reciso rifiuto alle richieste o ai consigli suggeriti dalla Santa Sede. Questa è dunque la situazione: dal palazzo arcivescovile non trapela una sola parola e le più varie congetture vengono fatte dagli osservatori politici. Tutte le soluzioni sembrano ancora possibili, anche le più azzardate: 1) che Mindszenty rifiuti di lasciare la legazione degli Stati Uniti; S) che si convinca ad andare a Roma, in cambio di particolari concessioni alla Chiesa ungherese da parte del regime comunista; 3) che accetti di chiedere l'indulto al gover¬ iiitiiiiiiMintiiiii inniitiii iiiiimimiiii no di Radar e rinunci alla sua carica, ritirandosi in un convento ungherese, sempre naturalmente in cambio di concessioni da parte del governo; W-'lnflne, che il governò aAÌ Radar' 'per norrkalKzare^ i rapporti con la Chiesa e con gli Stati Uniti, ristabilisca Mindszenty nelle sue funzioni. Secondo circoli cattolici informati, il cardinale Mindszenty non potrebbe accettare\di compiere il sacrificio di lasciare Budapest per recarsi a Roma se non venissero prima regolate talune questioni, tra le quali, in concreto, le principali sarebbero: 1) una regolare sua successione nella carica di Primate ungherese; 2) un preciso impegno dello Stato a rispettare la religione cattolica e non ostacolare in alcun modo il libero, esercizio del culto religioso; 3) una esatta definizione dei rapporti tra Stato e Chiesa, per la nomina dei vescovi, per la sicurezza del clero cattolico, ecc. L'Ungheria ha tutto {'interesse di regolare la questione, poiché il cardinale Mindszenty costituisce il principale ostacolo a un miglioramento dei rapporti non soltanto col Vaticano, ma anche con gli Stati Uniti. A sua volta, il Vaticano sempre secondo i detti circoli cattolici — deve cercare il migliore modus vivendi possibile (a questo proposito si cita l'esempio della Polonia) per migliorare la situazione attuale, in cui la Chiesa cattolica in Ungheria è semidistrutta, priva della maggior parte dei suoi capi, e corre incontro a pericoli sempre più gravi. t. s.