Rinviato il processo al bandito che rapì e seviziò una ragazza

Rinviato il processo al bandito che rapì e seviziò una ragazza All'Assise di Napoli il brutale episodio sulla Domiziano — : Rinviato il processo al bandito che rapì e seviziò una ragazza Il dibattito comincerà sabato - La vittima era in àuto col fidanzato Fu costretta a seguire l'imputato sotto la minaccia della rivoltella e n r e o e o e a i l e (Dal nostro corrispondente) Napoli, 16 aprile. E' comparso stamane in Corte d'Assise — presente una grande folla— il giovane bandito Roberto Mazzoni che, uscito dal carcere di Viterbo per, la recente amnistia, rapì e seviziò per alcune ore la ventiquattrenne Wanda Bosurgi. L'episodio accadde sulla Domlzlana la sera del 9 aprile scórso. La ragazza era in auto col fidanzato. Il processo, Istruito per direttissima, è stato subito rinviato a sabato venturo per dar modo, al patrono d'ufficio, di preparare la difesa, La folla che stamane attendeva in Assise l'arrivo dell'imputato era tale — e tanto lo sdegno suscitato dal delitto che era stato disposto un forte servizio d'ordine. Il Mazzoni, scortato da numerosi carabinieri, è entrato indifferente -nella gabbia. Poco dopo è giunta la vittima La ragazza, impiegata come segretaria . in un'azienda industriale, vestiva un tailleur beige ed appariva molto pallida ma calma. Ha evitato di guardare in faccia 11 suo rapitore, mentre l'altro teneva gli occhi abbassati. La giovane era accompagnata dal fidanzato, il ventiquattrenne Saverio Veltri, studente in farmacia La coppia si' è costituita parte civile col patrocinio degli avvocati Manlio D'Ambrosio e Renato Orefice. Il presidente della Corte ha comunicato che il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati aveva nominato difensore d'ufficio del Mazzoni l'avvocato Vittorio Botti. II legale ha fatto mettere a verbale le proprie riserve sulla procodura per direttissima chiedendo che la udienza fosse differita anche per preparare la difesa. Dopo, una replica del P. M.,' che ha sostenuto la perfetta regolarità dell'istruttoria, la Corte ha concesso un rinvio a bato prossimo 20 aprile. XI Mazzoni, che già fu condannato a tre mesi di arresto e 20.000 lire di ammenda per aver pilotato un'auto senza patente, comparve il 29. gennaio '60 al Tribunale di La Spezia che gli Inflisse tre anni e mezzo per furto. Rilasciato per il condono decise di varcare clandestinamente il confine. Nell'attesa commise più di un reato: a Castagneto Carducci di nuovo rubò nella tabaccheria di Giorgio Casolìno. Altro furto compì a Quercianella. Fu a Monte S. Oreste (Roma) che si impadronì, in un bosco, del ghibbotto di un taglialegna con dentro una rivoltella a tamburo. L'arma, che gli servì a terrorizzare la signorina Bosurgi e il suo fi danzato, viene descritta dai carabinieri «completamente carica, con, sicura disinnescata e perfettamente' "é'ffl'ctente ». II rapporto aggiunge: «Durante il "percorso la ragazza fu avvertita dal malvivente che, qualora avesse tentato di richiamare l'attenzione di qualcuno, sarebbe stata uccisa» L'aggressione del Mazzoni alla coppia di fidanzati, che s'erano recati per una gita a Licola, avvenne alle 20,30 del 9 aprile. I due erano in una « 600 », fermi In località «Barca d'oro», lungo la Domiziana. Lei intravide dai cristalli un individuo sospetto. Mentre il fidanzato tentava di mettere in moto, l'altro afferrò la maniglia, spalancò Io sportello e, tenendoli sotto la minaccia della pistola, ordinò ai due di scendere dall'auto e di togliersi i vestiti. Quindi, messosi al volante, ingiunse alla signorina di risalire sulla « 600 » e al Veltri, rdsvPttsaelunclnrdlemVz rimasto in quelle condizioni, di allontanarsi di corsa — e senza girarsi mai indietro — verso la pineta e la spiaggia. Poi, notato nel Veltri una certa perplessità, lo avvertì: «Attento perché vicino a me, nascosti nei cespugli, vi sono altri due con i mitra». Non era vero, naturalmente. Dopo quell'avviso, mentre l'altro partiva, 11 bandito ebbe una decisione imprevista. Tornò indietro e disse al Veltri che entro un palo d'ore, verso le 23, sarebbe stato di nuovo nella brughiera e gli avrebbe restituito la fidanzata e l'auto. 'A questo punto il rapporto dei carabinieri registra un dialogo stupefacente. Infatti, per essere preciso nell'appuntamento, il - Mazzoni chiese al Veltri se avesse l'orologio» Lo studente rispose di no. Il Mazzoni allora invitò la signorina a privarsi lei del suo e a darlo ài giovane, dopo però aver- 10 sincronizzato con quello che lui portava al polso. La donna obbedì. Ma il fidanzato obiettò che era notte piena e «non disponendo di fiammiferi non avrebbe potuto consultare l'orcUogio jv^TJWPapitore gli porse 11 proprio accendisigari e gli intimò nuovamente di andarsene. La conclusione della tragica avventura, si ebbe nella contrada « Le Anfore >, presso un distributore di benzina, dopo che la giovane donna'era stata seviziata. Occorreva far rifor nimento ed il Mazzoni si fermò chiedendo 1000 lire di carburante. Per evitare alla sua prigioniera di andarsene, chiù se da fuori uno dei due spor telli. Ma commise un'impru denza lasciando aperto l'altro e abbandonando sul sedile una borsa con dentro la pistola, Quando Wilma Bosurgi vide giungere presso la pompa del distributore un carabiniere in moto, apri di colpo ed uscì in vocando aiuto. Al Mazzoni non rimase che arrendersi. c. g Roberto Mazzoni, l'aggressore dei due giovani, mentre viene scortato in Tribunale a Napoli {Telefoto) Saverio Veltri, fidanzato della ragazza rapita (Tel.)

Luoghi citati: Castagneto Carducci, La Spezia, Napoli, Roma, Viterbo