Il corpo seminudo di una giovane assassinata trovato sull'argine della Dora, presso Ivrea di Giorgio Lunt

Il corpo seminudo di una giovane assassinata trovato sull'argine della Dora, presso Ivrea Macabra scoperta di un operalo in gita con la famiglia Il corpo seminudo di una giovane assassinata trovato sull'argine della Dora, presso Ivrea La donna non è stata ancora identificata: dalla borsa mancano i documenti • Aveva 2S-30 anni, bionda,.con le mani curate - Poco distante c'era una fede nuziale - L'omicida ha cercato di disfarsi del cadavere gettandolo nel fiume - Forse è una «squillo», uccisa per rapina: la sua morte risale ad una settimana fa a e . i o , a i n . e a à a epi si me li o e o e5, so. e (Dal nostro inviato speciale) Ivrea, 15 aprile. Un sordido delitto è stato scoperto domenica pomeriggio sull'argine destro della Dora, in località Garassi, al confine fra i comuni di Montalto e Fiorano. Un pescatore ha rinvenuto per caso il cadavere di una donna non ancora identificata, in parte rosicchiato dai topi che si aggirano lungo il corso d'acqua. I macabri resti giacevano tra i massi da parecchi giorni. Pur acsendo a pochi metri da una strada, nessuno li aveva notati. Ieri, nelle prime ore del pomeriggio, il trentenne Lino Bressan — meccanico dell'Olivetti e residente a Lessalo con la moglie e i due figlioletti — aveva proposto alla famiglia di andare a far merenda sui prati che costeggiano la Dora. Aveva preso con sé .anche il padre e,, al volante disila sua utilitaria, si era inoltrato sulla strada tracciata fra la campagna dai camion che durante la costruzione dell'autostrada Torino-Ivrea andavano a caricare la ghiaia presso una draga. Appassionato pescatore, il Bressan aveva portato con sé anche la canna, con la speranza di prendere qualche trota. Verso le 17, dopo aver guadato un paio di volte il fiume, si trovava sotto una ripida scarpata fra spuntoni rocciosi. La moglie, il padre e i figli, che erano rimasti nella radura, lo chiamarono: era ora di consumare lo spuntino. Da quel momento, per il Bressan ebbe inizio un'avventxira raccapricciante, di cui conserva ancora la visione davanti agli occhi. Beco il suo racconto: « Stavo arrampicandomi verso la sommità della scarpata, quando ho sentito dietro di me il fruscio di un animale. Mi sonc voltato, trasalendo, ed ho visto un grosso topo che si muoveva su qualcosa di bianco. Lì per Vi non ho capito cosa fosse quella forma gessosa, allungata. Sporgendomi, mi sono accorto con un tuffo al cuore che si trattava di una gamba. Poi ho notato il resto del corpo. Il cadavere era supino contro un" roccia, le gambe rivolte verso l'alto. Il volto non c'era più, si vedevano solo le ossa. Anche su una coscia e su un fianco c'era un vasto buco: la sventurata era stata ridotta in quelle condizioni dai roditori e dai corvi. Mi sono precipitato incontro a mia moglie e ai miei figli, per evitare che si avvicinassero. Senea rivelare quel che mi aveva fatto impallidire, sono ripartito subito per Lessolo a dare l'allarme ». Poco dopo giungeva sul po sto il tenente Zanette, dei ca rabinieri di Ivrea, con il bri gadiere Serra, che dirige la Squadra investigativa, e alcuni militi. Il cadavere era quello di una donna sui venticinque-trent'anni, dai capelli ossigenati. Era seminudo. Nient'altro che una maglietta, di qualità fine e color marrone, calze e reggicalze. Una delle scarpe — nere, dal tacco a spillo — era vicino al corpo, l'altra era caduta sul greto. Il cappotto, anch'esso di un certo pregio — verde, spruzzato di nero — era buttato vicino alla salma. Nella borsetta, rosso scuro, nessun documento e niente danaro: soltanto un indumento intimo, appallottolato. Stamane, tra i ciottoli della strada, è stata rinvenuta anche una fede matrimoniale, priva di iniziali o di date. Chi è la vittima? Per ora, nessun indizio ha permesso di identificarla. Nella zona in questi giorni non è stata denunciata la scomparsa di una donna. Le indagini sono rese ancor più difficili dal fatto che ad Ivrea e nei centri limitrofi vivono molti Immigrati, tra cui dpmtnfiztssspgsqLècvno(cs donne separate dal marito. E' probabile, d'altra parte, che la morta risiedesse in città lontane, e che fosse di passaggio nel luogo dove ha trovato una fine così tragica. Un primo particolare è balzato agli occhi degli inquirenti: la sconosciuta non può essere morta nel punto in cui è stata trovata perché non si sarebbe avventurata lungo un pendio così scosceso. L'abbigliamento molto sommario lascia presumere che fosse in qualche auto, con un uomo. La località in questa stagione è semideserta e si presta ai convegni galanti. Il delitto dev'essere avvenuto di sera o di notte. Aggredita per motivi oscuri dall'amico occasionale (a meno che ci si trovi di fronte ad un episodio più sconcertante, una vendetta o il gesto di un sadico), la donna, potrebbe essere stata strangolata. Per disfarsi del cadavere l'assassino lo avrebbe trascinato dalla strada fin sull'argi¬ ne del fiume, gettandolo lungo la scarpata. L'o3curità non gli permise di rendersi conto che il corpo non sarebbe finito in acqua, e che sarebbe stato trattenuto dalle rocce' dopo un salto di un paio di metri. Per giungere sul luogo della tragedia — Za stradicciola finisce poco oltre, sulla riva della Dora — l'automobilista aveva quattro possibilità: vi si può infatti arrivare da Lessolo, da Fiorano, da Banchetto o da Baio. Un primo esame della salma è stato effettuato oggi dal prof. Griva, dell'Istituto medico-legale di Torino, nell'obitorio di Montalto. Secondo il perito settore, la morte della sconosciuta risalirebbe ad una settimana fa. Era alta circa un metro e cinquanta, non doveva essere un'operaia perché le sue mani (per quanto si poteva riscontrare dalla pelle già disseccata) erano ben curate, con le unghie laccate. Un'ipotesi attendibile — date le circostanze della scoper¬ ta e le modalità del crimine — è che l'uccisa fosse una € ragazza-squillo ». 71 morente potrebbe ricercarsi, in questo caso, nella rapina. Lo avvalora ia scomparsa del denaro e dei documenti. Giorgio Lunt s Lino Bressan, l'operaio che ha rinvenuto il cadavere llllllllllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIID Il luogo in riva alla Dora dove giaceva il corpo della giovane donna assassinata •iitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiitiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiintiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiB

Luoghi citati: Garassi, Ivrea, Lessolo, Torino