La mano «riattaccata» vivrà il sangue Ita ripreso a circolare

La mano «riattaccata» vivrà il sangue Ita ripreso a circolare llllllllItlllllllllllMlKIIIIIIIIII IIIIIIII IlllIKIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMMIIIIIIIIIIIIIlllIlllllllttllllll IIIIIMIII11IIII IIIMIflIiaillllUlllllllllllllllllllllI Il I ■ 111111111111 II 11 11111 i 11111111111 ( 111 11 111 1SI ■ 111111111111111 ■ 11 ■ 111111111111111111111111 i Successo dell' fonale Intervento di Firenze La mano «riattaccata» vivrà il sangue Ita ripreso a circolare Il chirurgo fiorentino Scaglietti annunzia che il gonfiore è cessato e che non occorrerà una seconda operazione - La disgrazia avvenne dieci giorni fa: un tipografo ebbe l'arto amputato da una taglierina (Dal nostro corrispondente) Firenze, 12 aprile. La mano del tipografo Raffaele Console, che il professor Scaglietti il B aprile riattaccò all'arto un'ora dopo che una taglierina l'aveva recisa, vivrà. L'annuncio è stato dato ufficialmente stamane alle 11, al Centro traumatologico, dallo stesso professor Scaglietti che eseguì l'intervento, il primo in Europa e il secondo nel mondo. Il professor Scaglietti ha detto: < La mano vivrà, Ero costantemente in contatto, in questi giorni di mia assenza, con gli assistenti e sembrava ormai certo che fosse necessaria l'amputazione per soprav¬ vvaeflfltn111111 [ r13111c11111 ■ 111111:11 i i r11111111r11 l1111 j [ ■111(111 venute oomplicazìoni circolatorio ohe avevano prodotto nell'arto un edema di considerevole entità. Al mio ritorno, stamane, ho visitato attentamente la mano di Raffaele Console. Il miglioramento che si è prodotto nelle ultime 24 ore, e che ha portato alla pressoché totale soomparsa dei fenomeni di enfiagione che parevano aver compromesso la riuscita biologica dell'esperimento, pub esser considerato definitivo.- « Il sangue sta a poco a pooo riprendendo il suo normale fluire — ha proseguito il professore — con molta probabilità i polpastrelli delle prime tre dita della mano non riao111■11[: i ■11:1111111111111111 r 1111r n 1131111111111j111111ij oleae e. oe oni o a b o le oie oij a u il a, n e ane. i to e, orinla no no ang i Ha p va quisteranno completamente la loro sensibilità. Affermo ancora una volta, come ho sempre detto, ohe tutto questo vale se non si verificheranno imprevedibili fattori o cause nuove di crisi. Se ciò non avverrà, la mano può essere considerata salva ». 71 professor Scaglietti appariva sollevato ma non eccita tb*. Al termine della dichiara eione ai giornalisti, la notizia non aveva varcato ancora la soglia della cameretta del quarto piano dove, assistito dalia madre e da un fratello, Raffaele Console dormiva un sonno di incubo dopo le dolorose medicazioni della mattina. Al risveglio non aveva ancora ripreso totalmente cono scema: l'anestesia che gli era stata praticata alle 8 del mattino per aprire il gesso, lo teneva ancora in preda alle paurose visioni di tutti questi giorni. Era convinto d'essere stato operato e che la mano gli fosse stata di nuovo amputata. E' stato per tutti un" felice colpo di acena, poiché nei giorni passati le speranze erano lievissime. Lo stesso professor Scaglietti, dopo la paurosa enfiagione, era vivamente preoccupato. Tutti pensavano che l'annuncio promesso per stamane non sarebbe stato nienfaltro che una dolorosa conferma di quanto si poteva intuire negli ultimi giorni, dato il pessimismo del chirurgo e dei suoi assistenti i quali non si erano discostati, nei loro bollettini, da quella linea di pessimismo che non sembrava lasciare altra alternativa ohe l'amputazione della mano « rinsaldata». Stamane alle 8, in sala operatoria, prima ohe il prof. Scaglietti visitasse Raffaele Console, tutto era stato predisposto per l'intervento.' Poco alla volta Raffaele Con¬ sole si è svegliato dal sonno dell'anestesia. Le prime parole che ha detto sono state le stesse che ripeteva di oontinuo nella notte fra U S e a 3 aprile: <Ho vent'anni, non devo finire così». E ancora: « Mamma, sfammi accanto che vedo buio e tante mani». A poco a poco ha ritrovato nelle persone che gli erano accanto la sensazione che qualcosa era cambiato. « La tua mano' vivrà», gli ha detto con dolcezza il prof. Scaglietti. Una frase ripetuta più volte che ha commosso il degente. Voleva guardarsi la mano, vedere che effettivamente era viva. La mano è veramente quasi del tutto sgonfiata, le dita hanno ripreso spessore e consistenza quasi normali. Soltanto il colore rosso cupo e i polpastrelli delle dita che appaiono mummificati impressionano ancora un po'. Dieci giorni sono ormai trascorsi da quando la pesante lama di una «taglierina» (provvista di un sistema di sicurezza che a quanto pare non funzionò) gli cadde sulla mano mentre stava accomodan do una risma di carta. Raffaele Console era solo in quel momento. Il primo compagno che accorse al suo urlo di dolore lo trovò ritto, davanti al tagliacarte che, con la mano destra mutilata delle dita, si stava disperatamente comprimendo l'arto sinistro privo della mano. La mano ta gliata era rimasta sul banco della macchina: il proprietario della ditta ordinò ad un operaio di prenderla e di portarla al Centro traumatologico dove il Console era sfato ricoverato d'urgenza. Nessuno ebbe il coraggio di farlo. Mezz'ora dopo la cosa fu possibile grazie all'invio di un infermiere del Centro che raccolse la mano , e la portò nella sala operatoria dove il prof. Scaglietti ed i suoi assistenti effettuarono l'eccezionale intervento durato quasi quattro ore. Iniziò così, dopo he il prof. Scaglietti aveva annunziato la riuscita tecnica dell'esperimento che richiedeva una complessa ricostruzione del piano osseo e di quelli tendinei e vasoolari, la lotta biologica perche l'arto «riattaccato » potesse seguitare a vivere. I primi giorni lasciarono sperare bene. Il S aprile la mano sottoposta a lievi punture superficiali sprizzò sangue vivo. Il -t aprile Raffaele Console chiese a un infermiere di passargli le dita sul dorso della mano e piangendo disse di sentire distintamente il contatto. Poi aveva inizio la crisi. La mano cominciava a gonfiare a vista d'occhio. Vennero eseguite di continuo piccole incisioni superficiali per permettere in qualche modo lo scarico di quel sangue che non riusciva a veniflcarsl normalmente. Martedì, dietro le dichiarazioni dello stesso prof. Scaglietti, venne pronunciata per la prima volta la terrificante parola: amputazione. n fatto che lo, decisione fosse stata rinviata ad oggi,.costituiva l'unica speranza. Il miglioramento fortunatamente c'è stato e l'incubo ha avuto termine. Il prof. Scaglietti che in serata è ripartito ha preso dieci giorni di tempo per sciogliere la prognosi. La mano, intanto, vive; il sangue circola. g. c. ■iiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Il giovane tipografo Raffaele Console assistito dalla madre al Centro traumatologico di Coreggi; è ben visibile la mano ohe gli è stata ((riattaccata» (Telef.)

Luoghi citati: Europa, Firenze