Sposa di 18 anni stritolata da un camion Il marito per il dolore si uccide col fucile

Sposa di 18 anni stritolata da un camion Il marito per il dolore si uccide col fucile Tragica fine di due giovani da sei mesi uniti In matrimonio Sposa di 18 anni stritolata da un camion Il marito per il dolore si uccide col fucile A Pietrasanta presso Viareggio - La giovane è stata investita a poca distanza da casa mentre si recava in bicicletta al mercato Alle grida della folla accorre il coniuge, ventenne - Scorgendo il corpo straziato, tenta di gettarsi in un torrente - Accompagnato nella sua abitazione, poco dopo bacia la fotografia della morta e si spara al cuore - Le due salme ricomposte con gli abiti nuziali (Nostro servizio particolare) Pietrasanta, 9 aprile. Una giovanissima coppia di sposi, lei di 18 anni e lui di 20, è stata travolta da und tragedia agghiacciante: la moglie è morta schiacciata da un autocarro, lui impazzito dal dolore si'è ucciso sparandosi una fucilata al petto. E' un dramma che ha lasciato senza parole quanti hanno assistito alle scene di dolore, che non sono ancora finite. Luciano Dal Torrione e Luciana Aliboni si erano sposati nella chiesetta di Turano, a Massa Apuania, il -18 ottobre dell'anno soorso. Due famiglie j semplici, di brava • gente la- boriosa, due famiglie esemplari e felici, sìa quella di Luciano, operaio marmista presso la ditta Pergola di Pietrasanta, sia quella di Luciana. La coppia si era andata a stabilire, con i genitori di lui, Walter Dal Torrione e Maria Bucci, in una villetta di campagna sulla Sarzanese, quasi ai confine tra Camaiore e Pietrasanta. Stamane Luciana sigerà alzata prima del marito, alle 6,30. per andare al mercato di Pietrasanta ad aiutare la mamma, Gina Giorgeri, che ha un banco di frutta e verdura. Dato un bacio affettuoso a Lu ciano, inforcava la bicicletta e si avviava per il sentiero che. attraverso i campii immette sulla Sarzanese. La morte era in agguato all'inizio della discesa del ponticello che porta all'Abbaccatoio, verso Pietrasanta. Un ca' mion che le veniva incontro, nell'incrociarla la urtò con lo spigolo sinistro del cassone. Il veicolo, condotto dal proprietario, Adamo Santarelli, di-- SS anni, residente a Querceta, si stava dirigendo verso le cave di Viareggio per effettuare un carico di sabbia. Scaraventala sul lato sinistro della strada, la povera giovane aveva la testa fracassata. Molta gente accorreva, anche l'autista investitore, ma Lueiana era ormai spirata, immersa in una pozza di sangue. Tutto era avvenuto in pochi istanti, a poche centinaia di metri dalla villetta degli sposi. La notizia correva rapida e Walter Dal Torrione l'apprendeva subito. Raggiunge- va il luogo dell'incidente incredulo, stralunato. Il primo pensiero era di avvertire il figlio. Luciano era ancora a letto. Il padre lo destava, non trovando le parole: (Alzati Lu¬ ciano, vieni via con me. Luciana è ferita, devi cercare di essere forte ». Partivano insieme, padre e figlio. Pochi minuti dopo il giovane udiva le grida della fol- i e - ) i . o e , . o o o la e constatava la tragica realtà: lungo la strada alcuni frammenti della bicicletta, sul margine del fosso una sciarpa di seta, più in là la borsa insanguinata, e ancora sangue, molto sangue. Inebetito e sorretto dal padre, Luciano restava a guardare il corpo straziato, e forse non vedeva più nulla. Poi aveva uno scatto e tentava di superare la spalletta del ponte per gettarsi nel torrente. Veniva fermato da alcuni presenti e ricondotto a casa dal genitore. Qui, quasi paralizzata dal do lare, era la mamma di Luciano con il fratello Lorenzo, un ragazzo di tredici anni, studente all'Accademia artistica di Pietrasanta. Stavano prepa rando il letto per la sventurata sposa. Luciano continuava a guardare e a non vedere. Ripeteva solamente con un intercalare sempre più triste: « Mamma, Luciana è morta, Come farò ora a vivere senza di leit ». Il fratellino lo abbracciava stretto per conso tarlo e la povera madre cercava di confortarlo con le pa rote più dolci. Un'ora dopo Walter Dal Torrione e Maria Bucci tornavano sul luogo dell'incidente, dove intanto s'erano portate le autorità, per il compito Mate e doloroso di curare il trasporto di Luciana — quella che per loro era più cara di una figlia — fino a casa. Lui, il giovane sposo, era come paralizzato. Si era seduto su una sedia a piangere silenziosamente tutte le lacrime di un dolore senza fine. Ma come è scoppiata la seconda parte dell'agghiacciante^ tragedia/ Frammentariamente ci è stata raccontata dal piccolo Lorenzo, il fratellino che per Luciano e Luciana aveva una adorazione. « Quando papà e mamma sono andati via, io mi sono messo vicino a Luciano, che continuava a piangere. Piangevo anch'io, ma cercavo di consolardo. Poi di colpo Luciano ha preso il portafogli, ha tirato fuori la fotografia di Lu ciana e ha incominciato a ba ciarla. L'ha baciata tante volte, mormorando parole e parole. Poi mi ha detto di aspettarlo un attimo perché doveva andare nel bagno. Un minuto dopo ho sentito un colpo di fucile che veniva proprio di là. Ho avuto paura ma sono corso, ho aperto la porta e ho visto Luciano in terra, tutto coperto di sangue... ». Il ragazzo non sa dire altro. I vicini ricordano di averlo vi sto balzare fuori di casa, spaurito, e gridare, gridare e chiedere soccorso. Walter Dal Torrione e la moglie erano ancora sul ponte all'Abbaccatoio quan do sono giunte loro le prime voci: € Sai, dicono che Luciano si è ammazzato ». Nessuno però trovava la forzi di portare al povero padre questa seconda tremenda notizia. Ma l'uomo presagiva qualche cosa. Si è diretto verso casa dove c'era la seconda tragedia. La gente che aveva affollato la stanza e il cortile, haf fatto ala al suo passare. Walter Dal Torrione,.un uomo senza più lacrime ma col cuore a pezzi, si è avvicinato al figlio da solo. Non ha voluto che nessuno toccasse la sua creatura. Luciano era spirato in quel momento, dopo pochi rantoli: il colpo di fucile gli aveva spaccato il cuore E il povero padre ha sollevato il figlio con infinito amore, l'ha adagiato da solo sul grande letto, poi, piano piano, l'ha rivestito con l'abito più bello: quello da sposo, quello stesso abito che servì pochi mesi or sono per le nozze. . La moglie è una donna spezzata dal dolore, incapace di muoversi. Si sfoga a piangere quelle due giovani vite che erano l'allegria della sua casa, di quella casa che ora sembra di colpo diventata una tomba. Frattanto arriva altra gente, E' giunto anche il furgone con la salma di Luciana. La mettono accanto al suo Luciano E allora Maria Bucci si scuote, si alza, ritorna a muoversi come padrona di casa: deve fare qualcosa di urgente. Deve tirare fuori dai cassetti il bell'abito bianco col velo di tulle, e con i fiori bianchi, l'abito che sembra una, nuvola e che deve servire ancora alla sua nuova bambina, alla « suo Luciana'». Attorno la gente è come pietrificata. In breve sul l'ampio letto i duo giovani sono uniti, hanno la mano nella mano e sembrano dormire un sonno tranquillo coperti da un abito di nozze. Nessuno ha il coraggio di dir parola. Nemmeno le autorità, giunte sul posto in seguito alla seconda mortale notizia. Che possono fare di /ronts a quello che vedono nella piccola casaf Poche ore dall'alba: per tutto il giorno con tinuerà il triste, affettuoso pel legrinaggio dt persone giunte da ogni luogo. La notizia del la tragedia ha commosso tutta la zona. A sera, le salme non si vedono quasi più: sono ricoperte dai fiori che la gente semplice, mormorando una preghiera getta con dolcezza sui due giovani sposi che volevano vivere insieme e insieme sono morti. Aldo Valleroni Luciana Aliboni e Luciano Dal Torrione fotografati il giorno delle nozze (Telef.)

Luoghi citati: Camaiore, Pietrasanta, Viareggio