Il Presidente del Consiglio indica gli scopi della programmazione
Il Presidente del Consiglio indica gli scopi della programmazione IIIIMIIIIIIIIIIltMllllllllIIIIMIIIIIillIIItllllllilllllllIIIItrilMIIIIIIIItllllllllllllllIflMIIIIIItllllllllllllllllllItlMIItlllllllillllllllllltl Illlllllllllllfilllll Inaugurata a Milano la mostra "Italia, secondo tempo,, Il Presidente del Consiglio indica gli scopi della programmazione « Vogliamo conseguire la più elevata produzione ai minimi costi » (Dal nostro corrispondente) Milano, 5 aprile. Il presidente del Consiglio dei ministri Fanfani, ha inaugurato stamane la mostra « Italia, secondo tempo - La programmazione: dati e prospettive », organizzata dalla « Triennale » di Milano. ' Dopo la visita alle 10 sale della Mostra Fanfani ha pronunciato un discorso. < Ogni mostra cerca di assumere una funzione documentaria ed una funzione stimolatrice. Ricostruisce la storia e sospinge verso l'avvenire. Così ha sempre fatto istituzionalmente la Triennale nel campo che le è proprio. Cosi ha cercato di fare anche in questa speciale edizione che oggi si è aperta sotto il titolo di "Italia, secondo tempo". «Per il primo tempo, 19511961, si registrano, grazie alla iniziativa pubblica e privata, dati di progresso innegabile per il complesso del Paese, accentuato nel Nord, iniziale nel Sud. E il primo tempo ha per presupposto il tempo zero, cioè i cinque benemeriti anni dello sgombero delle macerie e della più urgente ricostruzione: 1945-1950. Il culmine del primo tempo, coincidendo nel 1961 con il centesimo anno dell'unità d'Italia, ha fatto meditare sulla 1 disparità di progresso, sulla permanenza di vecchi squilibri economici, so ciali, umani. La meditazione ha imposto il problema di un'armonia da ristabilire e di un'armonia da mantenere per il futuro ». «Nella terza legislatura — ha continuato Fanfani — il pro¬ IlItlllItlItlllIllllltlllItlllllllIIIIIItllItlllllItlttlll blema della eliminazione degli squilibri nello sviluppo del Paese, impone a ciascun partito di prendere una propria mnteposizione sul problema dello psviluppò programmato dell'economia » « Ecco perché nell'estate scorsa fu nominata dal ministro La Malfa una commissione di esperti con rappresentanza delle massime organizzazioni di imprenditori e di lavoratori, per preparare lo schema della futura programmazione. Un primo rapporto è stato steso dal vice presidente Saraceno; e sarà discusso in commissione, dal 9 corrente ». «Il primo fine dì una programmazione veramente utile all'Italia — ha proseguito Fanfani — è di utilizzare tutte le forze esistenti, che si potenziano grazie al moto spontaneo del mercato o ad opportune spinte e iniziative pubbliche, in modo da conseguire, secondo principi di sana economicità, la più elevata produzione di ricchezza ai minimi costi. Per raggiungere questo primo fine, la programmazione deve consentirne un secondo, quello di giungere a valorizzare ogni talento umano — fisico, intellettuale, morale, di iniziativa e di esecuzione. Perseguendo 11 primo eri il secondo fine, la programmazione ne conseguirà un terzo, quello di uno sviluppo armonico di tutti i settori e di tutte le zone territoriali del Paese secondo le reali possibilità, colmando antichi squilibri e prevenendone di nuovi». Fanfani ha concluso affer- pcmdzlgrlvnzdtlBIIIIIIIIIIIIlllIlllIlllltlIfltllllllIlf Iti IIIIIIIIItlItlllll mando che la programmazione non mortificherà la libertà, ma rimuoverà gli ostacoli economici e sociali che si frap¬ pongono al suo godimento da parte di ogni cittadino. Non creerà nuovi squilibri, ma col mera i vecchi e ne impedirà del futuri. Non impigrirà l'iniziativa e l'inventiva, ma le solleciterà e le premierà. Non gonflerà lo Stato, ma necessariamente ammodernandolo nelle, sue strutture amministrative, nei' suoi sistemi tributari, nei suoi interventi previdenziali ed assistenziali, lo renderà più efficiente e più con trollabile da parte dei cittadini», g. m. miiiiiiiiiMiiim
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