Aveva 25 nomi diversi il grossista implicato nel traffico delle droghe
Aveva 25 nomi diversi il grossista implicato nel traffico delle droghe "Sono innocente» afferma Sani Accòrdo Aveva 25 nomi diversi il grossista implicato nel traffico delle droghe Tutte lievi varianti del cognome vero: un vecchio trucco della mafia per confondere gli archivi della polizìa - Era già stato sospettato di commercio di stupefacenti dall'Italia verso gli Stati Uniti JJ nostro corrispondente Antonio Barolitii ci radiotelegrafa da New York: Settimo Accardo, l'italo-americano che è in attesa di essere estradato negli Stati Uniti per traffico di stupefacenti, era conosciuto con venticinque nomi diversi. Qui in America si faceva chiamare di solito con una leggera variante del suo vero nomer Sani Accardl. Il manoso non prende, come i comuni • delinquenti, sempllcemen te un altro nome. Cambia invece leggermente il proprio. Bonanno, per. esemplo, si firma Giuseppe o Joseph.1 o Joe Bannanl, Bonono o Banànnl. Miranda diventa Mirandi, Morando, Maranda. Non è ignoranza; è un sistema di sicura efficacia che spesso confonde le registrazioni degli schedari e trae in Inganno la polizia. Cosi Settimo Accardo era ufficialmente per gli americani Sam Accaldi. Infatti la richiesta" di estradizione che è stata avanzata all'Italia è intestata a < Sam Ac cardi alias Settimo Accardo ». Già nel giugno 1956, in occasione del l'arresto operato a Roma dalla polizia italiana di diversi trafficanti di droghe, Harry Jacob Anslinger, il capo del « Federai Narcotic Bureau » affermava in una intervista che al traffico non doveva essere estraneo l'Accardi, da pochi mesi rifugiatosi a Roma. In quella occasione Anslinger aveva rievocato il passato di Sam L'Accardo • era stato arrestato il 3 agosto del '55 da un agente federale, il quale era riuscito a farsi vendere da lui un chilo di eroina. Assieme all'Accardo, allora chiamato Accardl, erano stati arrestati altri due complici: Joseph Russo e Frank Di Gregorio. Otto giorni dopo, l'accusa contro il capobanda era già formulata, ma egli otteneva la libertà prov¬ 11 " 1 " 11 ' I ' 111111111111 ' 11H1 11111 i 111 ! 111111 11 I I visoria versando la cauzione di 75 mila dollari — quasi 50 milioni di lire — e riusciva a lasciare clandestinamente gli Stati Uniti. Secondo il rapporto ufficiale del «Narcotic Buteau» l'Accardi fu coinvolto in molte imprese delittuose e nel 1953 perse la cittadinanza americana^ che aveva ottenuto fornendo false informazioni sul proprio conto. Era infatti un pregiudicato già quando lasciò l'Italia e fu nascondendo questa macchia che riuscì a diventare cittadino americano. Aveva come complici 1 fratelli Campisi, di Newark e il non meno famigerato Cristoforo Rubino di Brooklyn: tre spacciatori molto in vista nel mondo della droga notoriamente collegati con Lucky Luciano. * * La Procura della Repubblica ha concesso ieri all'avv. Armando De Marchi il primo colloquio con il suo difeso, Settimo Accardo. L'incontro è avvenuto nel parlatorio del carcere. L'Italoamericano ha detto che le accuse sono infondate. « Non ho mai commesso il reato di spaccio di stupefacenti. Sono tutto calunnie che probabilmente vengono da parte di qualcuno che, in America, mi vuoi male. Non intendo essere estradato negli Stati Uniti e mi affido alla giustizia italiana nella quale ho piena fiducia ». Accardo si dimostra calmo, sereno; ha chiesto alcune medicine per curare i disturbi che l'affliggono. Spera di poter ottenere nei prossimi giorni un colloquio con la moglie e il figlio. «Voglio far vedere al mondo che ho sempre vissuto da galantuomo » ha detto al difensore e lo ha delegato ad andare'negli Stati Uniti al più presto per dimostrare la sua innocenza. Settimo Accardo, «Big Sam» I 1 Iti I! 111111111111111 r ( 111111 ! 1111 TI I Iti ! Il It 111 11 I II 11M tt 1
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