Recuperate le otto salme dell'aereo di Roma schiantato contro la montagna durante la bufera

Recuperate le otto salme dell'aereo di Roma schiantato contro la montagna durante la bufera Pietosa opera di carabinieri e volontari attorno ai rottami del "OC 3,, Recuperate le otto salme dell'aereo di Roma schiantato contro la montagna durante la bufera Il velivolo raggiunto dopo lunghe ore di marcia - La neve aveva sepolto i corpi delle vittime - Erano ancora legati ai seggiolini scagliati dall'urto fuori dalla fusoliera - L'apparecchio s'è fracassato nella parete rocciosa 50 metri sotto la cresta (Nostro servizio particolare) Prosinone, 2 aprile. Le salme delle otto vittime della sciagura aerea del <Dc-3» della società « Itavia » — schiantatosi in volo, sabato sera, su un costone della Serra Alta — sono state recuperate da squadre di carabinieri e di volontari dopo una lunga marcia nella neve. Oggi pomeriggio, alle 16, la colonna dei soccorritori è giunta a Soraj i muli trasportavano sul basto i sacchi impermeabili conte- non*, i corpi dei cinque pasleggeri e dell'equipaggio del \velivolo Pescara-Roma. E' stato un momento di commozione. Il silenzio era rotto soltanto dal pianto di alcuni familiari delle vittime che da ore si trovavano in attesa alle pendici della montagna. Una decina di contadine del luogo, con ingenua semplicità, seguivano il mesto corteo recitando le preghiere per i defunti. Lungo la strada gruppi di gente si fermava a farsi il segno della croce. I corpi sono stati composti nella camera ardente dell'ospedale; domattina, nella chiesa di Santa Restituta, sarà celebrato un solenne servizio funebre a cura dell'amministrazione comunale. Poi le salme saranno fatte proseguire per i paesi ùVorigine. II relitto è stato raggiunto alle 9,30 di stamane dai gruppi partiti nella notte, alle 3,30, a piedi e a dorso di mulo, e formati da civili, carabinieri e membri dèlia sezione del Club Alpino di Sora. La'màrcia, nella neve fresca, è' durata diverse ore. Le pattuglie, arrivate a quota 1100, sono state costrette a lasciare i muli per le difficoltà di far procedere gli animali sull'erto crinale della montagna che si inerpica fino a l'ilo metri, dove giacciono i resti dell'aereo. Il primo ad arrivare vicino al « DOS » è stato il dott. Luigi Savona, presidente del « Cai » di Sora. Egli ha trovato al polso di uno dei piloti — pare che si tratti del comandante Roggero — l'orologio speciale di volo: camminava ancora e segnava le 7,30. Poi, è cominciata l'opera di recupero delle salme. Quattro erano state seppellite datili neve ed è stato necessario scavare per liberarle. I corpi erano intatti, legati ancora con le cinture di sicurezza alle poltrone che, nell'urto, sono state scagliate fuori dalla fusoliera. Altri quattro corpi la. da ferite si trovavano a metri dalla carcassa dell'aereo, in un pianoro situato quastaglernsUlarsInvSngalazudpvhvgclaapdfbtlsdzpalFf si sulla cresta della Serra Alta. Un carabiniere le ha sorvegliate per ore, tra il freddo e le gelide folate di nevischio. Tutt'attorno sul costone di roccia coperto di neve, v'erano i segni della sciagura: strisce rosse, pezzi lucidi di allu¬ mfsviti minio, rottami del motoreframmenti che brillavano al sole. Intorno a essi lianno lavorato alacremente per tutto il giorno i carabinieri, i volontari e i sette escursionisti che ieri, dopo una lunga ricercaerano riusciti a raggiungere i l relitto dell'aereo riportando a valle un impermeabile militare. Dopo il recupero delle salme, i carabinieri hanno rastrellato minuziosamente la zona del di\sastro raccogliendo carte, documenti, corrispondenza proveniente dall'aereo, il pilota automatico e tutto il materiale che potesse risultare utile ad accertare le cause del disastro aereo. L'ing. Severini dell'ufficio tecnico comunale di Sora e l'ing. Cinquini della società « Itavia » si sono trattenuti a lungo sul posto effettuando rilievi. Sulle cause che hanno provocato la sciagura non sono state avanzate ancora ipotesi attendibili da parte degli organi responsabili. Si sa però che la tragedia sarebbe stata evitata se l'aereo avesse potuto tenere uno quota superiore di soltanto SO metri a quella in cui volava al momento della collisione con la vetta della Serra Alta. L'urto è stato frontale. I rottami del « DC-S » sono disposti a forma di croce, con la parte anteriore rivolta verso l'alto. Soltanto la coda e un'ala sono rimaste intatte nella struttura metallica. Il resto appare come un mucchio informe di relitti, in cui s'intrawedono a stento sedili, sportelli e pezzi di lamiera. L'elica si trova accanto all'ala ministra dell'aereo quasi totalmente ricoperta di neve. Durante le operazioni di recupero delle salme e il successivo trasporto a Sora un ricognitore e un elicottero militare hanno sorvolato continuamente la zona. j>. 5. lllllllllllllllllllllllllllllilllllllllllllllllllllllllllllV La carcassa rottami dell'aereo precipitato tra la neve e gli alberi sul Monte Serra Alta (Telef.)

Persone citate: Cinquini, Luigi Savona, Roggero, Severini

Luoghi citati: Pescara, Roma, Sora