I negozianti e l'ascesa del costo della vita

I negozianti e l'ascesa del costo della vita Artìcolo del presidente di categoria I negozianti e l'ascesa del costo della vita «Il commercio esercita una funzione di freno, e pur nella difficoltà del momento, agisce con senso di responsabilità». Nelle accese polemiche sull'accresciuto costo della vita e nella ricerca dc'.le responsabilità per l'attuale livello dei prezzi, di fronte alla opinione pùbblica è poi sempre sui commercianti che si accentra l'attenzione di tutti. Ed alla fine, le responsabilità essenzialmente si imputano al commercio, accusato dì arretratezza ed eccessiva onerosità dei servizi. Io sostengo che i commercianti non assistono inerti all'ascesa del costo della vita, e non si limitano a trasferire sui prezzi al consumo ì maggiori costi della produzione e della distribuzione, tra i quali soprattutto la sempre crescente pressione tributaria. Essi assolvono ad una funzione di freno e resistenza, avendo nozione esatta dei limiti di tolleranza dei consumatori, coi quali sono quotidianamente in diretto contatto. La « vischiosità >, fenomeno attraverso al quale le variazioni di prezzo all'ingrosso si ripercuotono sempre con un certo ritardo sui prezzi al dettaglio, contrariamente a quanto taluno afferma, opera nei due sensi. Ritengo che in questi primi mesi dell'anno la vischiosità abbia agito in favore dei consumatori, perché, altrimenti, i prezzi sarebbero oggi assestati su ben più alti livel li. Nella quasi generalità, le aziende cpmmerciall debbono attualmente affrontare una si tuazione nella quale le crescenti spese aziendali non possono essere trasferite che parzialmente sui prezzi finali, con evidente sacrificio dei redditi aziendali. Recentemente, in un suo articolo su « La Stampa >, l'assessore all'annona di Torino ha additato quale elemento disturbatore di mercato la tecnica di raccoglitori e grossisti che, dai posti di produzione di generi ortofrutticoli, conducono giornalmente rapide in dagini di mercato, per avviare le merci ai centri nei quali possono spuntare prezzi più rimunerativi. Ma questa tecnì co è usata dai commercianti in ogni parte del mondo in cui il commercio è libero gli stessi produttori agricoli, quando sono organizzati, seguo no analogo comportamento. Per quanto concerne il problema dei contenitori dei prò dotti ortofrutticoli e di quello connesso, cioè la consuetudine di vendita al lordo, una soluzione può essere trovata solo su piano nazionale, attraverso una standardizzazione dei contenitori ed una uniformazione degli usi e consuetudini di vendita. L'adozione di contenitori di plastica proposti dall'Asses rdfrcrcnzppsrzcvrnsore, di difficile attuazione, può determlnare oltretutto maggio-| ri incidenze sul prezzo finale dei prodotti. Nella mia relazione al Prefetto di Torino, nel confermare che i periodi di generali rincari non possono favorire un regolare sviluppo del commercio, ho assicurato che, come nel periodo delle feste natalizie, anche in questo momento politico i commercianti sapranno tener alto il loro prestigio di serietà e del senso di responsabilità della loro funzione insostituibile di pubblico interesse. Lo Stato per conto suo dovrebbe, a mio parere, ricorrere a quella politica della lesina che noi commercianti adot- tlamo nelle nostre aziende, e non incrementare oltre misura la spesa pubblica, pensando di poter trovare all'infinito una contropartita nel prelievo fiscale. Enrico Demarchi (Pres. Assoc. Commercianti) 1 prezzi sui mercati all'ingrosso GENERI Lire al Kg. GENERI Lire al Kg. Carrion cad. ... 30 Insalata del prati . 200 Carote comuni . . 140 Radicchio rosso . . 200 Catalogna .... 120 Splnaci ricci . . . 140 Cime di rapa . . . 120 j Mele delizia . . 90 Riportiamo 1 prezzi in lire per chilo praticati ierl al mercato generale. Sono stazionari, rispetto ai glorni scorsi.

Persone citate: Carrion, Enrico Demarchi, Mele

Luoghi citati: Catalogna, Torino