Un aliante si schianta contro la montagna e precipita in Val d'Aosta: il pilota è morto

Un aliante si schianta contro la montagna e precipita in Val d'Aosta: il pilota è morto I resti a 3000 metri tra la Punta Bioula e la Punta Bianca Un aliante si schianta contro la montagna e precipita in Val d'Aosta: il pilota è morto La vittima è un ingegnere milanese della Pirelli, di 37 anni - Stava effettuando una esercitazione per riottenere il brevetto di volo a vela scaduto - Poco dopo il decollo il velivolo è entrato in una nuvola e ha urtato una cresta rocciosa - Oggi si tenterà il recupero della salma (Dal nostro Inviato speciale) Val di Rhémes, 29 marzo. Ieri pomeriggio un aliante pilotato dall'ing. Temistocle Calzecchi Onesti di Milano è scomparso mentre veleggiava nella Valle di Rhémes. Le ricerche iniziate stamane con l'impiego di numerosi aerei e e è n hanno scoperto i resti dell'apparecchio sul versante destro della valle, tra la punta Bioula e la punta Bianca,'disseminati in una zona fra i 2400 ed i 3000 metri di altezza. Una pattuglia di guide del soccorso alpino tenterà domani di raggiungere i rottami del velivolo e di rin- tracciare il corpo del pilota, per cui, putroppo, non si hanno speranze di salvezza. L'ing. Calzecchi di 37 anni, abitante, a Milano con la madre in'piazza Oberdan 10, dirigente della Pirelli, si trovava da dodici giorni ad Aosta. Gli era scaduto il brevetto di volo a vela e intendeva rinnovarlo seguendo il corso istituito ad Aosta dalla scuola nazionale di Rieti. Ieri, dopo un primo volo, l'ing. Calzecchi si alzava nuo vomente dall'aeroporto alle 16,15, trainato da un Piper pilotato dall'istruttore Renato Vitelli. All'imbocco della Valle di Rhémes, a circa duemila metri di quota, l'aliante si sganciava e si addentrava nella valle per sfruttare le correnti ascensio nali che l'avrebbero portato a sorvolare il crinale che separa la Valle di Rhémes dalla Valsavaranche. Il Piper di Vitelli tornava ad Aosta in tempo per captare l'ultimo messaggio radio lanciato dall'ing. Calzecchi: « Solgo di quattro metri al secondo » Alle 16,40, non ricevendo altri messaggi, partivano da Aosta due Piper pilotati da Cristille e da Vitelli per compiere una ricognizione. Inoltre si avvertiva il volovelista danese Borup, che quasi nello stesso tempo era stato sganciato dal Piper di Cristine in una zona vicina, affinché tentasse di captare i messaggi di Calzecchi, ma invano. Le ricerche, col passare dei minuti, diventavano ansiose e alle 18.30, ridotta armai la risibilità, venivano rinviate a stamane. Il volo dell'aliante do¬ veva essersi concluso drammaticamente. Nella notte si organizzavano i soccorsi. Stamane giungeva da Lina- te l'elicottero Bell 41 G. piZo-[tato dal maresciallo Caniggia con l'osservatore maggiore Alberto Piotti, che nei giorni scorsi avevano partecipato alle ricerche del Comet sull'Argen\tera. L'apparecchio raggiungeva la Valle di Rhémes e atterrava in fondo valle a Melignon, una minuscola frazione situata fra Rhémes St. Georges c Notre Dame. Qui si apprendeva che ieri una guardia del Parco del Gran Paradiso aveva visto l'aliante entrare in una nuvola che avvolgeva la montagna e non lo aveva più visto ricomparire. Osservazioni fatte stamane col canocchiale segnalavano alcune macchie scure sulla neve, che potevano essere i resti del velivolo. L'elicottero, portatosi sulla zona indicata, scopriva effettivamente i rottami dell'apparecchio e il ritrovamento veniva confermato dal pilota Vitelli col montatore Petrucci e dal comandante dell'aeroporto Fiorucci che sorvolavano pure la zona con i Piper. L'aliante deve avere urtato contro una cresta rocciosa che separa la Punta Bioula dalla Punta Bianca, alte più di 3400 metri. I suoi frammenti sono caduti nel sottostante canalone pieno di neve, dove si vedono distintamente, perché colorati di arancione. Il rottame più basso è a S4">0 i.trtrì ma sotto la vetta, a più di 3000 metri, è\ rimasto incastrato fra le rocce un grosso relitto, che -potrebbe essere un'ala o la carlinga dell'apparecchio. Intanto erano giunti ad Aosta un bimotore da ricognizione del Seto.f pilotato dal capitano Georges Turnier e un elicottero Sikorski H. 34 pure del Setaf: pilotato dal maggiore James R. Oden e dal capitano Joe Parlas. A bordo del grosso elicottero salivano il maggiore Piotti, il pilota Vitelli e la guida Beniamino Henry per un audace tentativo di atterraggio presso i rottami, ma il vento che già soffiava violento impediva la manovra. Esploravano la zona tutti gli aerei giunti ad Aosta, tra cui anche un Piper L. il giunto da Venaria e pilotato dal capitano Grosso, ma nel pomeriggio il vento raggiungeva la forza dì 40 nodi (quasi SO chilometri-ora) e i voli dovevano essere sospesi. Soltanto uomini di montagna possono raggiungere i resti dell'aliante e l'esplorazione probabilmente dovrà essere limitata ad una quota di 24002700 metri. Il canalone supcriore è gonfio di neve e pericolosissimo per le valanghe incombenti. Un cognato del Calzecchi, l'avv. Mario Gozzini (mutilato di guerra, decorato di meda glia d'oro e di quattro d'argento) è giunto ad Aosta e stasera è partito con le guide Be marnino Henry, capo del Soccorso Alpino, Germano Henry, Giulio Ourlaz e due volontari, gli alpinisti Genala e Renato Ferrod. La squadra di soccorsa pernotta a Rhémes Notre Dame e domani mattina, quando la neve è indurita dal gelo notturno, satira sui pendii della Punta Bianca, per raggiungere i reati dell'aliante e rintracciare la carlinga, che forse racchiude ancora il corpc dell'ing. Calzecchi. Della squadra di soccorso /arà parte anche il guardaparco Chenal, che ieri vide il velivolo entrare in una nuvola senza più. uscirne. Purtroppo però stasera alle 23 a Rhémes nevica fitto, e la temperatura è sullo zero. Se non cesserà di nevicare, non sarà possi bile avventurarsi sulla Pun ta Bianca: Ettore Doglio L'elicottero è tornato ad Aosta dopo aver avvistato i resti dell'aliante precipitato