Il «sicario» pallido e nervoso si è rifiutalo di rispondere al saluto degli altri imputati di Guido Guidi

Il «sicario» pallido e nervoso si è rifiutalo di rispondere al saluto degli altri imputati Il «sicario» pallido e nervoso si è rifiutalo di rispondere al saluto degli altri imputati Non si vedevano da quasi due anni * Quando Fenaroli gli ha sorriso, Raoul Ghiani ha voltato il capo dall'altra parte - l due «ergastolani», sorvegliati da vicino, sono tenuti divisi da un carabiniere per impedire eventuali incidenti (Nostro servizio particolare) Roma, 28 marzo. Tre ore di lavoro di cui un paio, e forse più, occupate dai giudici in due riunioni*in camera di consiglio per altrettante eccezioni procedurali prosipettQttj^^la.difesa ed enffììjhoe ìes^itàjtk seccamente: il bilancio di questa prima udienza del processo in Corte d'Assise d'appello non può davvero considerarsi lusinghiero per Giovanni Fenaroli, Raoul Ghiani e Carlo Inzolia. Non è difficile prevedere da queste premesse che il cammino del dibattimento sarà lungo e lento. Per domani, infatti, sono in programma altre eccezioni ed altre riunioni in camera di con siglio dei giudici. il primo ad entrare in aula, oggi, è stato Raoul Ghiani: era pallido ed emozionato più di quanto non lo fosse due anni or sono quando si presentò ai giudici della Corte d'Assise che avrebbero dovuto condannarlo poi, dopo quattro mesi di di battimento, all'ergastolo. Era pallido, emozionato e sopratutto nervoso. Inutilmente, Gio vanni Fenaroli, poco prima quando lo aveva incontrato nel cortile del carcere di Regina Coeli, aveva cercato di essere cortese con lui salutandolo con un sorriso. Raoul Ghiani gli aveva risposto voltando il capo ostentatamente da un altro lato. Ed entrando in aula non aveva salutato neanche Carlo Inzolia che, libero, si era sistemato sedendo su una pol¬ troncina fuori del banco degli imputati. Più fortunato con Carlo Inzolia che con Raoul Ghiani, Giovanni Fenaroli per 10 meno dal suo ex « protetto » ha avuto una, sia pur frettolosa, stretta di mano. Per evitare possibili, eventuali incidenti-fra Raoul Ghiani e Giovanni Fenaroli, il presidente della Corte aveva dato da tempo disposizioni severissime: i due dovranno rimanere separati sempre, non potranno neanche scambiarsi una parola. Raoul Ghiani e Giovanni Fenaroli sono stati invitati a sedersi alle due , estremità del banco degli imputati: il primo in quella più vicina al pubblico, il secondo in quella più vicina ai giudioi, quasi alle spalle del cancelliere. Tra di loro, poi, è rimasto fermo per tutta la udienza un carabiniere. Erano le dieci in punto quando i. giudici sono entrati in aula: cinque minuti dopo il difensore di Giovanni Fenaroli, prof. Augenti ha sollevato la prima di quella che, secondo le previsioni, dovrebbe essere una lunga serie di eccezioni. Quale la richiesta del difen soref I giudici popolari nei processi in Corte d'Assise di appello sono sei: ma poiché si suppone che il dibattimento sarà, questa volta, notevolmente lungo, 11 presidente della Corte dott. D'Amarlo ha ritenuto opportuno che i giudici titolari (tre donne: una insegnante elementare, una professoressa di scuola media e la moglie di un fun- zionario dello Stato che si interessa soltanto di faccende domestiche; e tre «omini: un professore all'istituto Nautico di Gaeta, un funzionario della Camera di Commercio e un assicuratore) vengano affiancati da «Stie giudici 'supplenti prónti h sostituire coloro che, ira i giudici titolari, non si trovassero più in condizione di essere presenti al dibattimento. Ed in aula, oggi, i du> 'radici aggiunti prescelti hanno giurato e si sono insediati al loro posto. Ma come è avvenuta questa scelta f Prof. AUGENTI (difensore di Fenaroli): Il nome di uno di questi due giudici, la signora Giannina Rapini, è stato estratto dall'urna dei giudici titolari anziché da quella dei giudici supplenti. Quindi la Corte non può considerarsi regolarmente costituita. Per risolvere questo primo problema (mentre i difensori di Ghiani hanno dichiarato di disinteressarsi alla questione, il P. G. dott. Giovanni De Matteo e gli avvocati di Parte Civile si sono opposti decisamente alla tesi del prof. Augenti) i giudici sono rimasti in camera di consiglio esattamente un'ora. Poi il presidente dottor D'Amaria ha annunciato che la Corte aveva respinto la eccezione non ritenendola fondata. Ma di rincalzo alla iniziativa del prof. Augenti è intervenuto subito dopo, sia pur su un altro argomento, Von. Cesare Degli Occhi nell'interesse di Carlo Inzolia. On. DEGLI OCCHI — Carlo Inzolia è stato assolto dalla Corte d'Assise. Ma contro questa sentenza ha presentato appello il Pubblico Ministero. La notizia a Carlo Inzolia della iniziativa del P. M. è pervenu ta in un modo che priva di qualsiasi valore giuridico l'atto compiuto dall'accusatore. Quin di io chiedo che sia dichiara to inammissibile l'appello del P. M. Infatti Carlo Inzolia aveva un suo domicilio n Milano in via delle Forze Armate 183. Sennonché egli ha ricevuto la notifica della impugnazione del P. M. al suo antico domicilio in via Recoaro .}. E' vero che quando l'ufficiale giudiziario si è presentato in via Recoaro !t ha trovato Carlo Inzolia al quale ha comunicato il prov vedimento del P. M. ma è stata soltanto una coincidenza che Carlo Inzolia fosse presente nella sua antica abitazione perché il suo vero domicilio era quello in via delle Forze Armate. Avv. NICOLA MANFREDI (uno dei patroni di Parte Civile) — L'unico elemento importante in ' questa questione sollevata dall'on. Cesare Degli Ocohi è che Carlo Inzolia ha saputo della iniziativa presa dal P. M. di impugnare la sentenza di assoluzione. Ed & tanto vero che lo ha saputo che Carlo Inzolia, come risulta ufficialmente, ha firmato la no¬ tifica dell'appello del P. M. con- csegnatagli dall'ufficiale giudiziario. Quindi la situazione sotto il profilo giuridico c del tutto regolare. PROCURATORE GENERALE — Sono della stessa opinione dell'avv: Manfredi • e chiedo che la ' richiesta dell'on. Degli Occhi venga respinta. Questa volta i giudici si sono trattenuti in camera di consiglio ancora più a lungo che nella prima occasione, poi il presidente ha annunciato che la Corte aveva deciso di respingere anche la seconda eccezione. « Carlo Inzolia — è stato spiegato nella ordinan a — ha dichiarato di abitare in vìa Recoaro a Milano e l'ufficiale giudiziario, quindi, si è recato a -questo indirizzo dove, tra l'altro, ha . trovato Carlo Inzolia consegnandogli il documento con cui è state ufficialmente avvertito che il P. M. aveva presentato appello contro la sentenza. Inoltre risulta che soltanto alcuni giorni dopo Carlo Inzolia ha avvertito la cancelleria della Corte d'Assise di Roma di avere cambiato domicilio trasferendosi a via delle Forze Armate. Quindi, la eccezione è infondata ». Poi' il dibattimento è stato rinviato a domani. Secondo il programma fissato dalla prò cedura, il presidente dottor D'Amario dovrebbe spiegare dettagliatamente ai giudici tutti i fatti sui quali dovranno pronunciarsi. Ma il prof. Augenti ha già annunciato che egli chiederà di discutere subito, prima della relazione, alcune eccezioni procedurali so stenendo che tutta la istruttoria e quindi il dibattimento celebrato due anni or sono in Corte d'Assise attraverso 77 udienze e conclusosi con la conti ma all'ergastolo di Gio vanni Fenerali e Raoul Ghiani e con la assoluzione di Carlo Inzqlia debbano considerarsi rullìi. Guido Guidi

Luoghi citati: Milano, Roma