"Dietro la facciata,,

"Dietro la facciata,, — SULLO SCHERMO "Dietro la facciata,, « Il tesoro del lago d'argento » : un western tedesco - «Il grande ribelle»: riduzione da Verne «L'inesorabile detective»: pugni, whisky e pupe (Doria) — Marcel Carnè fa' risentire la sua voce affievolita attraverso i meccanismi di questo .Dietro la facciala («Du mouron polir les petits oiseaux >), tratto da un romanzo di Albert Simonin, autore del « Grisbi >. Quel che si nasconde dietro - l'onesta facciata d'una casa della periferia parigina abitata da piccoli borghesi: un macellaio che se la spassa con la sigaraia-squillo del piano di sopra, e la moglie del macellaio che gli rende la pariglia coi garzoni di bottega; una vecchietta golosissima che si Ange paralitica per frecciare Il prossimo, e la pestifera portinaia che la asseconda sperando di ereditarne il gruzzolo; un giovanotto mantenuto dalla sigaraia ma pronto a vendersi a una migliore offerente; un sarto maniaco religioso; un austero signore dai gusti pervertiti, e così via per un campionario umano da pigliarsi con le molle. Ma il pezzo migliore è il padrone dì casa, ex-sfruttatore dì donne e ladro, ritiratosi a vita privata. Ciascuno inganna l'altro, e alla fine tutti restano a mani vuote. Un malizioso « divertimento» in cui Carnè ha messo le risorse del suo mestiere più che un'autentica partecipazione; brillante nei dialoghi e in qualche episodio, ma alla lunga sforzato e stucchevole. Fra gli interpreti, meglio della caricata Dany Saval e di un Franco Cittì autodoppiatosi in romanesco, si fa valere il sobrio Paul Meurisse. * * (Corso) — Il tesoro del lago d'argento è un western di produzione germanica, senza ambizioni psicologiche, di stile alquanto vecchiòtto e contaminato da motivi.bozzetfistici (il cacciatore di farfalle, 11 menestrello) di gusto nettamente europeo. Diretto per il grande schermo a colori dal regista Harald Reinl, favoleggia intorno a uno dei soliti tesori destinati a sfumare nel nulla, affinché l'ingordigia degli uomini ne riceva una salutare lezione. Il tesoro implica una mappa, che divisa in due pezzi mette In pericolo la vita di coloro che li posseggono. Ucciso uno di essi da una banda di fuori legge, 11 figlio della vittima muove alla vendetta in compagnia d'un intrepido cavaliere di ventura, di un onesto indiano e del possessore dell'altra metà della mappa, e dopo mirabolanti avventure, in cui hanno parte e fanno ottima figura gl'indiani, i malva¬ gi annegano nelle acque dell'inaccessìbile tesoro e i giusti restano a galla, poveri ma contenti Condotto alla stracca, il film ha qualche bel tratto spettacolare sullo sfondo del paesaggio roccioso, teatro di agguati, sparatorie e galoppate. Mediocri gli interpreti, fra i quali rivediamo l'ex «Tarzan» Lex Barker, in compagnia di un trucibaldo Herbert Lom, di Karin Dor, Pierre Brice e Marianne Hoppe, alla quale è affidato l'immancabile motlvetto sentimentale, coll'attor giovane. 1. p. * * (Nazionale) — Con la prudente sostituzione di un governatorato da melodramma all'Ungheria risorgimentale, Il grande ribelle porta con fasto ma con freddezza sullo schermo il « Mathias Sandorf » di Giulio Verne in una riduzione alla quale hanno collaborato Francia, Italia e Spagna e che il regista Georges Lampin ha diretto in « scope » e a colori secondo i canoni dei romanzi d'appendice. Folto di episodi avventurosi, raccolti intorno alla congiura e all'insurrezione del patriota conte Sandorf e dei suoi seguaci contro un tirannico governo, il film agita volonterose masse dì comparse in tumulti e rivolte, non trascura le ragioni del sentimento e dell'amore sia nell'idillio della, figlia di Sandorf con un nemico del padre, sia nella vendetta privata del conte contro coloro che l'avevano tradito, concede infine il giusto posto alla suspense del salvataggio all'ultimo momento. Gli interpreti sono molti e non tutti convinti: dal protagonista Louis Jourdan allo spagnolo Babai, ai francesi Blier e Mary e ai nostri Claudio Gora e Serena Vergano. * * (Ideal) — Ancora una volta nei panni dello scanzonato Lemmy Caution, agente segreto (per modo di dire) dell'Fbi, Eddie Constantlne è il protagonista dell'/nesorabfle detective (« Lemmy pour les dames >) diretto da uno specialista dei film movimentati, Bernard Borderìe, e tratto, com'è d'uso, da un racconto di Peter Cheyney. Rispettando scrupolosamente la formula < pugni, whisky e pupe », il buon Eddie viene a capo di un'intricata vicenda, non avara di rivoltellate e di cadaveri, avendo come spalla il bravo Jacques Berthier e, nel consueto contorno di belle donnine, la enigmatica Frangoise Brion. vice

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