Hallstein invita i paesi del Mec ad intensificare i rapporti con Londra
Hallstein invita i paesi del Mec ad intensificare i rapporti con Londra ■t Per evitare che il fosso si allarghi inutilmente Hallstein invita i paesi del Mec ad intensificare i rapporti con Londra Dichiarazioni del Presidente al Parlamento europeo • II delegato francese insiste sulla necessità di risolvere prima i problemi interni dell'attuale Comunità - I prossimi colloqui doganali a Ginevra con gli Stati Uniti (Nostro servizio particolare) Strasburgo, 27 marzo. Due mesi dopo l'interruzione delle trattative per l'adesione della Gran Bretagna al Mec, il Parlamento europeo di Strasburgo ha oggi riesaminato il problema, cercando soprattutto di delincare quale deve essere il futuro atteggiamento della Comunità nei confronti della stessa Gran Bretagna. Il presidente della Commissione della Cee, Walter HallStein, presentando il rapporto dell'esecutivo europeo sui negoziati con il Regno Unito, ha dichiarato che possono essere prese in esame « soluzioni intermedie per le relazioni tra Gran Bretagna e Mec, dopo la crisi di Bruxelles, ma non bisogna attendersi risultati rapidi ». Hallstein ha sottolineato che il rapport -edotto dalla Commissione *. spirato alla massima obiettività ed ha prospettato l'opportunità di intensificare i contatti diplomatici tra la Gran Bretagna e la Cee « allo scopo di evitare che la fossa si allarghi inutilmente ». <Noi non possiamo bloccare né lo sviluppo della Co¬ munità né la sistemazione dei nostri rapporti con il mondo esterno fino al sospirato momento dell'adesione della Gran Bretagna al Mec-» ha proseguito Hallstein aggiungendo che è necessario al contrario « guardare risolutamente in avanti ». Si è parlato molto, in questi mesi, di « so'iMrioni di ricambio », di associazione, di accordo doganale. A maggio, inoltre, inizieranno a Ginevra i cosiddetti « negoziati Kennedy » per stringere una intesa doganale fra gli Stati Uniti e l'Europa. Può qualcuna di queste soluzioni offrire al Mec la possibilità dì sfogo e di sviluppo che senza dubbio avrebbe offerto l'adesione della Gran Bretagna? Una risposta precisa all'in tcrrogativo non l'ha data ìHallstein, molto prudente nel suo intervento, e non l'hanno data, in sostanza, gli altri oratori della giornata. L'adesione inglese al Mec è indispensabile per tutti, adesso sembra anche per i francesi di De Gaulle, che per bocca di Boscary-Monsservin hanno quasi dato l'idea di essere diventati i più acca- niti difensori dell'ideale europeo. Ma la mossa, francese nasconde qualcosa: BoscaryMonsservin ha detto in tutte lettere che la Comunità deve prima di tutto rafforzarsi, deve prima di tutto risolvere i suoi problemi interni, quello agricolo in particolare. Di questa politica nuova, la politica del « dopo », si è fatto quasi portavoce anche il vice ministro degli Esteri belga Fayat, « L'interruzione delle conversazioni di Bruxelles — ha detto Fayat — ha creato nella Comunità- un clima di crisi che costituisce una minaccia per il suo sviluppo. Cinque governi della Cee e il governo inglese hanno dichiarato che non era il caso di rompere i negoziati^sull'adesione della Gran Bretagna. Nulla è subentrato a smentire tale affermazione. Non v'è soluzione di ricambio per la adesione della Gran Bretagna ». « Tuttavia — ha aggiunto Fayat, e questo è il passo del suo discorso che ha fatto comprendere che qualcosa di nuovo è nell'aria — per riprendere i negoziati bisogna averne la volontà politica, e occorre soprattutto togliere il veto ». Il Mec, com'è organizzato oggi, sembra non abbia molte possibilità di sfuggire al veto francese che in qualche modo potrebbe manifestarsi anche per le «trattative Kennedy». Sarebbe un nuovo colpo duro all'unità europea. Per pararlo in anticipo il portavoce della Cee, Olivi, ha annunciato oggi che la commissione Hallstein chiederà- di poter partecipare alle trattative in rappresentanza dei sei paesi. g. J.
Persone citate: De Gaulle, Hallstein, Kennedy, Olivi, Walter Hallstein
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