Parigi invita gli inglesi ad un «incontro a due» di Sandro Volta

Parigi invita gli inglesi ad un «incontro a due» Parigi invita gli inglesi ad un «incontro a due» Proposto un colloquio il 6 aprile tra Couve de Murville e il ministro Home - Gesto di riconciliazione dopo il rifiuto a discutere i problemi europei con i Sei del Mec e Londra? - La riunione a Sette (secondo la Francia) era «inopportuna» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 marzo. Dopo avere rifiutato il ramoscello d'olivo teso dal ministro degli Esteri tedesco Schroeder, il quale aveva proposto di riunire a Bonn i ministri degli Esteri dell'Ileo (l'Unione dell'Europa Occidentale, che comprende la Gran Bretagna insieme ai sei Paesi della Comunità economica: Italia, Francia,- Germania Occidentale, Olanda, Belgio e Lussemburgo), il. governo francese' sembra deniso a un gesto di riconciliazione, invitando Lord Home a ■ incontrarsi il 6 aprile con Couve de Murville. La notizia è data stasera da un giornale di .intonazione ministeriale, Paris Presse, che cerca di spiegare il veto del Quai d'Orsay alla riunione di Bonn. Secondo il giornale, infatti, l'Ueo non poteva essere la sede adatta per trattare i problemi dell'Unione europea, perché si tratta d'un organismo creato nel 1951,, dopo il fallimento della Ced (Comunità europea di difesa), per permettere il riarmo della Germania Occidentale. Nelle sue riunioni, che avvengono a intervalli sempre più lunghi, i ministri sono rappresentati da funzionari, i quali trattano questioni di pura forma. L'originalità della proposta di Schroeder consisteva appunto nel valersi di questa istituzione, generalmente di scarsa utilità, per riunire i sette ministri degli Esteri e riprendere la discussione sui rapporti fra Gran Bretagna e i-Paesi della Comunità europea,-interrotti a sito tempo a Bruxelles dal veto francese. Si sarebbe cercato così di superare la crisi che minaccia ora non soltanto la solidarietà europea, ma la stessa compattezza dell'Alleanza atlantica. L'iniziativa ■■ tedesca aveva avuto una calorosa accoglienza non soltanto da parte dell'Italia e dei Paesi del Benelux, ma anche da Lord Home, il quale, nel discorso che pronunziò la settimana scorsa al Consiglio permanente della Nato* affermò che considerava l'Ueo l'organo più appropriato per saldare il suo Paese al continente. Sennonché, secondo il commento del sfornale governativo, «i francesi, stimando che il tempo della pacificazione non è ancora venuto, chiesero che il problema del rapporti fra i Sei e l'Inghilterra non figurasse all'ordine del giorno ». Questi argomenti non sono certo bastati a convincere, né gli inglesi né gli altri Paesi associati alla Francia.nel Mercato comune, tanto che il ministro diagli Esteri belga, Paul Henri t'paak, ha commentato il punto. di vista del Quai d'Or say con questa battuta: «Invitarci alla riunione dell'Ueo, vietandoci di discutere dell'Europa, è come invitare qualcuno a bere un whisky e offrirgli una tazza di tè». Il governo francese- insiste però nell'affermazione che una nuova riunione a sette sarebbe inopportuna e 1 Couve de Murville ha dichiarato all'ambasciatore britannico che preferisce un incontro a due. Egli ha perciò proposto di trattare il problema personalmente con Lord Home il 6 aprile, ossia il giorno in cui il ministro inglese verrà a Parigi per partecipare alla conferenza dell'Organizzazione del trattato del Sud-Est asiatico (la Seato). Si può dunque concludere che è in atto un improvviso ripiegamento dell'intransigenza francese? 3isogna considerare con estrema cautela tale ipotesi. Certo è però che l'attuale.stasi non può continuare a lungo, se si vogliono evitare i gravi pericoli che minacciano le realizzazioni europee in corso. Sandro Volta

Persone citate: Paul Henri, Schroeder