Kruscev impone un ferreo controllo anche nella cinematografia sovietica
Kruscev impone un ferreo controllo anche nella cinematografia sovietica Kruscev impone un ferreo controllo anche nella cinematografia sovietica Stroncati i primi timidi tentativi degli innovatori - Un vecchio regista costretto ad una umiliante autocritica - Istituita una speciale commissione di Stato, che censurerà tutti i film (Dal nostro corrispondente) Mosca, 23 marzo. Un organo di controllo governativo su tutta l'attività cinematografica dell'Urss, preannunciato nel giorni del burrascoso Incontro di Kruscev con gli intellettuali, è stato creato presso il consiglio dei ministri col nome di Comitato di Stato per la cinematografia. Il presidente del comitato, elevato al rango di ministro, è Alexei Romanov. Il carattere rigidamente burocratico del nuovo organismo si precisa ancora meglio alla luce della scelta del personaggio designato a presiederlo. Romanov, membro candidato del Comitato centrale, è il primo vice di Iliciov presso la commissione ideologica del partito. Iliciov è l'alto dirigente che fu incaricato dal partito a leggere, al convegno degli intellettuali, il duro rapporto contro Ehrenburg e i « giovani turchi » dell'in telliphentia sovietica. Romanov è il funzionario che in varie riunioni, tenute in questi giorni a Mosca con esponenti delle lettere, del cinema e del teatro, ha cominciato ad attuare le nuove direttive. Da Kruscev a Iliciov fino a Romanov si nota una spiccata tendenza a frenare l'attività dei novatori, soprattutto nel campo del cinema. Le parti più aspre del suo rapporto Kruscev, come si ricorderà, le aveva dedicate al film Zastava IUclà del giovane regista Kuziev, il quale avrebbe impostato in maniera offensiva e pericolosa il problema dei « padri e figli», cioè delle generazioni. Con l'intento preciso, affermò il capo del Cremlino, di aprire un abisso tra giovani e vecchi in seno alla società sovietica. Il supervisore del film, il vecchio Gherassimov, venne costretto a scrivere nelle Izvestia una umiliante autocritica; il giovane regista, ad una recente riunione di cineasti presieduta da Romanov, ha dovuto riconoscere la giustezza dei rimproveri mossi da Kruscev al suo film e dichiarare: «Ciò che ora ci preme è di conferire al film una convincente forma artistica, una forma nitida e ben definita». Perifrasi per dire, in sostanza, che le scene condannate dal partito saranno cambiate. La creazione del nuovo comitato per la cinematografia fa nascere la domanda: cosa avverrà dell'Unione dei cineasti che, come quella degli scrittori e dei pittori di Mosca, ha attirato le critiche più intransigenti? E' in corso un polemico dibattito tra l conservatori, capeggiati dal regista Piriev, che vorrebbero sciogliere l'Unione, e i novatori, guidati da personalità di rilievo, come i registi Ciukrai e Romm, che invece ai battono per conservare in piedi l'associazione in cui hanno un seguito sufficientemente forte por garantirle un margine di autonomia. La fondazione del comitato di Romanov sposta, inevitabilmente, la bilancia a favóre dei «liquidatori». L'atmosfera ideologica In cui avvengono e si preparano mutamenti amministrativi cresce ogni giorno più di ten sione e l'intolleranza, per la convivenza di più stili e di diverse idee nel campo artistico, si fa sempre più aggressiva Nella Pravda di oggi sì può leggere che « quelli che riconoscono la teoria di coesistenza pacifica fra due ideologie scivolano verso una posizione anticomunista». e. b.
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