Amnistia generale a Budapest per gli insorti anticomunisti del 1956

Amnistia generale a Budapest per gli insorti anticomunisti del 1956 L'ANNUNCIO PI KADAR IN PARLAMENTO Amnistia generale a Budapest per gli insorti anticomunisti del 1956 Potrebbe beneficiarne anche Mindszenty - Il «premier» dichiara: «I rapporti con molti Stati, tra cui la Chiesa cattolica, si sono normalizzati» - Un sacerdote eletto nel Presidium - Silurati due ministri stalinisti (Dal nostro corrispondente) Vienna, 21 marzo. Il nuovo Parlamento ungherese, eletto il 21, febbraio, ha tenuto oggi la sua prima seduta, approvando all'unanimità una legge di amnistia proposta dal primo ministro Radar. Dell'amnistia godranno i condannati politici, coloro che commisero reati in tempo di guerra, gli insorti del 1956, i profughi e alcune categorie di criminali che scontano la pena in colonie di lavoro. Ne saranno esclusi i condannati per attività antistatale, per spionaggio, per alto tradimento, e i delinquenti comuni recidivi. A tutti costoro, tuttavia, viene concessa la possibilità di chiedere l'indulto. L'odierna decisione del Parlamento ungherese, attesa già da qualche giorno dagli osservatori politici, acquista una particolare importanza nei confronti del Primate unghe- rese, cardinale Mindszenty, condannato nel 191,8 all'ergastolo per alto tradimento, spionaggio, traffico di valuta. La domanda che ci si pone è se il Cardinale, rifugiato nella Legazione degli Stati Uniti a Budapest, potrà godere dell'amnistia. Osservatori delle cose ungheresi hanno in merito opinioni diverse. Tutti comunque sono unanimi nel ritenere che al Cardinale viene offerta la concreta possibilità di riacquistare la- libertà. Si presentano due eventualità: che l'amnistìa venga applicata automaticamente nei suoi confronti; che egli chieda l'indulto e che la domanda venga accettata. La prima possibilità, poiché l'amnistia esclude i reati per i quali Mindszenty fu condannato, sembra agli osservatori piuttosto improbabile. Per quanto riguarda la seconda, invece, si fa rilevare che molto difficilmente Mindszenty rivolgerà una preghiera al governo comunista ungherese. In ogni caso, dal discorso con il quale il primo ministro Kadar ha accompagnato la presentazione della legge di amnistia, che entrerà in vigore il 4 aprile, si rileva l'intenzione del governo di Budapest di mettere una pietra sul passato. « E' venuta l'ora di liquidare tutti i problemi sorti con l'insurrezione del 1956. La situazione interna si è stabilizzata e oggi nel Paese non ci sono praticamente più elementi ostili». Evidente è stato anche in un passo l'accenno di Kadar al cardinale Mindszenty, da lui tuttavia non nominato. « Anche in politica estera la situazione è notevolmente migliorata — ha detto il Primo Mini str. — i rapporti con molti Stati, tra cui la Chiesa cattolica, si sono normalizzati e ■non è più necessario condurre la lotta politica alla Chiesa. Credenti e non credenti hanno gli stessi diritti ». Sempre per normalizzare i rapporti con la Chiesa, il Parlamento di Budapest ha oggi votato tra i 17 membri del Presidium due religiosi: il ve¬ scovo riformista di Debrecen, Bartha, e un sacerdote cattolico di Budapest, monsignor Horvath. Due ministri, dell'industria pesante e della metallurgia, che avevano servito sotto il regime stalinista di Rakosi, sono stati oggi sostituiti. Un terzo, il ministro del lavoro, Kishazi, è stato sollevato dall'incarico e nominato vice del presidente Istvan Dobi. t. s.

Persone citate: Horvath, Kadar, Mindszenty, Rakosi

Luoghi citati: Budapest, Stati Uniti, Vienna