Chiesti tre anni per ogni accusato dei disordini alla Ferrero di Alba

Chiesti tre anni per ogni accusato dei disordini alla Ferrero di Alba Chiesti tre anni per ogni accusato dei disordini alla Ferrero di Alba Gli imputati sono quindici sindacalisti della Cisl e della Cgil - Per il p.m. sono colpevoli di resistenza alla forza pubblica e di blocco stradale (Nostro servizio particolare) Alba, 16 marzo. Al processo per gli incidenti accaduti alla « Ferrerò » di Alba nel novembre 1960, in occasione dello sciopero dei dipendenti delle industrie dolciarie, il P.M. dott. Ceravone ha chiesto la condanna di tutti e quindici gli imputati ad una pena complessiva di 42 anni e 10 mesi di reclusione. Gli accusati sono i sindacalisti Amilcare Bombardi, Giancarlo Bongiovanni, Giovanni Crosio, Leopoldo Martino, Franco Angeloni, Audenzlo Tlengo, Luigi Borgna, Giorgio Giraudo e Giacomo Capettero, tutti della Cgil; e Roberto Bertolino, segretario provinciale della Cisl, Mario Quaranta, Lorenzo Luciano, Lazzaro Lamandri e Gianni Baralis, attivisti della Cisl, e l'operaia al bese Franca Chiarie. Tutti erano accusati, in concorso fra di loro, di blocco stradale, oltraggio e resistenza alla forza pubblica, danneggiamento di materiale ferroviario. Nella sua breve arringa, il P.M. si è rifiutato di considerare gli imputati del «facinorosi» — termine che è costantemente ripetuto negli atti del processo —, ma d'altra parte ha sostenuto che essi hanno agito con scarsa coscienza sindacale. La Pubblica Accusa ha ribadito nelle sue conclusioni la convinzione di una completa colpevolezza dì tutti gli imputati, fatta eccezione per il meno grave reato di danneggiamento, e ha Invocato per loro le attenuanti generiche. Il P.M. non ha però creduto opportuno sollecitare la concessione ai quindici sindacalisti dell'attenuante di aver agito a difesa di particolari valori morali e sociali. Il dott. Ceravone ha concluso chiedendo la condanna di ciascun Imputato a due anni e due mesi di reclusione per li reato di resistenza alla forza pubblica, e 8 mesi per il blocco stradale. Complessivamente due anni e dieci mesi di reclusione per ognuno, con l'aggiunta di quattro mesi per 11 Borgna, gravato della recidiva semplice. Il P.M. ha invece chiesto l'applicazione dell'amnistìa per il reato di oltraggio e l'assoluzione con fotmula dubitativa dall'accusa di danneggiamento delle sbarre del passaggio a livello di via Vivaro. Sono quindi seguite le arringhe dei difensori. Il processo riprenderà giovedì pros si"10- n. m.

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