Il racconto del bimbo fuggito a Napoli con 8 fratelli che derubavano le donne

Il racconto del bimbo fuggito a Napoli con 8 fratelli che derubavano le donne Il racconto del bimbo fuggito a Napoli con 8 fratelli che derubavano le donne Oggi il piccolo, che hacarabinieri lo ha condche strillavano nel ve (Dal nostro corrispondente) Napoli, 9 marzo. Sta per concludersi l'avventura dei fratelli di Rocca Sparvero (Cuneo) che, partiti dal Piemonte con un'auto noleggiata a Borgo San Dalmazzo nell'autorimessa di Cornelio Corazza, hanno percorso tutta l'Italia compiendo furti. Mentre i due fratelli più grandi attendono il processo, l'uno nel carcere- giudiziario di Poggioreale e l'altro nella prigionescuola « Gaetano Filangieri » domani un carabiniere giungerà a Borgo San Dalmazzo e affiderà ai genitori — venuti da Rocca Sparvera — il terzo dei fratelli, Michelangelo, di 11 anni, trovatosi coinvolto nella brutta vicenda per puro caso. La decisione è stata presa dal maresciallo Mario De Chiara, comandante la stazione di Soccavo, dopo che, stamane, era giunto dai carabinieri di Borgo San Dalmazzo un fonogramma in cui si diceva che i genitori del piccolo non potevano andare a Napoli a riprendersi il figlio. La parte avuta, senza volerlo, da Michelangelo nel dare alla giustizia le prove a carico dei suoi fratelli, è stata decisiva. Con i suoi entusiasti racconti ai carabinieri sulla « meravigliosa avventura, più emozionante di qualsiasi fumetto », il bimbo ha fornito tutti gli elementi per ricostruire il quadro completo dell'attività svolta dai fratelli maggiori, Lorenzo, di 19 anni, e Riccardo Bruno, di 14. Dalle ingenue, spontanee e colorite descrizioni del bambino è apparso ben chiaro come l'unico vero responsabile mo¬ a 11 anni, arriverà a Cunedotto al cinema - «Erano pdersi strappare la borsetta rale dell'accaduto sia Lorenzo. Il giovane del resto era già ricercato dai carabinieri di Cuneo perché sospettato di un furto di candelabri di notevole valore. «Io — ha detto Michelangelo — ebbi 11 permesso di andare con 1 miei fratelli perché si trattava di fare una passeggiata fino a Genova. Poi finirono i soldi e Lorenzo, per comprare la benzina e 1 panini, fece il primo colpo, strappando la borsetta a una signora». Quindi Michelangelo ha raccontato lo « scippo » a Portici (la vittima, Cira Di Marzio, aveva nel portamonete tremila lire) e, Infine, quello al rione Traiano, a Soccavo (lo subì Antonietta Serio, perdendo però soltanto settecento lire). Subito dopo la vettura del fratelli si addentrò in una via senza uscite e 1 carabinieri riuscirono a bloccarla. Michelangelo è stato ospitato dal maresciallo maggiore De Chiara che commosso — come tutti gli altri militi — dall'innocenza del bambino, lo ha affidato alla moglie Clotilde. Il sottufficiale ha tre figli — Linda, Giovanna e Vittorio — tutti un po' più grandi di Michelangelo. Ad essi, il bimbo ha raccontato delle mucche e della molta neve che rende così duro l'inverno nel suo povero paese. I ragazzi lo hanno accompagnato a spasso e al cinema,. dove non era mai stato. Nell'unico locale cinematografico di Soccavo, si proiettava un film western, L'occhio caldo del cielo. Michelangelo lo ha visto con molto interesse ma alla nnfe ha osservato che la lunga corsa In auto dal Piemonte a Napoli « con tutte ...U o - Un maresciallo dei iù divertenti le signore » ha detto il bambino Il piccolo Michelangelo rintracciato a Napoli (Telef.) quelle signore che strillavano quando si vedevano portar via le borsette, era più divertente ». Ciò che invece lo ha lasciato stupito, fra la meraviglia degli altri ragazzi, sono state le belle, grosse arance della costa flegrea. Ha detto di non averne mai viste cosi, ancora sulle piante, c. g.

Persone citate: Antonietta Serio, Cornelio Corazza, De Chiara, Di Marzio, Gaetano Filangieri, Mario De Chiara, Riccardo Bruno, Rocca Sparvera, Rocca Sparvero