La nuova scuola internazionale di Torino formerà i tecnici dei paesi in via di sviluppo

La nuova scuola internazionale di Torino formerà i tecnici dei paesi in via di sviluppo Ijc decisioni di Ginevra per II Centra professionale di "Italia G199 La nuova scuola internazionale di Torino formerà i tecnici dei paesi in via di sviluppo L'inizio regolare dei corsi previsto per il 1965 - Nei primi due anni di attività gli studenti saranno 600 : operai qualificati, tecnici, istruttori, capi officina e dirigenti - Il programma prevede di raggiungere duemila allievi all'anno - Il governo italiano darà un contributo di 5 miliardi in dieci anni e offrirà 300 borse di studio all'anno (Nostro servizio particolare) Ginevra, 7 marzo. n Consiglio di Amministrazione del Bureau International du Travati ha oggi approvato all'unanimità, dopo due giorni di discussione, il progetto relativo alla creazione a Torino del Centro Internazionale per il perfezionamento tecnico e professionale a favore dei Paesi in via di sviluppo dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina. Questa decisione — annuncia il comunicato ufficiale — è stata presa a nome dei 103 Paesi membri dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro che raccoglie congiuntamente -1 rappresentanti del rispettivi Governi, delle Organizzazioni sindacali e di quelle dei' datori di lavoro. Nello stesso tempo il Consiglio, presieduto dall'ambasciatore francese Parodi, ha dato mandato al Direttore Generale del Bit, Signor David Morse, di perfezionare le trattative già in corso con 1 Paesi membri e con le varie Organizzazioni Internazionali per assicurare la copertura dei bilanci di esercizio del Centro. I delegati stranieri si sono vivamente compiaciuti con i delegati italiani, prof. Ago, ambasciatore Arpesani e dr. Chiusano che hanno partecipato alle sedute, per questo risultato che conclude il lavoro di accurata preparazione durato oltre un anno. Secondo i calcoli degli Uffici Tecnici di Ginevra e di Torino l'imponente complesso potrà entrare in funzione, ospitando la prima « tranche » di allievi, nei primi mesi del 1965. Il Centro di Torino sarà destinato nei corso dei primi due anni di attività, alla formazione di circa 600 allievi, provenienti da Paesi in via di sviluppo, cosi ripartiti: 120 operai qualificati, 99 tecnici, 150 istruttori, 108 quadri direttivi d'officina, 120 quadri superiori. Il programma del Centro prevede di raggiungere una preparazione di 2.000 allievi all'anno. Gli allievi dovranno essere scelti in funzione delle_ loro qualificazioni e tenuto conto della loro attitudine e disposizione /all'insegnamento ohe dovranno, impartire nei rispettivi Paesi d'origine, sulla base delle esperienze acquisite a Tori no, nelle industrie italiane t di altri Paesi industrializzati. Il Centro dovrà inoltre impartire una formazione pedago gica agli esperti in materia di cooperazione tecnica. La direzione del Centro sarà affi data a una persona altamente qualificata, che sarà prescelta dal direttore generale del Bit in collaborazione con l'ufficio del Consiglio d'amministrazio ne composto dai rappresen tanti dei tre gruppi. Al termine dell'odierno di battito, il rappresentante del governo italiano, prof. Roberto Ago, ha ulteriormente precisato quali dovrebbero essere gli scopi e le finalità del Centro e quale il contributo che l'Italia si appresta a dare per assicurare il suo funzionamen to e il suo sviluppo. Il governo italiano, che ha proposto l'idea di base del progetto, s. è impegnato ad assumersi le spese relative alla trasforma zione degli edifici dell'esposi zione « Italia 61 », in locali di studio e di soggiorno per. i 600 allievi che dovranno frequentare il Centro. Secondo un calcolo appros simativo indicato dal diretto re generale del Bit, a lavori ultimati gli edifici ed i terre ni avranno un valore di circa 20 milioni di dollari (circa 12 miliardi e mezzo, di lire). Oltre a ciò, il governo italiano si impegna a versare, ih dieci anni, un contributo globale di circa 5 miliardi di lire e mettere a disposizione del Cen tro 300 borse di studio all'an no, destinate ad allievi prove nienti da regioni in fase sviluppo. Per mettere a punto 1 prò blemi finanziari e statutari del Centro il Consiglio ha deciso dietro raccomandazione idei Morse, di costituire un gruppo di lavoro ristretto, che avrà,il compito di esaminare e mette re a punto tali questioni prima della sessione che avrà luogo alla fine di maggio 1963. Luigi Fascetti «Kraus Il Palazzo del Lavoro di Torino, nuova sede del Centro professionale per i tecnici dei Paesi in via di sviluppo iiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiitiiiiiiiiiiii)Fiiiiiiiiiiiiiiii]iiiiiiiiiiiiriiiitiiiMiiiiiiiiriiiii[iiiiiiitiiiiiiit]iini{ii{ii(ri)jiiiiriifi[ iiiiiiiiitìiiiiiiitiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiTiiiTiiKiiiiiiiiiiiiiiififi

Persone citate: Chiusano, David Morse, Kraus, Luigi Fascetti, Parodi, Roberto Ago