Ha rischiato la vita per la Patria ed è finito nell'ospizio dei poveri

Ha rischiato la vita per la Patria ed è finito nell'ospizio dei poveri "FAREMO FBLICB llm VECCHIO BERSAGLIERE 99 Ha rischiato la vita per la Patria ed è finito nell'ospizio dei poveri La penosa vicenda dell'ex combattente di Front Canavese, classe 1887 - Non ha neppure i soldia per recarsi al raduno della sua arma che si svolgerà a Roma - «Specchio dei tempi» esaudirà il suo desiderio - Gli ha donato una somma per recarsi nella capitale e comprarsi il cappello piumato (Nostro servizio particolare) Front Can., 7 marzo. I vecchi combattenti della prima guerra mondiale non hanno mai avuto, da parte dello Stato, un tangibile segno di generosità — o almeno di gratitudine — per i loro sacrifici. Qualche nastrino, qualche medaglia, la pensione misurata con il contagocce ai mutilati e agli invalidi, ma per i reduci che sono riusciti a riportare a casa senza troppi danni la « ghirba », nulla. Anche per essi c'è un progetto di pensione: chissà quanti saranno già morti, il giorno in cui quei pochi soldi diverranno una realtà? Nessuno potrebbe stupirsi, se i superstiti della campagna 1915-18 si estraniassero dalle associazioni d'arma, dimenticassero lo « spirito di corpo ». Invece l'amor di patria è rimasto acceso nel loro cuore come una lampada votiva, sono pronti a trascurare acciacchi e disagi per partecipare ai raduni, alle rievocazioni. Non sempre l'entusiasmo e la nostalgia bastano: occorre anche qualche migliaio di lire per il viaggio in « tradotta », il soggiorno nella sede dell'adunata, l'acquisto del cappello e del fazzoletto con ! colori del reggimento, di un po' di vino per intonare meglio le canzoni della trincea. Tra una quindicina di giorni, a Roma, si ritroveranno i bersaglieri di tutte le guerre. Avrebbe voluto parteciparvi anche Alfonso Stagni, classe 1887, da tre anni ricoverato! nella Casa dì riposo di Fronti Canavese a spese dell'Eca di Torino. Ma è poverissimo, non disponeva della somma per recarsi nella capitale. Si è rivolto a « Specchio dei tempi », siamo subito andati a trovarlo per consegnargli 50 mila lire. Gli daranno non solo la possibilità di intervenire al raduno, ma anche di procurarsi il cappello piumato che sognava da tanto tempo. Alfonso Stagni è nato a Pianoro, nel Bolognese, ma si è trasferito giovanissimo a Torino per lavorare da scultore in legno, quando quest'attività era un'arte. Ne! 1915, malgrado appartenesse alla « terza categoria » (quella dei giovani meno validi per le fatiche militari), lo arruolarono nel 9° bersaglieri, di stanza ad Asti. Dopo tre mesi di addestramento, partenza per il fronte. Ha combattuto sul Merzli, a Piava, a Case di Zagna, sul Vodice (dove il suo reparto fu sottoposto ad un terribile bombardamento). Un breve periodo di riposo, poi l'offensiva per la conquista della Bainsizza, l'impiego di copertura nella ritirata di Caporetto. Caduto nelle mani degli austriaci, sopportò altre marce sfibranti prima di raggiungere il campo di prigionia nei pressi di Vienna. Alla fine della guerra venne rimpatriato, ricominciò la dura esistenza. Lavorava in proprio, lo « stile 900» sgretolava l'opera degli intagliatori di mobili pregiati, le tasse aumentavano in proporzione inversa ai guadagni. Chiuse la bottega, si ridusse a fare il garzone. Non gli mettevano le « marchette », la vecchiaia lo colse senza pensione. Per migliaia di sventurati come lui, l'ultimo approdo è l'ospizio. Alfonso Stagni accetta con rassegnazione, ma anche con fierezza, il grigiore del suo tramonto. Gli restava un desiderio: incontrarsi, per la prima e l'ultima volta, con i commilitoni. « Specchio dei temni », con il suo modesto dono, lo ha reso felice. Ci ha confidato, con voce commossa: < E' come se mi avessero dato una medaglia al valore ». g.l. L'ex bersagliere settantaseienne Alfonso Stagni nel cortile della Casa di riposo per i vecchi a Front Canavese

Persone citate: Alfonso Stagni, Bolognese, Fronti Canavese

Luoghi citati: Asti, Caporetto, Front, Pianoro, Roma, Torino, Vienna