Due giornalisti in carcere a Londra

Due giornalisti in carcere a Londra Due giornalisti in carcere a Londra Condannati a sei e tre mesi per «disprezzo della giustizia»: non vollero rivelare le loro fonti d'informazione nel caso della spia Tassali - Vibrate proteste di tutta la stampa (Dal nostro corrispondente) Londra, 7 marzo. Due giornalisti sono stati arrestati oggi a Londra e condotti in carcere per scontarvi severe condanne. Uno è stato privato della libertà per sei mesi, l'altro per tre, essendo stati ritenuti colpevoli di « disprezzo della giustizia », come dice la formula legale. E' l'accusa cui essi si esposero quando non vollero rivelare le loro « fonti d'informazioni » al tribunale d'inchiesta sul caso della spia William Vassall. I giornalisti incarcerati oggi sono Brendan Mulholland e Reginald Foster. Il primo ha 29 anni ed appartiene al Daily Mail; il secondo è un collaboratore del Daily Sketch ed ha 58 anni. Mulholland e Foster furono convocati, all'inizio dell'anno, dal tribunale presieduto da Lord Radcliffe, incaricato dal governo di indagare sull'ormai famoso episodio di William Vassall, l'ex impiegato del mi-1 nistero della marina, condannato a diciotto anni di carcere per spionaggio a favore dell'Unione Sovietica. I due giornalisti erano tra quelli che, nei mesi precedenti, avevano fatto gravi «rivelazioni» sul carattere e le amicizie della spia. «Quali sono le vostre fonti d'informazioni? », chiese Lord Radcliffe. Mulholland e Foster dissero di non poter parlare, fecero appello al «segreto professionale». Il tribunale non accettò la tesi e inviò i due giornalisti davanti all'Alta Corte. I magistrati mostrarono comprensione per gli imputati, quasi elogiarono il loro coraggioso atteggiamento, ma decretarono che il giornalista non può esi gere un privilegio negato dai tribunali a tutti gli altri citta dini, compresi medici e sacer doti, e condannarono Mulholland a sei mesi e Foster a tre. Ieri, la decisione di un comitato di tre Lords impediva ai cronisti di rivolgere istanza d'appello alla Camera dei Fari; ed oggi Mulholland e Foster, sapendo chiusa ogni altra via legale, si consegnarono spontaneamente alle autorità. Foster chiamava Scotland Yard dall'ufficio del suo avvocato, Mulholland si presentava a una stazione di polizia nel suo distretto. Venivano subito rinchiusi nel carcere londinese di Brixton. Ma la vicenda non termina qui, perché la stampa ha scatenato contro il governo e la stessa magistratura un'offensiva dì eccezionale violenza: e vasta parte del pubblico è al suo fianco. Si potrebbero riferire decine di incandescenti editoriali — ispirati tutti al principio che non vi può essere libertà di stampa se un tri- funaio d'inchiesta istituito dal governo per indagare su uno scandalo burocratico può far incarcerare i giornalisti, — ma tradurremo solo quello del Times. Nessuno indica meglio e con più incisivo linguaggio i motivi delle odierne apprensioni. «Sempre più, il popolo è posto alla mercé delle autorità del potere esecutivo — scrive il Times —. Le manipolazioni politiche, l'abuso delle prerogative, la rapacità della burocrazia acquistano di continuo insidiosa efficienza. Contro queste minacce, la comunità e l'individuo hanno protezione troppo esigua. Il Parlamento non è una difesa sicura; il diritto, ancor meno. Nonostante le arroganti parole di molti uomini politici, la salvaguardia più valida è ancora una vigile stampa». m. ci,

Luoghi citati: Londra, Unione Sovietica