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Un viaggio nell'Italia che cambia -ss CRONACA TELEVISIVA ==- Un viaggio nell'Italia che cambia Inchiesta sulla trasformazione economica e sociale del Nord e del Sud - Sul secondo canale Rina Morelli e Paolo Stoppa Serata varia, quella di ieri. Il primo canale (espulso « Teletris» che ridotto ormai a programma tappabuchi è sta- f0 "momentaneamente sbalestrato al martedì) ha presen¬ tato l'esordio di una nuova inchiesta di Zatterin, <Viaggio nell'Italia che cambia-»: è una inchiestache in sei trasmissioni vuole illustrare le profoioìe trasformazioni strutturali cìie in questi ultimi quindici anni hanno dato un nuovo volto alla nazione, specie in campo economico, sociale e di costume. Saranno trattati alcuni argomenti fondamentali: l'evoluzione industriale sia al Nord che al Sud, il problema della manodopera, l'influenza esercitata dalle fabbriche in zone già agricole, lo spopolamento della campagna, il problema della mezzadria, i cambiamen- fi nel settore commerciale, l'avvento dei supermarket, lo sviluppo dei consumi nel campo delle auto, degli elettrodomestici, del gas liquido, delle materie plastiche. Sappiamo che il documentario ha richiesto 55 giorni di riprese filmate, che si avvale di oltre ZOO interviste e che ci son Voluti ben SO mila metri di pellicola. Una cosa fatta in grande, dunque, con intenzioni di approfondimento, cioè di accurata indagine. E sin dalla prima puntata s'è capito che « Viaggio nell'Italia che cambia» fa sul serio e cerca di mettere in evidenza gli aspetti più importanti, più caratteristici, più indicativi della nostra realtà d'oggi. Ora — al solito — la que stione è nel vedere in che mi sura queste inchieste possano diventare « spettacolo » e pos sano veramente interessare, incuriosire, magari divertire il grosso pubblico cui ovviamente sono dirette e che alla sera siede davanti al video con il fermo desiderio di procurarsi un passatempo piacevole. Nell'esordio del documentario di Zatterin si è avuta un'abbondanza notevole di interviste, alcune un po' troppo insi stile, alcune un po' troppo « studiate», non tutte, ci sembrato, essenziali. D'altra parte l'unica via da seguire in inchieste del genere è l'internista volante: ma non tutti i protagonisti di questi incontri sono in grado di trasformarsi li per li in personaggi di rilie vo e di esprimere concetti chiari e convincenti. * * E' seguito un film di Mario Monicelli agli inizi di carriera, « Padri e figli » girato nel 1957: inequivocabile sottoprodotto di certo neorealismo bozzettistico senza pretese, centrato per tre quarti sulla parlata romanesca. La storia era zeppa di banalità e si salvava grazie al dialogo, a volte spiritoso, e grazie soprattutto alla presenza di attori come De Sica e Mastroianni. Contemporaneamente, sul secondo canale, è andato in onda un divertimento ben più raffinato, di tono squisitamente letterario: « Caro bugiardo » di J. Kilty, cioè lo scambio di lettere fra G. B. Show e l'attrice Stella Campbell adattato a forma teatrale e interpretato con valentia da Rina Morelli e Paolo Stoppa. Il testo, come tutti sanno, ha avuto un grosso successo in palcoscenico. Facciamo qualche riserva sulla validità della trasposizione televisiva, vale a dire riteniamo che nella dimensione particolare e comunque più limitata del video una certa parte della coesione e dell'intimo calore della rappresentazione siano andate perdute. Ma anche così lo spettacolo è stato più che attraente e avrà sicuramente chiamato un gran pubblico. * * Stasera, programma non entusiasmante. A parte < Tribuna elettorale », avremo lo squinternato « Teletris ». Sul secondo canale, un mediocre film di guerra. * * «La sciarpa», un giallo di F. Durbridge, aprirà la serie dei romanzi sceneggiati del secondo canale la sera di lunedì 11 marzo. — Vedremo prossimamente il documentario di Joris Ivens, « Quando la Senna incontra Parigi », vincitore del premio del cortometraggio al Festival di Cannes del 1958. — Tino Carrara e Valentina Fortunato saranno gli interpreti della commedia « E' mezzanotte, dottor Schweitzer» di G. Cesbron, di cui si sono iniziate in questi giorni le prove. u. bz. pl.