Tra Francia e paesi del Mac intensificati gli scambi d'auto

Tra Francia e paesi del Mac intensificati gli scambi d'auto Annientata Tatti vita commerciale e industriale nel 1962 Tra Francia e paesi del Mac intensificati gli scambi d'auto La ripresa delle vendite■'.all'interno ha favorito l'aumento delle esportazioni - Posizione dell'Italia - La Germania è al primo posto tra i fornitori esteri del mercato francese (Dal notti-o corritpondeirte automobilistico) Parigi, 28 febbraio. L'anno 1963 si è iniziato per la industria automobilistica francese con un nuovo primato. La produzione di gennaio è stata di 163.200 automezzi, mentre la precedente punta massima si era avuta nell'ottobre 1962 con 158.354 unitàQuesto risultato è del tutto normale. Infatti, nel corso degli ultimi mesi dell'anno da poco terminato, i fabbricanti francesi di automobili, mettendo a profitto la favorevole congiuntura .del mercato interno e di alcuni stranieri, hanno nuovamente aumentato la loro cadenza giornaliera di produzione di vetture da turismo e di veicoli commerciali, che in dicembre aveva raggiunto la cifra di 6192 unità, un livello particolarmente elevato per quel periodo delr l'anno. I dati seguenti, forniti dal 1* Camera Sindacale dei fabbricanti, indicano l'evoluzione trimestrale delle cadenze medie giornaliere di produzione nel corso degli ultimi tre anni: 1960: 1° trimestre 5.000; 2° trim. 5.343; 3° trim. 4.865; 4° trim. 4.498. 1961: 1" trimestre 4.427; 2e trim. 4.703; 3° trim 4.211; 4» trim. 4.572. 196S: J1° trimestre 5.153; 2° trim. 5.656; 3° trim. 5.523; 4» trim. 6.132. In queste cifre si riscontrano la recessione del 1960, la negativa stabilità del 1961 e il nuovo balzo In avanti del 1962. Da rilevare che tra il primo e il quarto trimestre dell'anno passato le cadenze si sono succedute con un aumento di circa il 20%. La produzione dei veicoli in. dustriali di picoola e media portata (inferiore alle 4 tonnellate) ha nel 1962 segnato un miglioramento di poco più del 13 per cento rispetto al 1961. Quanto ai veicoli pesanti, la loro produzione ha avuto una sensibile ripresa, nel corso degli ultimi mesi — tra l'inizio e la fine dell'anno, le cadenze medie sono progredì te di circa, il 15% — e, tenendo-.anche conto della .fermez-.za delia richiesta attuale," ' Si ptiò sperare in un consolidamento di questo miglioramento nei prossimi mesi. Occorrerà del tempo per riunire i risultati relativi alle immatricolazioni. Comunque, le vendite di automobili realizzate nel dicembre 1962 confermano l'eccellente tenuta dei mercato interno nel periodo di fine d'anno (nel dicembre 1962 si è avuto un aumento del 19,8% rispetto al dicembre 1961). Le informazioni parziali per il gennaio 1963 di cui si dispone' consentono di prevedere un progresso di identiche ' proporzioni per le ultime settimane. Nell'insieme dell'anno 1962 sono stati venduti 1.044.000 automezzi, con un aumento di circa il 24,7 per cento In confronto all'anno passato. Da rilevare, in particolare, il progresso registrato nelle vendite di vetture di piccola cilindrata. Mentre nel 1961 erano state vendute circa 140.000 automobili inferiori ai 5 cavalli fiscali, nel 1962 si è giunti a oltre 225.000 vetture, con un miglioramento superiore al 60 per cento. : A causa della relativa scar¬ svgstc sità di immatricolazioni di vetture straniere nel corso degli ultimi mesi dell'anno passato, la loro percentuale nel totale delle vendite in Francia del 1962 non ha superato che di - poco quella del 1961 (10,6% contro 10,1%). Si è in proposito rilevato un grande progresso conseguito dalla Gran Bretagna, i cui fabbricanti avevano considerato l'ingresso nel Mercato Comune come un fatto acquisito e che vi si-sono preparati in previsione di una riduzione del dàzi doganali. Per contro c'è stata una stasi nelle importazioni dall'Italia. Ma siccome la Fiat, che è di gran lunga la maggiore esportatrice, ha ripreso dal primo gennaio la distribuzione per proprio conto delle sue vetture in Frància, il 1963 dovrebbe essere contrassegnato da una spettacolare rimonta italiana. Nel 1962 le esportazioni francesi di automezzi si sono sviluppate non solo in direzione dei Paesi che non producono automobili, ma anche di quelli dove esistono grandi complessi automobilistici. Poiché, da un punto di vista generale, le esportazioni sono state superiori alle importazioni, la bilancia degli scambi di veicoli tra la Francia e l'insieme dei grandi Paesi fabbricanti ha registrato lo scorso anno un saldo più nettamente positivo (68.500 veicoli nel 1962 contro 35.100 nel 1961). La bilancia è stata favorevole soprattutto nei confronti della Germania e dell'Italia (a proposito di quest'ultimo Paese, va detto che nel 196Ì essa era stata negativa), mentre nei confronti degli Stati Uniti si è mantenuta a un livello ■. praticamente identico a quello del 1961. Invece, per quanto concerne la Gran Bretagna, il saldo è ri¬ masto negativo, anche .se si è avuta una certa ripresa del le esportazioni verso quel Paese. L'unita tabella Indica il movimento degli scambi tra la Francia ed 1 Paesi grandi costruttori dì automobili. Il governo francese non ha certamente motivo di lamentarsi dell'industria automobilistica: essa gli porta valuta straniera cosi come la circolazione degli automezzi gli fornisce un rilevante gettito fiscale. Pierre Allanet Esportazioni ed importazioni francesi J -1 ' 1 Esportazloni Importazionl Saido della bllancia PABSI 1961 1962 Variazioni 1961 1962 Variazioni 1961 1962 i Germania . . . 44.600 81.300 + 82 % 37.700 52.000 + 38 % + 6.900 +29.300 Gran Bretagna . 3.700 8.800 +137% 13.900 31.000 +123% —10500 —22.200 Stati TJniti . . 42.100 41.400 —1,6% 1.700 1.700 — +40.400 +39.700