La riforma proposta dallo Scià approvata in forma plebiscitaria

La riforma proposta dallo Scià approvata in forma plebiscitaria Il referendum popòI in Persi. La riforma proposta dallo Scià approvata in forma plebiscitaria Quasi 5 milioni di «sì» contro 3800 «no» - Entrano così in vigore sei leggi « rivoluzionàrie» che prevedono, tra l'altro una riforma agraria - Entusiasmo della folla a Teheran Teheran, lunedi mattina. Il popolo persiano si è pronunciato a grande maggioranza in favore dell'attuazione di un audace programma di riforme sociali proposte dallo Scià. Dai risultati noti sinora (ma restano poche migliaia di schede da scrutinare) appare evidente l'esito quasi plebiscitario della consultazione popolare. La capitale, per esempio, è stata pressoché unanime nel manifestare 11 suo incondizionato appoggio allo Scià «rivoluzionario». Hanno risposto « si » alle riforme ben 521.074 elettori, mentre i «no» sono stati solamente 834. Anche la « provincia » non è stata da meno: i voti favorevoli contati sinora sono 2.090.704 mentre quelli contrari sono 2270. L'annuncio dei risultati sembra aver elettrizzato larghissimi strati della popolazione. Ieri sera nelle strade di Teheran sì cantava, si ballava, si intrecciavano commenti su questa inattesa svolta in cui milioni di iraniani vedono so prattutto la promessa di un riscatto da secoli di schiavitù politica e di sofferenze materiali. Dato l'esito del referen dum non sembra affatto esagerata l'affermazione di autorevoli personaggi vicini alla Corte i quali dicono che « il plebiscito è stato un trionfo per lo Scià e per la rivoluzione promossa dal trono ». Negli ambienti governativi si fa osservare come sia la prima volta, non solo nella storia del trono iraniano, ma forse nella storia di tutti i Paesi, che un monarca si è schierato apertamente dalla parte degli operai e dei contadini contro gli esponenti degli interessi privilegiati. Lo Scià con la sua riforma vorrebbe in effetti colpire coloro che fino a ieri rappresentavano i pilastri dello Stato iraniano: latifondisti, industriali, capi religiosi e uomini politici. Queste persone hanno tentato nei giorni scorsi di far fallire il referendum, ma il responso delle urne ha dimostrato quanto scarso seguito essi avessero tra le masse. Da notare che nel risultati non sono compresi ì voti delle donne le cui schede verranno conteggiate a parte. Questo per placare i capì religiosi, 1 mullah, che nell'emancipazione della donna vedono la mag¬ giore ' minaccia alla struttura sociale'del Paese. A seguito del responso del referendum le sei leggi dirette a rivoluzionare la vita della Persia, sono divenute esecutive per decreto « imperiale e popolare » anche se mancanti dell'approvazione del Parlamento, sciolto dallo Scià nel maggio dello scorso anno. Etóse riguardano: 1) un piano dì riforma agraria; 2) la vendita di industrie di proprietà governativa per finanziare la riforma stessa; 3) una nuova legge elettorale intesa a impedire brogli; 4) la nazionalizzazione delle. foreste; 5) l'istruzione obbligatoria; 6) la compartecipazione dei lavoratori ai profitti delle industrie private. Nei prossimi giorni, come annunciato alla radio dal primo ministro Assadullah Alam, verrà convocata una conferenza di esperti ed operatori economici il cui scopo è di ristabilire la fiducia nell'economia dell'Iran. Dalle ultime notizie rese noto dal ministero dell'Interno risulta che i voti a favore delle riforme sono 4.912.871 e quelli contrari soltanto 3824.

Persone citate: Assadullah Alam

Luoghi citati: Iran, Persia, Teheran