L'anziano torinese ha riconosciuto uno dei seviziatori di sua moglie

L'anziano torinese ha riconosciuto uno dei seviziatori di sua moglie L'aggressione subita a coniugi Oppezzo L'anziano torinese ha riconosciuto uno dei seviziatori di sua moglie Sarebbe un "baluba" che fu alle sue dipendenze - L'impresario edile ha lasciato ieri l'ospedale, affranto per le selvagge violenze subite dalla consorte - La donna è ancora ricoverata in stato di choc - Si spera che la polizia possa arrestare i sette banditi al servizio di Ciombe Nastro servizio particolare Elisabethville, lunedi mattina. Affranto dall'angoscia per quanto è accaduto e ancora sofferente per le percosse subite venerdì scorso dai sette banditi katanghesi, il costruttore edile italiano Eusebio Oppezzo ha lasciato ieri mattina l'ospedale di Elisabethville. La moglie Rosa Oppezzo di sessantacinque anni, è rimasta invece in cura dei sanitari, ancora in stato di choc per le Ignobili violenze di cui è stata vittima. Il signor Oppezzo, appena lasciato l'ospedale, ha voluto essere riaccompagnato a casa. Quando si è profilato in distanza il suo villino è stato colto da una crisi di pianto. Nonostante l'età (ha sessantanove anni) egli era Ano a due giorni fa un uomo vigoroso e pieno di energia: dopo la tremenda avventura vissuta appare irriconoscibile, è prostrato'nell'animo e nel corpo. Sorretto amorevolmente dagli amici, si è aggirato per le stanze che i banditi hanno saccheggiato, trafugando tutti I risparmi che teneva presso di sé (oltre mezzo milione di lire) ed una cartella che conteneva importanti documenti. Ad un certo momento, mentre procedeva a questo doloroso inventario, il signor Oppezzo, come afferrato da una idea improvvisa, si è messo a rovistare affannosamente in un canterano. Da un cassetto ha estratto un astuccio vuoto. E' caduto a sedere su una seggiola ed agli amici che lo guardavano muti ha spiegato che di tutti i danni subiti ad opera del banditi quella è per lui, e lo è certamente anche per sua moglie, la più dolorosa. Si tratta, ha precisato, di un medaglione d'oro che sua moglie portava quasi sempre al collo e che conteneva una fotografia del loro figlio ucciso a Torino in un'incursione aerea durante l'ultimo conflitto. A quell'epoca Eusebio Oppezzo si trovava già nel Congo, e della morte del figliolo, avvenuta appena tre giorni dopo che era stato chiamato alle armi, venne informato con un certo ritardo. Placatasi la vivissima emozione che di nuovo sembrava sommergerlo al ricordo di tanti fatti dolorosi, il signor Oppezzo riprendeva lentamente a parlare della propria vita. Giunto nel Congo e superato un inizio alquanto difficile, si. era stabilito ad Elisabethville dove aveva costituito una piocola società ed acquistato qualche proprietà. Lavorando sodo, era riuscito a mettere da parte una somma di denaro sufficiente a consentirgli di ritirarsi a Torino, dove ha un appartamento in via Madama Cristina, e dove conta sempre di ritirarsi non appena sistemati i suoi affari nel Katanga. Poi, Inevitabilmente, è tornato a parlare del tragico fatto di venerdì sera. Ha affermato che sebbene 1 sètte uo¬ mini avessero armi dell'esercito katanghese, è certo che alcuni di loro erano del baluba. Anzi ha aggiunto di essere certo di avere riconosciuto uno di essi: si tratterebbe di un suo vecchio dipendente. Si spera che ciò costituirà per la polizia un elemento utile per rintracciare e trarre in arresto tutti e sette i banditi. L'aggressione subita dagli Oppezzo è la terza di questo tipo che si è avuta ad Elisabethville nel giro di una settimana. Alcuni giorni or sono un vecchio signore belga che vive solo, rimase vittima di una banda di africani che lo derubarono di ogni suo avere. La stessa sorte toccò ad una anziana signora belga che vive con la sua governante. Mentre questi episodi di cronaca nera rappresentano un sintomo assai eloquente della situazione di anarchia ed insicurezza che si registra ad Elisabethville e. nel Katanga, della quale fanno soprattutto le spese gli europei, gli ambienti diplomatici e dell'Onu seguono con attenzione i movimenti di Ciombe. Questi, che venerdì aveva abbandonato improvvisamente Elisabethville, è giunto a Kolwezl, ultima roccaforte di secessionisti katanghesi. Va rilevato che in seno al governo presieduto da Ciombe si sarebbe venuta a creare una fazione dissidente guidata dal ministro degli Interni Godefroyd Munongo, la quale vorrebbe opporre un'ultima disperata ' resistenza alle forze dell'Onu di fronte a Kolwezi e far saltare tutte le installazioni industriali della zona infliggendo cosi un colpo di capitale importanza non solo al Katanga, ma a tutto il Congo. Secondo alcuni ambienti, Ciombe si troverebbe in quella lo calltà per indurre i dissidenti a rinunziare ai loro progetti ed a sottomettersi con lui alle Nazioni Unite. Tale versione, dati 1 precedenti e bruschi voltafaccia del leader katan ghese, viene guardata con una certa diffidenza. La cronaca degli avvenimenti si conclude con una notizia che non. può stupire dato il caos regnante nel Katanga. Dalle casse della Banca Nazionale del Katanga è scomparsa una somma pari a oltre cinque miliardi di lire italia ne. I rappresentanti dell'Onu che alla fine dello scorso mese hanno assunto il controllo dell'Istituto, stanno conducendo un'inchiesta per stabilire dove si trovi attualmente la somma, sottratta durante l'amministra zione di Ciombe. / n. s.

Persone citate: Eusebio Oppezzo, Oppezzo, Rosa Oppezzo

Luoghi citati: Congo, Elisabethville, Torino