Otto funzionari denunciati nel 1955 amnistiati e poi promossi ad alte cariche di Fausto De Luca

Otto funzionari denunciati nel 1955 amnistiati e poi promossi ad alte cariche Ferma azione moralizzatrice ordinala dal Ministro della Sanità Otto funzionari denunciati nel 1955 amnistiati e poi promossi ad alte cariche Identificata una ditta di cui fanno parte dipendenti del ministero o loro stretti congiunti - Facilitava la concessione di permessi? - Disposto un più severo controllo delle domande di registrazione di nuove specialità - Le autorizzazioni scese da 1146 nel '61 a 277 nell'anno scorso - Ritirati dal commer- < ciò 1587 medicinali - L'azione di freno e di controllo resa incerta e difficile da carenze legislative Roma, lunedì mattina. Si chiama tltaldiagnostic» una delle due società farmaceutiche di cui fanno parte' alti funzionari (o loro stretti parenti) del ministero della Sanità e sulle quali il ministro Jervolino ha ordinato un'inchiesta amministrativa, mentre il Sostituto Procuratore dott. Di Maio indaga per eventuali responsabilità penali. La « Italdiagnostic » costruisce apparecchiature scientifiche e produce preparati biologici, non medicinale"'/, soci fondatori (la ditta è Stata creata il 19 dicembre 1957 come società a responsabilità limitata) sono: il dott. Federico Curdo, medico chirurgo: il dott. Leone Castelli dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha lasciato la società nel 1961; il dott. Giovanrii Rolli, medico chirurgo dell'ospedale San Camillo di Roma; la signora Risa Ludovina, madre del dott. Adalberto Felici specialista di epidemiologia presso l'Istituto Superiore di Sanità; la signora Nerbe lutto, moglie del prof. Diego Balducci, facente funzioni di capo del laboratorio di micrologia dell'Istituto Superiore di Sanità. Poiché la società non produce medicinali, l'inchiesta non deve accertare se la «Italdtagnostio è stata agevolata direttamente dai funzionari del Ministero che sono parenti dei soci, ma deve stabilire se essa era in qualche modo interessata alla elaborazione delle documentazioni scientifiche necessarie per la registrazione ministeriale dei farmaci. Bisogna cioè chiarire se la « Italdiagnostic » e l'altra società su cui si indaga lavoravano per conto terzi e se i funzionari del Ministero agevolavano il cammino delle pratiche. Insieme a questa indagine, altri accertamenti sono stati ordinati dal ministro Jervolino a carico di otto funzionari che nel 1955 (allora esisteva l'Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità) furono denunciati per corruzione e altri reati minori. Sembra che i funzionari pgssassero, a turno, periodi di ferie in lussuose stazioni climatiche a spese di una casa farmaceutica. Il processo non ci fu, perché intervenne l'amnistia e tutti i funzionari ne beneficiarono. Stranamente, però, si insabbiava anche il procedimento disciplinare che era stato iniziato a loro carico. Ed è proprio questo rapitolo che il Ministro ha ordinato di riaprire. I funzionari coinvolti nello scandalo del 1955 hanno infatti continuato tranquillamente la loro carriera ed occupano oggi cariche importanti nel Ministero. A questa azione moralizzatrice il Ministero ha accompagnato un più severo controllo delle domande di registrazione di nuove specialità. Le autorizzazioni sono scese dalle 1146 del 1961 alle B7T dell'anno scorso, mentre i medicinali ritirati dal commercio sono saliti dai 56S del 1961 ai 1587 dell'anno scorso. Sono cifre incoraggianti, ma se si riflette che nello stesso i mezzi a disposizione del Ministero per i controlli non sono sostanzialmente aumentati, se ne deve dedurre che per molti anni le cose si sono svolte assai allegramente e che è bastata un po' di severità per ridurre drastica¬ mente la creazione di nuove specialità dedicinali. Il Ministero stesso, nel comunicare queste cifre, ha voluto sottolineare che l'azione di freno e di controllo è indebolita da « carenze legislative », cioè da una legge — quella del 19B1 — ormai inadeguata a fronteggiare la pressione dell'industria farmaceutica, il cui giro d'affari si aggira sui 400 miliardi annui. Dimostrando questa consapevolezza critica della situazione in cui è costretto a muoversi, il ministro Jervolino ritiene di poter bene affrontare U dibattito parlamentare suscitato dalle nu¬ merose interrogazioni presentate dai deputati. Molto probabilmente la questione sarà discussa dopodomani mercoledì alla ripresa dei lavori di Montecitorio. Il ministro Jervolino dovrebbe chiarire anche se i polifosfati usati nella fusione dei formaggini sono innocui o nocivi: già il Ministero ha ammesso di essere in ritardo di un mese con la pubblicazione dell'elenco degli additivi chimici consentiti. Tuttavia, esso aggiunge, tutto è stato fatto seriamente e la lista che sarà pubblicata si basa sugli studi più seri ed autorevoli. Fausto De Luca

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