Varato l'incrociatore che lancia i missili

Varato l'incrociatore che lancia i missili L'« Andrea ì» è sgoso in mare nei cantieri di Riva Trigoso Varato l'incrociatore che lancia i missili Stazza 6000 tonnellate; ha 500 uomini di equipaggio; è dotato di quattro elicotteri - Dopo il varo è stato trainato a Genova: fra otto mesi potrà navigare (Dal nostro corrispondente) Genova, 27 febbraio. La flotta militare italiana sta subendo un radicale rinnovamento che, tra meno di un anno, vedrà schierati, accanto al veterano ma raminodernato «Garibaldi», veloci incrociatori lancia-missili particolarmente attrezzati per operazioni difensive nel vasto teatro marino che circonda la penisola. Lo ha sottolineato stamane, ai cantieri navali di Riva Trigoso, 11 sottosegretariato alla Difesa on. Pelizzo che ha assistito, in rappresentanza del governo, al varo del nuovo incrociatore < Andrea Doria ». Gemella del < Caio Duilio », varato nel dicembre scorso a Castellammare di Stabia, la nuova unità da guerra è scesa in mare alle 10,45 alla presenza delle maggiori autorità tra cui il capo di S. M. della Marina ammiraglio Ernesto Giuristi; il comandante in capo del Dipartimento Alto Tirreno ammiraglio Baslini e l'ammiraglio Pecorl-Giraldi. Erano presenti 1 prefetti di Genova e della Spezia, il gen. Troiai, le medaglie d'oro on. Duranti Do La Penne e comandante Emilio Legnani. Tenuta a battesimo dalla sl- gnora Teresa Cavagnati, consorte dell'ammiraglio Domenico Cavagnari, la nuova uni tà ha lasciato lo scalo in meno di 40 secondi in uno scrosciare festoso di saluti alla voce. In precedenza l'avv. Agostino Virgilio, presidente dei cantieri, aveva dato lettura di un telegramma Inviato dal capo dello Stato: «Desidero formulare ai dirigenti e alle maestranze il mio più vivo com piacimento per la costruzione dell'unità "Andrea Doria" oggi varata nel cantiere di Riva Trigoso inviando cordiale saluto e augurio». L'«Andrea Doria» è la ter za nave da guerra italiana che porta il nome dell'ammiraglio dell'antica repubblica marinara di Genova. La prima era una corazzata varata 11 21 novembre 1885 nell'arsenale della Spezia ed alla quale la bandiera di combattimento era stata offerta dal sindaco di Genova. Anche la seconda unità, varata a La Spezia il 30 mar zo 1913, era una corazzata che innalzò l'insegna ammiraglia della flotta italiana in tutte le operazioni della guerra mondiale del 1915-18. L'unità odierna è invece un incrociatore di 6 mila tonnel late di stazza, lungo 149 metri e largo 17,2; può sviluppare una velocità di 31 nodi. Óspi terà un equipaggio di 500 uo mini ed .avrà un armamento modello costituito da otto cannoni in torretta, due lanciasiluri trinati, due lanciarazzi illuminanti e da quattro elicotteri. L'incrociatore sarà inoltre armato di una rampa lanciamissili capace di lanciare una coppia di missili «Terrier» ogni 70 secondi. Sarà infine dotato delle più moderne attrezzature per la ricerca e la lotta ai sommergibili. Poco dopo il varo, la nuova unità è stata presa a rimorchio ed è ora in navigazione alla volta di Genova dove in otto -mesi si completerà l'alle stimento. Sullo acalo, lasciato libero è stata immediatamente impostata un'altra unità, una fregata di 2500 tonnellate alla quale sarà dato il nome d «Circe». _ • n. o. I L'incrociatore «Andrea Doria» scende in mare dal cantiere di Riva Trigoso (rei.)

Persone citate: Agostino Virgilio, Baslini, Caio Duilio, Domenico Cavagnari, Duranti, Emilio Legnani, Ernesto Giuristi, Giraldi, Tenuta

Luoghi citati: Castellammare Di Stabia, Genova, La Spezia