«Chi mi ridarà mio marito?» dice la donna condannata innocente

«Chi mi ridarà mio marito?» dice la donna condannata innocente «Chi mi ridarà mio marito?» dice la donna condannata innocente Il 4 marzo la Cassazione discute il ricorso della vedova di Bossolasco • Il coniuge, accusato con lei di un delitto, morì pazzo in carcere - Chiesto un indennizzo di ventisette milioni (Dal nostro inviato speciale) Bossolasco, 26 febbraio. Tutti a Bossolasco e nelle Langhe conoscono Celestina Fruttarolo vedova Galliano, tutti compiangono la sua sorte di protagonista di uno dei più iniqui e grossolani errori giudiziari. Tutti ora sono conten- va o a o i e i ì e si gi e oa e nti che la giustizia tenti di riparare il danno conseguente al grave errore, lei sette anni di carcere, il marito morto in manicomio criminale, Impazzito per l'orrenda accusa di avere ucciso il padre. Il 4 marzo la Corte di Cassazione discuterà il ricorso della vedova e dei Agli per ottenere l'indennizzo di legge. La vicenda che schiantò la famiglia, ventisei anni fa, è insieme paradossale e patetica. La mattina del 19 marzo 1937 fu trovato in un dirupo presso Bossolasco il cadavere del contadino Luigi Galliano, scomparso di casa due giorni prima I carabinieri si orientarono dapprima su un giovane contadino, Giuseppe Montanaro, vicino di casa dei Galliano. Egli affermò che il giorno del delitto non si era mosso dalla vigna In cui lavorava. I genitori e la sorella Camilla avvalorarono l'alibi. Le indagini furono allora di rette verso la famiglia del Galliano: il Aglio Giovanni con la moglie Celestina Fruttarolo. Si sapeva in paese che spesso 1 coniugi litigavano col rispettivo padre e suocero, ma nulla di particolarmente grave. Nonostante le loro proteste d'innocenza furono chiusi in carcere. Alcune macchie rilevate sopra un mucchio di foglie di castagno, fra le quali il cadavere sarebbe stato nascosto, furono ritenute di sangue Al processo, celebrato il 21 giugno '38 alla Corte d'Assise di Cuneo, i giudici li ritennero entrambi colpevoli, condannando Giovanni Galliano a 21 anno e 6 mesi di reclusione, e la moglie Celestina a 17 anni e 6 mesi. Pazzo di dolore, Giovanni Galliano mori il 10 aprile '45 nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino. Un anno prima la moglie era andata a visitarlo, ed egli non l'a veva riconosciuta. Celestina Fruttarolo aveva potuto visitare il marito perché finalmente la giustizia dopo sette anni aveva capito l'errore commesso, e le aveva concesso la libertà condizionale. Il 20 gennaio '39 fu rinvenuto a Mombarcaro il cadavere del-commerciante Pietro Moreno, sfracellato come quello di Luigi Galliano. Questa volta i carabinieri arrestarono subito Giuseppe Montanaro. Egli confessò, e il 14 dicembre dello stesso anno la Corte d'Assise lo condannò 30 anni di reclusione. Nel luglio del '44 riuscì a eclissarsi dal reclusorio di Volterra, liberata dalle truppe americane Tornò a Bossolasco, si arruolò nelle brigate nere; i partigiani lo catturarono e lo condannarono a morte. Poco prima dell'esecuzione il partigiano che lo custodiva gli disse: «Tu hai sulla coscienza due delitti, quello di Bossolasco e quello di Mombarcaro ». «A quell'epoca' ero giovane, non sapevo quel che facessi» «gli rispose. Questo fu un argomento che si aggiunse agli altri per convincere i giudici dell'innocenza dei coniugi Galliano. L'aw. Libois potè ottenere una perizia sulle famose foglie di castagno, affidata al prof. Busatto dell'istituto di medicina legale di Torino. Le macchie non erano sangue, ma il prodotto della fermentazione di sostanze organiche. Nel marzo '41 Celestina Fruttarolo denunziò per omicidio Giuseppe Montanaro per falsa testimonianza la sorella Camilla. Il 10 luglio '43 fu riaperta l'istruttoria; nell'aprile del '45 Celestina fu rimessa in libertà. Il 12 dicem bre '49 fu riconosciuta la colpevolezza di Giuseppe Montanaro; lui era morto, ma la sorella Camilla fu condannata a 11 mesi di carcere per falsa testimonianza. Giovanni Gal liano (morto anche lui) e sua moglie furono proclamati In nocenti. A Celestina Fruttarolo, e ai figli, Luigi di 29 anni, e Maria di 27, fu assegnato poco più d'un milione, già assorbito dalle spese legali. La donna lavora come aiuto cuoca alle Molinette, anche i figli lavorano a Torino. La legge dovrà loro un indennizzo, nella misura di cinquemila lire per ogni giorno di carcere ingiustamente scontato. I giorni sono stati 2942 per il marito, 2562 per la moglie, rispettivamente otto e sette anni Farebbero 27 milioni a mezzo « Ma chi- me lo ridarà mio marito? Chi ci restituirà nostro padre? » dicono la moglie e 1 figli di Giovanni Galliano. a . o . e n i , l i o 1 , Celestina Fruttarolo con la figlia ieri a Bossolasco