Kennedy verrebbe in Italia a fine maggio Probabile visita a Torino, Milano e Firenze di Cesare Merzagora

Kennedy verrebbe in Italia a fine maggio Probabile visita a Torino, Milano e Firenze Saragat riferisce oggi a Piccioni sul viaggio in America Kennedy verrebbe in Italia a fine maggio Probabile visita a Torino, Milano e Firenze Il programma del soggiorno del Presidente americano e di sua moglie Jacqueline allo studio della Casa Bianca - A Roma i direttivi dei partiti esaminano le candidature al Parlamento - Segni nominerà tre senatori a vita: si dà per certo Pani (Nostro servizio particolare) Roma, 21 febbraio. Kennedy, quando verrà in Italia a fine maggio o ai primi di giugno con la consorte Jacqueline, dopo Roma visiterà Torino, Milano e Firenze. Il programma del viaggio è già in preparazione alla Casa Bianca e la notizia del probabile itinerario è stata portata da Saragat, al ritorno dagli Stati Uniti. Il leader del psdi domattina si intratterrà con Piccioni, vice-presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, sul suo soggiorno politico in America e sul suo incontro con Kennedy « con numerosi collaboratori diretti del Presidente americano. E* «erto che Kennedy verrà dopo che sarà eletto il nuovo Parlamento. Sull'esito delle votazioni non'è possibile una previsione. Si parla di «vischiosità» dell'elettorato, di ridimensionamento di questo o quel partito, di miglioro classificazione delle forze politiche. A giudicare dai contrassegni elettorali, finora presentati presso il ministero dell'Interno — già sono ventiquattro —, 1 partecipanti alla « gara elettorale > saranno numerosissimi; ma è chiaro che al traguardo giungeranno spio i partiti tradizionali, che hanno una base" in tutto il Paese: sette-otto al massimo. Le altre sono liste di disturbo. In questa vigilia i segretari dei partiti politici sono impegnati in un lavoro intenso, a definir programmi, a revisio nare liste di candidati, a «varare» plani e slogans propagandistici. Oggi, ad esempio, l'on. Mero è stato il protagonista di tre riunioni: l'assemblea del 898 parlamentari de uscenti, la conferenza-stampa a «Tribuna elettorale», la riunione della direzione democristiana. All'assemblea dei deputati e senatori de Moro ha parlato — dopo brevi interventi dei capigruppo Zaccagnini e Gava e del presidente del Consiglio, Panfan! — soffermandosi sulla insostituibile funzione dei partiti nella democrazia moderna e sulla necessità della propaganda capillare, che non risulta indebolita da quella svolta attraverso la Rai e la Tv. «L'attività dei partiti — ha detto — non è in contrasto con la funzione del Parlamento. Un retto ordinamento democratico si articola in più organi a ciascuno dei quali compete una funzione propria, anche se in tegrante quella degli altri Esiste il Parlamento, ma la dialettica dei partiti è indispensabile se si vuole garantire un minimo di ordine nella libertà. Nel confronto delle dottrine e delle ideologie proprie di ciascun partito è possibile il coordinamento dell'azione dei vari parlamentari da cui sorge, poi, la linea politica comune con la conseguente azione legislativa concordemente decisa ». Dopo avere rilevato che è fa cile criticare i partiti, «ma chi lo fa dimostra una scarsa conoscenza dei problemi della vita moderna », Moro ha aggiunto che, se non ci fossero i partiti, il Paese sarebbe abbandonato all'esasperato individualismo, alle lotte personali. « Come segretario del partito democristiano — ha detto ancora Moro — non ho mai ritenuto di dpver prendere iniziative e imporle ai gruppi contro la loro volontà ed in contrasto con la dottrina e l'ideologia del partito. La libertà del gruppi parlamentari ha sempre costituito un limite alla mia libertà d'azione ». Alla direzione de sono state esaminate le richieste di 61 amministratori locali (deputati regionali, sindaci e assessori in comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti, consiglieri provinciali), che intendono presentarsi candidati alle elezioni .politiche. Si è pure parlato, a quanto si assicura, dei primi slogans propagandistici: «Il mi¬ racolo per t.utti» e «Avanti, con la de». Il miracolo promesso a tutti è naturalmente quello economico. Nel '58, anno in cui si .svolse la precedente campagna elettorale, la de offrì «Progresso senza avventure ». Anche le direzioni del psi e del pei hanno tenuto oggi lunghe « riunioni elettorali ». Quella socialista si è occupata di candidature. Ha nominato un comitato che lunedi mattina, prima della riunione del comitato centrale fissata per il pomeriggio, esaminerà i «casi» particolari circa le candidature, sottoposti alla direzione. In pratica il comitato tenterà di risolvere le grane. Alla direzione del pei l'on. Giorgio Amendola ha illustrato le linee del programma elettorale del partito che formerà oggetto di una sua relazione al comitato centrale, convocato per lunedi. Anche l'esecutivo allargato del pri ha discusso della piattaforma programmatica Mentre i partiti definiscono il programma elettorale e formano le liste del candidati, si fa sempre più insistente la voce che il Presidente della Repubblica nominerà nei prossimi giorni i tre senatori a vita: sicuramente Ferruccio Parri (Nennì, in direzione, ha detto che Segni nel corso di una odierna udienza in Quirinale gli ha manifestato questa intenzione) e, forse, Cesare Merzagora e Meuccio Ruini. v. s.