Il magistrato sul luogo della sparatoria per l'interrogatorio di tutti i testimoni

Il magistrato sul luogo della sparatoria per l'interrogatorio di tutti i testimoni Il magistrato sul luogo della sparatoria per l'interrogatorio di tutti i testimoni Ricostruita la scena di domenica che portò alla morte del giovane - Il vigile è ancora in carcere • Si ricorda un episodio della sua famiglia: suo nonno ebbe dal sindaco la medaglia d'argento al valor civile L'inchiesta sulla morte di Pasquàle Torres, il ladruncolo ucciso mentre fuggiva dopo il furto di .un'automobile, prosegue minuziosa II sostituto procuratore della Repubblica dott. Moschella si è recato ieri a Settimo, per ricostruire il più fedelmente possibile la scena della sparatoria. I testimoni che hanno visto o udito qualcosa sono stati interrogali. Quasi tutti sono stati sorpresi dalla rapida successione degli avvenimenti ed hanno cominciato a rendersi conto di quel che stava accadendo quando il Torres era ormai disteso in mezzo alla npve che si arrossava di sangue Ma. pazientemente, il magistrato ha cercato di accertare tutti gli elementi essenziali: il numero dei colpi, la loro direzione, le circostanze in cui vennero esplosi. Millo Cosseta, il vigile urbano italia cui pistola è partita la pallottola che ha raggiunto il Torres, è ancora trattenuto alle « Nuove », sotto l'accusa di omicidio colposo. Il suo difensore, avv Delgrosso, ha dichiaralo che lunedi prossimo presenterà l'istanza di liherlà provvisoria. Sta raccogliendo gli elementi per corredarla: la buona condotta del vigile, gli elementi di fatalità che sono Intervenuti nella sua azione per intimidire il ladro in fuga e costringerlo a fermarsi Ka parlato anche con la moglie, che vive ore di angoscia e di disperazione La famiglia eli Millo Cosseta è noia, non solo nel quartiere di Italia 61, dove ora risiede, ma anche alla barriera di Nizza, dove il nonno, Camillo Cosseta, era una figura familiare. Abitava al numero 127 di via Nizza, nello stab;le allora denominato casa Paropasso, dal nome dei proprietari. Era un uomo alto, robusto, gioviale Aveva cinque figli. I più anziani del quartiere lo ricordano, ritto a cassetta di un carro trainato da due cavalli. Faceva il barrocciaio: ogni manina si recava a prelevare casse dì merce ai i Docks piemontesi » di corso Dante e le recapitava ai bottegai. Ne incassava anche il prezzo: il denaro, usava custo¬ dirlo In un piccolo forziere me tattico, per precauzione. Anche la cronaca ricorda 11 personaggio di Camillo Cosseta, perché fu vittima di una selvaggia rapina e si meritò, In quell'occasione, una medaglia d'argento al valor civile. L'episodio è drammatico: è notte, il barrocciaio sta sbucando da via S. Francesco d'Assisi verso piazza Solferino. Due ombre balzano da un portone, gli sbarrano la strada. Una salta sul carro, intima: «Fuori 1 soldi o ti ammazzo». Impugna un coltello. Il Cosseta sforza i cavalli, che si Impennano nitrendo: l'altro aggressore li ha afferrati per 11 morso e li trattiene. Quello che è saltato sul carro, vibra coltellate all'impazzata. Il barrocciaio è ferito sette volte: al viso, alle mani, al ventre. Ma, coperto di sangue, non si arrende. Si avvinghia all'avversario, cade con lui dal carro, 10 immobilizzi! e riesce ad afferrare anche il complice. Frattanto, alle sue grida, è accorsa gente: i due. rapinatori sono arrestati. Il Cosseta viene ricoverato all'ospedale S. Giovanni, la sua fibra robusta ha ragione delle ferite. Qualche mese più tardi, nel salone della Mole Antonelliana. il sindaco conte Teofilo Rossi gli appunta sul petto, per 11 coraggio dimostrato, la medaglia d'argento al valor civile.

Luoghi citati: Assisi, Italia, Nizza