La «bluebell» che si è uccisa a Genova confidò alla direttrice la sua solitudine

La «bluebell» che si è uccisa a Genova confidò alla direttrice la sua solitudine "Rinuncio alle vacanze, non so dove andare, non ho famiglia La «bluebell» che si è uccisa a Genova confidò alla direttrice la sua solitudine Abbiamo parlato con la signora che, nel 1933, fondò il balletto più celebre del mondo - Assunse lei stessa Renata, otto anni fa: aveva 17 anni, era bellissima, alta, gambe slanciate, sapeva danI suoi genitori avevano divorziato e s'erano risposati, tutti e due - Una delusione d'amore? zare (Nostro servizio particolare) Parisi, 19 febbraio. Il suicidio di Renata Niel Wilschlager, la venticinquenne <Bluebell Girl» che ieri si è tolta la vita a Genova gettandosi dalla finestra della pensione di via XX Settembre in cui abitava con le compagne, ha provocato viva sensazione fra le sue « colleghe » parigine che danzano al Lido, dove si trova la sede dell'organizzazione. La signora Kelly Leibovici, irlandese, detta « Miss Bluebell », coreografa della celebre compagnia, che lei stessa fondò nel 19SS, non riesce a spiegarsi i motivi del tragico gesto. Ella stamane ci ha letto la lettera ricevuta giorni or sono da Renata, nella quale la ragazza faceva progetti per l'avvenire. Le chiedeva infatti di prepararle subito un nuovo contratto, avendo intenzione di rinunciare alle vacanze cui iaveva diritto. «Non so dove Inumare a riposarmi perché, co- me sapete, non ho famiglia », diceva Renata nella sua lettera. La solitudine era probabilmente il dramma intimo della bellissima ragazza. I suoi genitori si s??' irarono quando lei era ancora bambina e si risposarono ognuno per proprio conto. Renata venne quindi allevata dalla nonna, a Berlino, e conobbe giovanissima gli anni difficili del dopoguerra dell'ex capitale della Germania. Frequentò una scuola di danza e nel 1955 venne a Parigi a tentare la fortuna. Aveva diciassette anni e si presentò a « Miss Bluebell » per chiederle di assumerla come ballerina. Renata aveva tutti i requisiti: era bella, sapeva danzare, superava la statura minima di J,72, con gambe di 1,05 circa, lunghezza ideale, e aveva voglia di lavorare. Dopo un rapido esame venne scritturata per tre mesi, in prova, e i mi imiimiiimiimmimiiimimii diede piena soddisfazione. Il contratto fu quindi rinnovato e Renata entrò definitivamen te nella celebre compagnia in cui le scandinave, le inglesi e le tedesche sono la maggioranza. . L'età delle « Bluebell Girls », che hanno uno stipendio fisso di 1500 franchi al mese (190 mila lire circa), va dai diciassette ai ventisette anni, e la disciplina ad esse imposta è severissima. La lezione di ginnastica è quotidiana e la rappresentazione, che dura sempre fino a tarda notte, è preceduta dalle prove per la rivista che deve seguire quella in programma in quel momento, sicché le ragazze sono stanchissime alla fine della serata e aspirano soprattutto al proprio letto. Sono sempre almeno due per camera e il flirt è proibito alle minorenni, che sono sorvegliatissime. Alle maggiorenni, invece, viene concessa una certa libertà, ma non ne abusano. Il motto di queste bellissime fanciulle che si espongono quasi nude all'ammirazione degli uomini è: t Guardare ma non toccare ». Fra esse c'è anche la figlia minorenne di un pastore anglicano, il quale l'autorizzò a diventare una « Bluebell Girl » dopo essersi assicurato che l'ambiente e — a suo giudizio — tutt'altro che immorale. Raramente le « Bluebell » rimangono nella compagnia fino al limite massimo d'età, ventisette anni, perché si sposano prima e fanno spesso ottimi matrimoni. Le «Bluebell Girls» sono divise in cinque gruppi, ognuno dei quali è comandato da una ragazza detta « capitana ». Il piic importante, che comprende una ventina di ballerine, rimane in permanenza a Parigi, dove costituisce la base dello spettacolo del Lido, il noto locale notturno dei Campi Elisi; gli altri gruppi viaggiano. Attualmente ce riè uno a Las Vegas, uno a Tokio, uno a Roma per la televisione italiana e uno a Torino con la compagnia Dapporto per la rivista « Babilonia ». Renata chiese di essere incorporata in uno dei gruppi viaggianti, perché, non avendo famiglia a Parigi, preferiva andare da una città all'altra. Fino a SI anni la giovane non accettò mai un invito da parte di uomini. Soltanto un paio di anni fa, quando si trovava a Las Vegas ed era maggiorenne da qualche tempo, andò a ballare ogni tanto con un ammiratore, e forse s'innamo rò poiché alla fine della sta gione scrisse a « Miss Blue beli» a Parigi per dare le dimissioni, motivandole con il desiderio di rimanere negli Stati Uniti. Sei mesi fa Renata scrisse di nuovo per chiedere di essere riassunta, ammettendo di avere « commesso un errore » lasciando la compagnia. Venne ripresa e m ottobre partì con il suo gruppo per l'Italia. Le altre ballerine seppero allora che alcuni mesi prima, a Londra e poi a Parigi, la ragazza aveva tentato ài togliersi la vita avvelenandosi. Ma la vedevano allegra e credevano quindi che avesse definitivamente superata la crisi. Il dramma è avvenuto invece a Genova, improvviso, inatteso, e la «capitana» del suo gruppo ha telefonato, piangendo, a « Miss Bluebell » per raccontarglielo, dicendo sostanzialmente: « Lo spettacolo fini come al solito verso le S e Renata, allegra come sempre, aveva accettato l'invito a cena fattole da un giovanotto. Eravamo in pareccliie nella stessa sala e dal mio tavolo vedevo Renata seduta di fronte al suo ammiratore. Verso le i il giovanotto la riaccompagnò all'albergo in automobile e Renata, dopo averci salutate, an¬ zlcassddcnlciimiimmmmmi iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii dò nella stanza da bagno. Do pn un quarto d'ora, dovendo prendere alcuni oggetti perso nali, bussai alla porta, ma per tutta risposta udii un urlo. Allora entrai e non vidi Renata ma la finestra era aperta e guardai giù. Nel cortile scuro vidi una macchia bianca ». 1. m.

Persone citate: Bluebell Girl, Dapporto, Girls, Kelly Leibovici, Parisi, Renata Niel Wilschlager