Questa «asiatica» è benigna ma vaccinarsi non fa mai male di Angelo Viziano

Questa «asiatica» è benigna ma vaccinarsi non fa mai male /# ministro dice: «Meglio proveniro ohe curaro» Questa «asiatica» è benigna ma vaccinarsi non fa mai male La malattìa, se non viene trascurata, guarisce ottimamente - L'«interferon», una sostanza che protegge dai virus, non è ancora ottenibile sul piano commerciale - Il consiglio migliore: quando un brivido assale, la gola s'irrita, le giunture dolgono, allora subito a letto Sembra che paradossalmente ad acuire una preoccupazione che già discretamente si era affacciata nell'opinione pubblica, dopo le notizie dall'estero, circa una possibile ondata di influenza « asiatica » anche da noi, sia giunto da parte del Ministero della Sanità l'invito alla più larga diffusione della vaccinazione antinfluenzale; per la quale anzi vengono messi a disposizione vaccini gratuiti, che puntano non soltanto contro il ceppo A Singapore (il tipo di virus specifico dell'asiatica) bensì anche contro il tipo B influenzale. Ma ogni psicosi — che trasformi nell'immaginazione ogni caso di influenzetta attuale endemica in una asiatica — deve cadere quando si pensi che il monito sanitario ministeriale è solo in funzione dell'antico adagio « vai meglio prevenire che curare ». Sarebbe assurdo, per chi voglia valorizzare la funzione della vaccinazione profilattica antinfluenzale, iniziarla quando il nemico, cioè l'influenza che ora batte altre regioni, fosse già in paese. Non è ignorato, difatti, che per produrre nell'organismo le difese immunitarie sufficienti con i vaccini occorrono quasi due settimane dalla loro applicazione. Sta proprio in questa esigenza la difficoltà di entrare tempestivamente in azione profilattica vaccinica contro l'influenza, quando — come di tanto in tanto avviene — essa appare generata da un « nuovo » tipo di virus (tanti sono i tipi e sottotipi di virus influenzali e parainfluenzali e ad essi imparentati!), cLe, per conseguenza, non può essere compreso tra quelli allestitori dei vaccini già a disposizione. Bisogna allora scoprire il « nuovo » malfattore, identificarlo, moltiplicarlo in laboratorio per costruire il ^elativo nuovo vaccino adatto. Ma le cose vanno in tal caso per le lunghe. Comunque va detto che sino ad oggi da nessuna parte del mondo, ove le ondate di influenza vanno svolgendosi, è venuta notizia o sospetto di una nuova «variante» o «mutazione » di virus influenzali già conosciuti. Motivo anche questo di tranquillità; in quanto, a parte i casi correnti di in fluenzette benigne, solite a circolare nelle nostre contrade in questa stagione, anche se l'asiatica, tal qua le quella di un tempo ancora recente, avesse a far scorribanda di nuovo tra noi, troverebbe in certo qual modo già immunizza ta naturalmente contro di essa grandissima parte del la popolazione, quella che anni fa ebbe a farne espe' rienza più o meno concia mata. Gl: è, difatti, che una influenza subita lascia per anni quella immunità, che, invece, la vaccinazione artificiale procura per soli po> chi mesi. Ad ogni modo è possibile che renda attenuata una successiva infezione dovuta allo stesso virus. Una vaccinazione attuale potrebbe servire a rinforzare le difese già acquisite o a crearne in chi ne è sprovvisto. Si ricordi, però, che l'influenza in genere è per se stessa benigna e, se non trascurata, guarisce ottimamente. Cosicché sarebbe pure assurda una psicosi per il vaccino, qualora chi lo desiderasse non lo trovasse a disposizione. E* opportuno che si chiarisca che esso è raccomandato particolarmente per quelle persone che presentano stati di minorazione (vuoi dell'apparato respiratorio, bronchitici cronici, asmatici, enfisematosi ; vuoi cardiopazienti, diabetici, vecchi, ecc.), presumibilmente più facili alle complicazioni; ma in modo speciale è ritenuto indicato per quelle categorie di persone che per i loro compiti (sanitari, addetti ai servizi pubblici o agli stabilimenti industriali) sono indispensabili all'organizzazione e all'economia del Paese, o per la vita in comunità sonp più esposti ai contagi. L'influenza è, infatti, una di quelle malattie che, pur non essendo di lunga durata, per la sua rapida diffusibilità incide notevolmente sulla perdita delle giornate lavorative. 01 fronte ai limiti ineren¬ ti la profilassi vaccinica, in teoria la migliore, ma in pratica subordinata ad un complesso di fattori, di cui abbiamo accennato ai preminenti, verrebbe il desiderio di chiarire altri orientamenti, per ora allo stato potenziale, se la nostra nota non avesse solo fini pratici. A chi ci domanda a qual punto stia l'« interferon », rispondiamo sintetizzando quanto abbiamo scritto recentemente. Questa sostanza protettiva antivirale naturale, prodotta per reazione da cellule stimolate da virus su altre cellule vicine, al momento attuale non può essere ottenuta sul piano commerciale e, secondo lo stesso Isaac, che ne è lo scopritore, è più lecito cercare un metodo capace di stimolarne la produzióne direttamente nel paziente. Una speranza, dunque, ma non per oggi. Più modesto, quindi, il programma profilattico dell'influenza e di ordine individuale, visto che non ci sono cordoni sanitari attuabili contro la sua invadenza. E' opportuno mettersi tempestivamente in buona forma, con pronta correzione di disturbi a carico specialmente dell'apparato respiratorio, la porta d'entrata del virus ; cacciarsi il meno possibile negli agglomeramenti; curare scrupolosamente l'igiene della persona. La toeletta della pelle è di primaria importanza per la cura immediata di eventuali foruncoli od ascessolini; perché essi sono proprio fomentati da germi pronti a farsi strada nei meandri dell' apparato respiratorio, quando il virus influenzale l'abbia vulnerato, e dar luogo alle complicazioni broncopolmonari più gravi. E' bensì vero che anche il virus influenzale può originare direttamente pneumopatie; ma l'esito di esse è più pericoloso quando sono certi .batteri di sortita a prestargli man forte. Ancora in via profilattica indiretta in fatto di influenza gode un certo favore la somministrazione di vitami- na C, di cui sono d'altrondericchi gli agrumi. Si ammet- te" che possa neutralizzare in parte l'impianto del virus influenzale sulla mucosa respiratoria. Ma potrebbe anche agire per certe interferenze favorevoli con l'attività delle capsule surrenali, che nell'influenza sono notevolmente sollecitate. Consiglio vecchio e sempre attuale, quando il brivido assale, la gola si irrita, il mal di testa si insinua e si acutizza, mentre la febbre sale e le giunture dolgono, è di mettersi subito a letto; come sarà poi opportuna una congrua convalescenza. In quanto a cure potranno sovente bastare i medicamenti di vecchia scuola o i vari antinfluenzali moderni; ma una buona visita medica non deve essere negletta. Angelo Viziano Sprsvtrdpfglssesnvfccfn■ IllllItlItlllllllllIIMIIIIIIIIIIMIIilMIIIIIIIlllllllIllll

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