Condannato a 15 anni e 8 mesi il giovane che uccise il rivale con una coltellata

Condannato a 15 anni e 8 mesi il giovane che uccise il rivale con una coltellata Condannato a 15 anni e 8 mesi il giovane che uccise il rivale con una coltellata La tragedia davanti alla cremeria di corso Vercelli - La Corte ha respinto la tesi della legittima difesa - Il p.m. aveva chiesto ventisette anni di carcere Francesco Salvaselo, di 31 anni, da Grotte di Agrigento, l'uomo che uccise con una coltellata al cuore l'amico Ernesto Spamplnato, di 29 anni, è stato condannato per omicidio volontario a 15 anni e 8 mesi di reclusione. La Corte d'Assise (pres. Moscone, p. m. Buscagllno, cane. Santostefano) gli ha riconosciuto la attenuante della provocazione, ma ha respinto la tesi difensiva principale, che si fondava Bulla legittima difesa. Il Salvagglo ha ascoltato impassibile la sentenza. Anche 1 parenti dell'ucciso, presenti in aula, hanno saputo dominare i loro sentimenti. Nella mattinata, dopo l'avv. Aitara, aveva preso la parola l'avv. Geo Dal Fiume, per la parte civile, sostenendo appunto che, nel tragico fatto di sangue, accaduto la sera del 21 maggio scorso sulla soglia della cremeria di corso Vercelli 103, non era possibile concedere al Salvaggio la legittima difesa. Lo Spamplnato cercava l'ex-amico per chiedergli spiegazioni sul suo contegno nei confronti delia sorella Bruna e del cognato, la vittima aveva in mano un arnese di metallo con il quale colpi 11 Salvaggio, ma è innegabile che l'omicida ricorse al coltello quando la sua vita non era affatto minacciati. Il p. m. dott. Buscagllno aveva chiesto la condanna a 27 anni. Tra l'altro egli ha detto che all'imputato non si poteva nemmeno riconoscere l'eccesso colposo In legittima" difesa. Egli colpi alla cieca, con odio, lo Spampinato, per vendicarsi del fatto che le sorella della sua vittima si era ribellata alla sua ignobile volontà, La donna, infatti, non solo al era rifiutata di darsi, per lui, ad una vita di vizio, abbandonando il marito con il quale era in disaccordo, ma aveva rivelato tutta la tresca al parenti. Sul Salvagglo, inoltre, era cosi poco Incombente il pericolo, che ebbe tutto il tempo di estrarre il coltello a serramanico dalla tasca posteriore dei pantaloni, di aprirlo, per poi scagliarsi sul rivale, L'imputato, del resto, ha ripetuto più volte durante il processo, per spiegare la sua esplosione di fu rore: « In quel momento non ho visto più nulla ». I difensori, avv. Maucerl e For chino, hanno insistito sull'atteg giamento provocatorio dello Spampinato, sull'attrezzo di ferro con il quale egli colpi per primo il Salvaggio alla testa, producendogli una ferita che fu giudicata guaribile in 9 giorni. Ma la Corte, come abbiamo detto, ha condannato il Salvaggio per omicidio volontario, assolvendolo Invece, per Insufficienza di prove, dalle minori accuse di tentato sfruttamento e di tentata estorsione ai danni di Bruna Spamplnato. Francesco Salvaggio

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