Un avvocato fascista sfida a duello il P. G. al processo contro gli attentatori di De Gaulle di Sandro Volta

Un avvocato fascista sfida a duello il P. G. al processo contro gli attentatori di De Gaulle Scandaloso comportamento del difensori dei sicari Un avvocato fascista sfida a duello il P. G. al processo contro gli attentatori di De Gaulle Si era risentito per il « sorriso sprezzante » del magistrato (un colonnello) mentre deponevano i testi a favore degli accusati - il ministero della Difesa vieta all'ufficiale di accettare la sfida • Il dibattito si trasforma in un processo al capo dello Stato • Imputati e testimoni esaltano apertamente l'Oas • La vedova di un collaborazionista fucilato dopo la Liberazione dichiara in aula: « Mio marito fu ucciso per ordine del signor De Gaulle » (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 febbraio. Si poteva pensare che la fine della guerra d'Algeria avrebbe riportato la normalità nella vita pubblica francese; mentre invece i complotti, gli scandali, gli attentati contro il capo dello Stato continuano a turbare la V repubblica, ne rendono la esistenza molto più precaria che ai tempi del regime parlamentare. L'ultimo mancato attentato contro il generale De Gaulle, per il quale sono stati arrestati soltanto due complici, apparentemente secondari, è sol tanto un episodio minimo in una situazione scandalosa che ha raggiunto il colmo nel contegno degli imputati e dei loro iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii avvocati al processo in corso davanti alla Corte militare di giustizia per il precedente attentato contro il Presidente della Repubblica, avvenuto, il 32 agosto al Petit-Clamart. Stasera, uno dei difensori, l'avv. Richard Dupuy, ha mandato i padrini a sfidare a duello il sostituto procuratore generale, tenente colonnello Foch, che però non ha potuto accettare la sfida perché il ministro della Difesa Nazionale glielo ha vietato. L'incidente che aveva occasionato la sfida accadde sabato. Mentre i testimoni a difesa si alternavano alla sbarra ripetendo ogni sorta di ingiurie contro i poteri pubblici e affermando il diritto alla sovversio iiiiiiiiiiiiiMiiiiniiHiiiiiigiiiiiiiiiittiiiiiiifiiiun ne e all'omicidio politico, l'avvocato Dupuy si alzò in piedi e rivolto al tenente colonnello Foch gli disse: « Signore, dall'inizio .delle deposizioni; il vostro atteggiamento mi irrita profondamente. Vi ho osservato mentre i testimoni sfilavano; non avete mai cessato di mormorare, non so che cosa, ma certamente delle cose urtanti. Un sorriso sarcastico non ha mai lasciato le vostre labbra ». « Non è un sorriso sarcastico — rispose il sostituto procuratore generale — è un sorriso sprezzante ». Per capire l'incidente bisogna però tener conto della ten sione che si è andata creando nell'aula, dove gli avvocati hanno voluto trasformare nel processo al generale De Gaulle quello in cui vengono giudicati coloro che avrebbero voluto assassinarlo. Stasera, per esempio, uno dei difensori ha fatto leggere da un usciere una lettera inviata dalla vedova di Philippe Henriot, il ministro di Vichy collaboratore dei nazisti, che venne giustiziato a Parigi durante l'occupazione. Nella lettera è detto: t Mio marito fu assassinato per ordine del signor De Gaulle». Le provocazioni da parte della difesa non sono mai cessate, neppure dopo che la Corte fu costretta a sospendere per tre anni dall'esercizio della professione l'avv. Isorni. E' cosi che, nella sua deposizione, un giornalista di estrema destra. Serge Groussard, de L'Aurore, dopo avere affermato a proposito degli imputati: « E' per ridare l'onore all'esercito che questi sonnambuli della fedeltà hanno eseguito l'azione del 22 agosto », aggiunse: « Stimo che l'Oas ha servito la Francia». IIIIIMMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIMIIII L'incidente di sabato fra il sostituto procuratore generale e l'avv. Dupuy avvenne ap punto durante questa scandalosa deposizione, ma, non fosse per la' pazienza dei màgi strati, incidenti analoghi po irebbero ripetersi ad ogni mo mento. Oggi, infatti, il principale imputato, colonnello Bastien-Thiéry, ha letto una lunga dichiarazione in cui ha espresso il proprio parere sulla stampa, attaccando violentemente il commentatore della radio, Julien Besangon, il direttore del Figaro, Pierre Brisson, e un redattore dello stesso giornale, Louis-Gabriel Robinet. Per Besangon il colonnello ha detto fra l'altro: « Assicuriamo il commentatore della radio del nostro disprezzo ». A proposito dei due giornalisti, ha fatto questa dichiarazione: < Af i" elevo contro gli editoriali di Louis-Gabriel Robinet a nostro riguardo In uno dei suoi editoriali mi ha trattato da neo-fascista chiediamo che venga a giustificarsi alla sbarra e ad esporre davanti a voi in che cosa le nostre dichiarazioni gli danno- il diritto di abbandonarsi a simili affermazioni. Il programma del Cnr (la organizzazione terrorista clandestina di Georges Bidaultj non è un programma fascista e non mette affatto in causa né le istituzioni né la Repubblica. Louis-Gabriel Robinet e il direttore del Figaro, Pierre Brisson, che sono le due dita d'una stessa mano, al punto che hanno lo stesso stile, hanno sostenuto la politica algerina del capo dello Stato e hanno una parte di responsabilità nel sanguinoso fallimento algerino ». A rendere ancora più incredibile lo straordinario svolgimento del processo, la difesa ' IIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlll ha chiesto stasera che la Corte a l e o l o a ' costringa a venire a testimo niare numerose persone che hanno già dichiarato per lettera di non conoscere nessuno degli accusati e di non aver niente da dire sui fatti imputati loro. Fra queste persone, sono il primo ministro Georges Pompidou, i ministri Joxe, Malraux, Jacquet, il segretario del partito socialista Guy Mollet, il leader comunista Jacques Duclas, Jean-Paul Sartre, l'ex presidente del Consiglio Paul Reynaud e numerosi altri ex ministri e personalità, della vita pubblica che, nelle intenzioni degli avvocati, dovrebbero accentuare ancora il carattere politico del processo. Sandro Volta

Luoghi citati: Algeria, Aurore, Francia, Parigi