Assolto e scarcerato dopo un anno un muratore accusato di omicidio

Assolto e scarcerato dopo un anno un muratore accusato di omicidio Xcl primo processo era stato condannato a 4 anni e mexxo Assolto e scarcerato dopo un anno un muratore accusato di omicidio Il tragico episodio accaduto nel dicembre '61 in un cantiere edile - Aveva colpito a morte un compagno con un tubo - L'Assise d'appello ha ritenuto che abbia agito per legittima difesa e l'ha dichiarato non punibile La Corte d'Assise d'Appello (pres. Ottello. rei. Del Pozzo, p. g. Jannelli, cane. Quaglia) ha assolto il muratore Domenico Clnelli, di 38 anni, da Valle di Maddaloni (Caserta) dall'accusa di omicidio del compagno di lavoro Bruno Saladin, di 43 anni; i giudici di secondo grado hanno ritenuto che il Cine-Ili abbia agito per legittima difesa e lo hanno dichiarato non punibile. In Assise, il 23 giugno scorso, il muratore era stato ce innato a 4 anni, 5 mesi e 10 g! il di reclusione per omicidio preterintenzionale. E' rimasto In carcere più di un anno (fu arrestato il 29 dicembre 1961), ma ieri ha avuto la soddisfazione dell'assolutoria piena. Alla lettura del verdetto il Chinili è scoppiato In pianto. La moglie, presente in aula, ha avuto un attimo di smarrimento e poi si è accasciata con un lungo sospiro. Sarebbe caduta a terra se un parente non l'avesse prontamente sorretta. La tragica fine di Bruno Salailln è sorta, purtroppo, da una troppo diffusa mentalità che mantiene divisa la gente del Nord da quella del Sud. Saladin era veneto e non aveva simpatia per il Cimili il quale, naturalmente, lo ricambiava della stessa moneta. I due, che lavoravano nello stesso cantiere, si punzecchiavano spesso con le solite frasi, con la serie di luoghi comuni che sono alla base delle diatribe tra nordisti e sudisti. In tali condizioni qualsiasi pr«v testo ò buono per un litigio. Infatti, nel primo pomeriggio del 29 dicembre IMI, fu un banale episodio che scatenò la tragedia. Il Cincin si accorse che qualcuno gli aveva spostato la pala. Egli mi jiiiiiinii ■iiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii l'aveva lasciata In un mucchio di calce e non c'era più. «Chi l'ha spostata — esclamò — è un testone ignorante ». Il Saladin, pur non avendo toccato la pala, si senti punto sul vivo e reagì malamente. Sfilò dalla cintura un martello e si diresse minaccioso verso il casertano. Due colleglli riuscirono a trattenerlo, mentre il Cinclli fuggiva, ma il Saladin, scrollatisi di dosso i pacieri, si lanciò alla rincorsa del rivale. Lo raggiunse In una stanza dello stabile in costruzione e là, senza testimoni, si svolse 11 fulmineo e sanguinoso duello. * Il Cinelli ha sempre detto che, niMiiiiiiitiiiiiiiiiiniMiiiiiiiiiiit iiiiimitiu vistosi perduto, di fronte al Saladin che incalzava con 11 martello in pugno, raccolse un pezzo di tubo di ferro e si apprestò a difendersi, c II Saladin era come inferocito e voleva colpirmi. Alzai a mia volta l'arma che mi era capitata tra le mani e vibrai un colpo. Volevo colpire il veneto al braccio, per fargli mollare il martello. Egli, invece, con un brusco movimento, tentò di scansarsi e il tubo di ferro lo raggiunse alla testa ». Al Mauriziano, in un primo tempo, parve che le condizioni del Saladin non fossero disperate. Ma durante la notte l'infelice, padre di due figli, si aggravò e mori. Il difensore del Cinelli, l'avv Armando De Marchi, ha insistito soprattutto sulla circostanza, con fermata da tutti 1 testimoni, che fu proprio il Saladin a minacciare il Cinelli con il martello. Il casertano tentò di sottrarsi allo scontro scappando, ma l'altro lo inseguì. Il tubo di ferro, lungo un metro e sessanta e del dia metro di 4 centimetri, fu raccat tato come strumento di difesa e solo per la cieca ostinazione del veneto, deciso a vendicare una pretesa ingiuria, si trasformò In un'arma mortale. Anche il p. g dott. Jannelli ha sostenuto la tesi della legittima difesa, che la Corte ha accolto ordinando la scarcerazione del muratore. Domenico Cinelli piange alla lettura della sentenza

Luoghi citati: Caserta, Valle Di Maddaloni