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Interrogazione alla Camera di Bonn per il dramma alla tv su Stalingrado Interrogazione alla Camera di Bonn per il dramma alla tv su Stalingrado Presentata dai socialisti - La sera della trasmissione il capo dell'esercito (condannato dai russi per crimini di guerra) ordinò improvvise manovre perché i soldati non la vedessero - Accusava la televisione di «propaganda comunista» (Dal nostro corrispondente) Bonn, 11 febbraio. Il Parlamento tedesco sarà chiamato a discutere il caso del Capo di Stato Maggiore della Bundeswehr, generale Foertsch, che in una circolare alle truppe criticò aspramente un dramma alla televisione di Bonn, dedicato alla battaglia di Stalingrado. Nel dramma si dimostrava l'inutilità della resistenza ad oltranza nella Stalingrado assediata, che costò agli invasori la perdita di 250.000 uomini. Anche l'obbedienza cieca dei soldati tedeschi ai loro superiori veniva censurata dall'autore del teledramma, Claus Hubalek. Prima che il dramma venisse messo in onda, il uenerale Foertsch (condannato dai russi per crimini di guerra) inviava una circolare alle truppe accusando il Hubalek di svolgere propaganda comuni sta. Si è appreso ora che la circolare del generale tendeva a riconfermare il principio dell'obbedienza assoluta messo in dubbio dall'autore. Anche gli accenni di Hubalek alla «casta militare» nazista respon sabile dell'immenso sacrificio umano vennero censurati dallo atesso generale. C'è di più: la sera della trasmissione alla tv, molti soldati della Tiundes vvehr vennero distolti dallo spettacolo con improvvise esercitazioni notturne, stati di al larme ed altre incombenze. Il divertente particolare che tuttavia ha lasciato perplessa molta gente, viene reso noto oggi da Der Spiegel. L'intiera vicenda è parsa molto grave ai socialdemocratici di Bonn che proprio oggi hanno pre ■entato una interrogazionepiriiffltnurt al governo. Va- le la pena di ricordare che il generale Foertsch venne chiamato in causa dallo stesso Der Spiegel nel famoso articolo sulla inefficienza della Bundeswehr. Fu proprio quell'articolo a scatenare le ire di Strauss e dei suoi generali e a provocare, di conseguenza, l'arresto del direttore della rivista e dei suoi collaboratori. m. c.