Due anni e dieci mesi all'astigiano che maltrattò il suo piccolo bimbo

Due anni e dieci mesi all'astigiano che maltrattò il suo piccolo bimbo Concluso in tribunale un dramma penoso e incredibile Due anni e dieci mesi all'astigiano che maltrattò il suo piccolo bimbo Un anno condonato: resterà in carcere ancóra per 18 mesi - Il piccino riportò anche ustioni e fu sul punto di morire, ma i giudici non hanno ritenuto sufficienti le prove contro il padre - La condanna si riferisce a « lesioni leggere » - La deposizione della moglie che ha chiesto clemenza « per amore dei figli » (Dal nostro Inviato speciale) Asti, 9 febbraio. Il penoso dramma del fiocolo Eugenio di 2 anni, brutalmente maltrattato dal padre Carlo Boggero di 56 anni, abitante a Capriglio, si è concluso oggi davanti al Tribunale con la condanna del genitore a e anni e 10 mesi di reclusione. Al Boggero, arrestato quattro mesi fa, viene condonato un anno della pena e resterà perciò in carcere fino all'agosto del prossimo anno. La sentenza è relativamente mite (il P.SI. aveva chiesto la condanna a 7 anni) perché il Tribunale ha ritenuto non provati i particolari più cru- deli dei maltrattamenti e ha modificato il capo d'imputazione da lesioni gravi a lesioni leggere. « L'udienza si è aperta con le deposizioni di due sottufficiali che si sono succeduti al comando dei carabinieri di Montafia: entrambi hanno riferito di avere '. diffidato il Boggero dal maltrattare i figli e la moglie Poi l'avv. Bagnadentro, patrono della madre del bimbo, Giuseppina De Antoni di 27 anni, costituitasi parte civile, ha descritto l'ambiente di miseria e ignoranza in cui è maturato il dramma, il matrimonio imposto da una maternità imminente (il Boggero aveva sedotto Giuseppina. De Antoni dopo avere convissuto per otto anni con la madre della ragazza): l'uomo è dedito al vino, la moglie di limitata intelligenza è sopraffatta dalla violenza del marito. La De Antoni si è costituita parte civile chiedendo una lira simbolica di danni, perché vuole poi ottenete sentenza di separazione coniugale. Il p.m. dott.1Catrambone ricorda le deposizioni dei testi concordi nel riferire episodi di violenza a danno del piccolo Eugenio, che riportò lesioni al capo, al tronco e agli arti, subì una malattia durata oltre 40 giorni e fu in pericolo di vita. Chiede la condanna di Carlo Boggero a 7 anni di reclusione. La difesa dell'imputato, sostenuta dall'avv. Ubertone, si appiglia alla cartella clinica redatta VII marzo I960, il giorno in cui nacque il piccolo Eugenio. Nella anamnesi familiare del neonato, il medico scrisse: « alcoolismo paterno ». Lo avvocato chiede perciò che il tribunale, prima della sentenza, esamini nuovamente la richiesta di sottoporre l'imputato a perizia psichiatrica. I maltrattamenti più crudeli sostiene poi il difensore, non sono stati confermati da te stimoni diretti, ma riferiti o supposti. Non risulta provato ohe i polsi del bimbo siano stati legati con fil di ferro; e le ustioni alle braccia non sarebbero stati inflitte dal padre, ma causate involontariamente dal fratellino Giuseppe che indusse il piccolo Eugenio ad appoggiarsi alla stufa. Le lesioni più gravi alla testa e al¬ l l'occhio sono state determinate senza volerlo- dalla madre (lo ammise lei stessa) aprendo la porta di casa, dietro cui c'era il bimbo che cadde a terra. Il piccino, all'ospedale, corse pericolo di morire, ma fu anche colpito da complicazione pleurica, di cui non si può attribuire la colpa ad alcuno. Chiede perciò che il tribunale, tenendo conto che l'imputato, psichicamente tarato, era turbato dalla suggestione che il piccolo Eugenio non fosse suo figlio, lo giudichi soltanto per maltrattamenti e lo condanni al minimo della pena senza l'aggravante delle gravi lesioni. Durante l'udienza, Carlo Bog gero è rimasto silenzioso e abulico, rannicchiato dietro la alta panca di legno che lo separa dal tavolo del cancelliere Melanotte. Di lui si vedono soltanto i capelli grìgi e, quando alza il capo, mostra il volto coperto sul mento da un vistoso cerotto: è affetto da un foruncolo e oggi stesso, dopo la sentenza, dovrà sottoporsi a un piccolo intervento chirurgico. Dopo un'ora e mezzo di permanenza in camera di consiglio, alle 13 il presidente dott. Turi rientra in aula e legge il dispositivo della sentenza. Carlo Boggio è ritenuto responsabile y di maltrattamenti al.figlio Eugenio e alla moglie, da cui derivarono lesioni personali lievi e, tenuto conto che il fatto fu commesso in stato di ubriachezza, abituale e della recidiva, - viene ' condannato a £ anni e 10 mesi di reclusione, al pagamento delle spese processuali e di patrocinio di parte civile, e a una lira di danni in favore della moglie. L'esercizio della patria potestà e dell'autorità maritale rimarrà sospeso per 5 anni e 8 mesi. /I condannato fruirà di un anno di condono. Dopo il processo, nel cortile del Tribunale, Giuseppina De Antoni aspettava sotto la pioggia che il marito uscisse scortato dai carabinieri. Questa disgraziata donna si è costituita parte civile per ottenere la separazione coniugale; però ha reso una deposizione favorevole al marito dicendo di perdonarlo e chiedendo clemenza « per amore dei figli », e si è attribuita la responsabilità delle contusioni più gravi riportate dal piccolo Eugenio, colpito dalla porta da lei spalancata. Si è recata a trovare il marito in carcere, portandogli un pollo arrosto e altri piccoli doni; e ora vuole vederlo ancora prima che torni in prigione. € Ma — dice con una contraddizione penosa — voglio ottenere la separazione non voglio più vivere con lui » Il piccolo Eugenio è ancora ricoverato nell'Istituto provinciale per l'infanzia, a cura dell'Opera maternità e infanzia: è sano e sereno e sta volentieri con le suore e i bambini. Anche gli altri due figli dei coniugi Boggero sono ricoverati a cura degli stessi enti: Giuseppe di i anni è in un istituto di Spotorno che accoglie i bimbi più grandicelli, mentre la sorellina Vittorina di li mesi è ricoverata con Eugenio ad Asti. Non si ritiene che, per ora, vengano restituiti alla madre. Essa si troverebbe in gravi difficoltà per mantenerli e allevarli, tanto che aspetta un altro figlio, il quarto, che nascerà fra cinque mesi. Ettore Doglio Carlo Boggero, condannato a due anni e dieci mesi per maltrattamenti figlio

Luoghi citati: Asti, Capriglio, Montafia