Lo zio di Wilma Montesi assolto dall'accusa di calunnia

Lo zio di Wilma Montesi assolto dall'accusa di calunnia Lo zio di Wilma Montesi assolto dall'accusa di calunnia In appello a Roma - Il Tribunale lo aveva condannato a due anni - Concessa l'amnistia alla moglie: era imputata di falsa testimonianza (Nostro servizio particolare) Roma,' 9 febbraio. (g. g.) Giuseppe Montesl è stato assolto. Dopo quasi nove anni è riuscito ad allontanare da sé i sospetti che lo indicavano come la persona che doveva conoscere il segreto della misteriosa morte di sua mpote, Wilma, il cui cadavere venne trovato all'alba dell'll aprile 1953 sulla spiaggia di Tor Vajanica. I giudici della Corte d'appello Io hanno prosciolto perché il fatto non costituisce reato. L'accusa era quella di aver calunniato quattro suoi ex colleghi di ufficio denunciandoli come falsi testimoni. Essi infatti , avevano dichiarato al giudice istruttore, nel settembre 1954, che lo «zio Giuseppe» si era allontanato dalla tipografia « Casciani >, presso la quale lavorava, nel pomeriggio del 9 aprile 1953, all'incirca nelle stesse ore in cui presumibilmente sua nipote Wilma era uscita dalla propria abitazione di via "ragliamento per non farvi più ritorno. Il Montesi ribatté che quel giorno egli aveva lasciato la tipografia per incontrare soltanto la propria fidanzata, Rossana Spissu. Costei confermò. Lo «zio Giuseppe» non fu però creduto. Il magistrato lo incriminò per calunnia a danno degli ex colleghi e apri un'istruttoria contro la Spissu accusandola di falsa testimonianza Giuseppe Montesi, arrestato, venne posto In libertà provvisoria dopo circa 90 giorni. Il Tribunale lo condannò a 2 anni e 2 mesi per calunnia; a Ros sana Spissu, invece, furono in flitti 4 mesi e 15 giorni di reclusione per falsa testimonianza. Al processo in Corte d'Ap pello il p. m. dott Baumgartner ha chiesto la conferma della sentenza. - Stasera alle 19,30 quando il presidente delia Corte, dott Gionfrida, ha annunciato la decisione che i giudici avevano preso dopo due ore di riunione in camera di consiglio, Giuseppe Montesi non ha potuto frenare le lagrime per l'emozione e la gioia. Poi, dopo ave re abbracciato i difensori, si è allontanato dal Palazzo di Giù stizia con sua moglie Rossa na Spissu la quale, accusata di avere detto il falso quando cer cò di convalidare l'alibi da lui fornito per quel pomeriggio del 9 aprile, ha beneficiato dell'am nistia.

Persone citate: Baumgartner, Casciani, Giuseppe Montesi, Montesi, Rossana Spissu, Spissu, Wilma Montesi

Luoghi citati: Roma