Il Parlamento d'Europa condanna la politica anti-inglese di De Gaulle

Il Parlamento d'Europa condanna la politica anti-inglese di De Gaulle L'Assemblea auspica l'unione della Gran Bretagna al Continente Il Parlamento d'Europa condanna la politica anti-inglese di De Gaulle Il presidente del Mec (il tedesco Hallstein) dichiara: « La nostra méta è un'Europa bene organizzata, unita all'America, senza ambizioni di terza forza. La chiave di questa politica è la presenza dell'Inghilterra » - Duro intervento contro la Francia dell'olandese Luns; il belga Dehousse definisce l'<< asse » Bonn-Parigi contrario agli interessi della Comunità - Il discorso dell'italiano Malvestiti - Una proposta tedesca per eliminare il diritto di veto che permise ai francesi di escludere la Gran Bretagna dal Mec (Dal nostro Inviato speciale) Strasburgo, 5 febbraio. De Gaulle, vittorioso a Bruxelles, è stato sconfitto oggi a Strasburgo. Il Parlamento d'Europa ha pronunciato contro di lui una severa e pressoché unanime condanna, aggravata da un fervido voto per l'unione della Gran Bretagna al continente. L'Europa dei Sei ha parlato per bocca della sua massima autorità, il presidente del Mercato Comune, il tedesco Walter Hallstein. E le sue parole sono state riecheggiate dai portavoce più autorevoli dell'assemblea. «Le trattative di Bruxelles — riferiamo le parole del presidente — sono state Interrotte In una maniera inconciliabile con 1 doveri dei membri della Comunità Europea. Si è avuta per conseguenza l'impressione che la Comunità dei Sei fosse caduta sotto l'influsso di una egemonia. Non ho bisogno di ripetere che il Mercato Comune rappresenta per noi tutti la negazione d'ogni spirito sge monico. L'Europa deve restare aperta al mondo mantenendo la piena armonia con la politica americana. Il fine del nostri sforzi è un'Europa bene organizzata, vera partner dell'America, senza ambizioni di terza forza. La chiave di volta di queste aspirazioni resta la presenza dell'Inghilterra sul continente. < Dopo il fallimento di-Bruxelles il ministro britannico Heath ebbe a dichiarare: "Il mio Paese non volgerà le spai le al continente ". Ora noi gli rispondiamo: "E noi non le volgeremo all'Inghilterra". Lo strumento principe per questi Ani è offèrto dàliei Istituzioni europee, che vanno consolidate e potenziate affinché possano far sentire il peso della loro rinnovata autorità». Con tono ancor più grave il presidente Hallstein ha indi- oato i pericoli cui è esposta in questo •momento la Comunità dei Bei: «Si è prodotta fra di noi una crisi di fiducia. L'interruzione delle trattative, che avrebbero potuto condurre a felici risultati, può far tremare nel mesi prossimi le fondamenta delle nostre istituzioni. Sarebbe Ingenuo negare i temuti contraccolpi. Dobbiamo invece sforzarci di evitare conseguenze' Irreparabili. Se le Istituzioni comuni non funzionassero più a dovere, verrebbe minacciata la loro stessa esistenza >. Con la dura condanna a De Gaulle Hallstein è andato oltre le aspettative di tutti: ma in compenso ha raccolto un nuovo mandato di fiducia per la commissione del Mec da lui presieduta. Le sue solenni affermazioni di principio (che possono forse giovare anche al cancelliere Adenauer in questo momento tanto critico) hanno raccolto consensi calorosi fra i tifi deputati all'assemblea di Strasburgo. L'analisi attenta del discorso pone in luce un accenno suscettibile forse di concreti sviluppi. Hallstein ha dichiarato che «per il diritto di veto' all'interno della Comunità contro l'ingresso di terzi Paesi devono valere regole e particolari riguardi: per evitare che la Comunità decada a strumento diplomatico di questo o quello Stato». Su questo nucleo di pensiero hanno lavorato nel corso del dibattito altri oratori, in particolare ii tedesco Bierkelbach, portavoce ufficiale dei rappresentanti socialdemocratici all'Assemblea: gli accordi del Meo — ha detto — preve dono decisioni a maggioranza. Il diritto maggioritario dovrà sostituire poco- per volta il criterio dell'unanimità. Vegli anni prossimi non dovrebbero esserci pia veti E' implicito il suggerimento di eliminare quanto prima possibile queste prerogative, onde bloccare l'azione di De Gaulle. Oltre a ciò il Meo pub insorgere contro gli accordi franco-tedeschi che sottraggono competenze alle istituzioni comuni. Tanto il portavoce socialista quanto il rappresentante dei democristiani europei, l'olandese Bless, hanno ripreso con vigore le tesi di Hallstein per la grande Europa aperta alla Gran Bretagna e legata agli Stati Uniti: un'Europa — come ha poi detto il ministro olandese Luns — senza assurde e illusorie ambizioni ego centriche e autarchiche. Questi concetti sono stati ripresi e sviluppati anche dal belga Dehousse. Egli ha sostenuto che gli accordi franco-tedeschi sono contrari allo spirito della Comunità, prevedendo essi la discussione di problemi di competenza esclusiva del Mec. L'importanza della presenza inglese nel Meo è stata riconosciuta anche dall'on. Malve¬ sAcVeciBcnspMndtstasldtlscmGpspgqrmnmrxèL stiti, vice presidente dell'Alta Autorità del carbone e dell'acciaio, intervenuto nel dibattito. Von. Malvestiti ha posto in evidenza i positivi risultati dei contatti per la partecipazione inglese alla Ceca: «La Gran Bretagna si presentò alla Ceca con dei regimi speciali del.'industria siderurgica e carboniera — ha dichiarato il nostro rappresentante — che non potevano essere integrati nel Mercato Comune. Fu pertanto necessario eliminare, prima della instaurazione nel Mercato Comune, le strutture della siderurgia britannica incompatibili con il Trattato di Parigi. « Il governo britannico ha accettato, il 22 gennaio al Lussemburgo, di eliminare tutte le incompatibilità. In materia di acciaio i Sei hanno potuto inoltre mettere a punto tra loro e sottoporre al governo hglese una proposta per la soluzione del problema concernente i dazi doganali armonizzati ». La condanna morale di De Gaulle è stata pressoché completa. Le isolate voci di consenso all'opera del generale partite da qualche deputato gollista non hanno alterato il quadro. Anche Maurice Faure, che in un suo discorso ha mostrato di condividere alcune tesi di De Gaulle,, ha commentato con sarcasmo: «La rottura delle trattative di Bruxelles da parte di De Gaulle è stato un gesto unilaterale. La comunità del Sei ha appreso dai giornali le decisioni del generale ». Massimo Cónti Il tedesco Hallstein, presidente della commissione europea del Mercato Comune, parla a Strasburgo. Ha Sostenuto l'ingresso dell'Inghilterra nel Mec (Telefoto)