La pena di morte è inflitta con grave frequenza in Russia di Francesco Argenta

La pena di morte è inflitta con grave frequenza in Russia La denuncia di una Commi*nione internazionale La pena di morte è inflitta con grave frequenza in Russia Abolita nel 1947, ristabilita nel 1950, da due anni è contemplata per un gran numero di reati economici - Ed i giudici applicano la legge con rigore crescente: in un giorno hanno emanato nove sentenze capitali - Togliere la vita al reo di un delitto economico, viola la coscienza giuridica e morale La frequenza, sempre maggiore, con cui I tribunali sovietici applicano la pena di morte (nove condanne in un giorno, la settimana scorsa!) ha Indotto la Commission internationale de juristes a raccogliere dati, informazioni e notizie sull'Indirizzo della politica di repressione penale in atto nel territorio dell'Urss. Bisogna dire subito che la Commission internationale de juristes è un'organizzazione che non è schiava di ideologie politiche e non ha sudditanze verso alcuno; è costituita da eminenti studiosi che si propongono soltanto di far conoscere ed applicare il principio della legalità: di promuovere, appoggiare e difendere, l'affermazione del diritto (la primauté du droit). La Commissione ha svolto decine di inchieste in tutti 1 paesi del vecchio e del nuovo mondo ove la primauté du droit era minacciata o conculcata dal pullulare di giurisdizioni eccezionali o dall'applicazione, anche nell'ambito delle giurisdizioni ordinarie, di norme procedurali, e anche di diritto sostanziale, che costituivano un attentato al diritti fondamentali della persona ed a quello che ha da considerarsi 11 diritto sovrano dei giudicabili: il diritto alia difesa. I risultati delle Inchieste promosse dalla Commissione sono stati esposti In « rapporti > che circolano per tutto il mondo. Nessuno può sollevare dubbi sull'esattezza o l'attendibilità di cotesti « rapporti >; i dati raccolti sull'indirizzo Impresso, nel vari paesi, alla politica di repressione penale sono stati desunti da fonti ufficiali e, In molti casi, per quanto riguarda il corso e l'epilogo dei giudizi, sono il frutto di osservazioni dirette. II segretario della Commissione, ed i commissari, di 'volta In volta delegati (giuristi, tutti, di grande dottrina e grande fama) si sono recati sul posto vi si sono trattenuti mesi e mesi (come è avvenuto, tanto per fare un esempio, al tempo dell'ondata dei processi a sfondo razziate nel Sud Africa) ed hanno raccolto copiosi elementi, ma' con obbiettività assoluta, con lo scrupolo ed. 11 'rigore che sono propri degli uomini di scienza Ora,,non può dirsi, davvero, che la Commissione Internazionale del giuristi abbia degli irragionevoli feticismi per un determinato indirizzo della repressione in campo penale: essa ammette, senza riserve, che ogni Stato può imprimere alla politica della repressione penale l'indirizzo che più ritiene opportuno, in rapporto alle condizioni del paese. Sennonché, aggiunge la Commissione, le autorità responsabili di questa politica non possono ignorare le tendenze generali del diritto penale senza esporsi al rischio di vedere subissa to da inevitabili e sacrosante censure o da apprezzamenti sfavorevoli 11 loro sistema punitivo Ebbene, nel caso dell'Urss, sta di fatto che la pena capitale, soppressa, con una decisione esaltata da tutta la stampa, nel 1947, è stata riprlstl nata appena tre anni dopo: nel 1050. Da allora, il campo in cui può.trovare applicazione l'estrema sanzione si è progressivamente e smisuratamente dilatato. Le leggi federali sulla repressione penale, entrate in vigore nel 1958, ed 1 relativi codici delle Reputibliche federate, asserivano che la pena di morte era stata ripristinata « quale sanzione ec cezionale, in attesa di poterla del tutto abolire» e l'art 22 del « Principi fondamentali di legislazione penale per ITIrss e le Repubbliche federate > aggiungeva che l'applicazione della pena capitale era prevista solo per 1 delitti di alto tradimento, spionaggio, terrorismo, banditismo, omicidio aggravato. Sennonché, fra il '61 ed 11 '62 sono stati emanati cinque decreti che moltiplicano a dismisura le ipotesi in cui può trovare applicazione l'estrema sanzione. Un primo decreto (n. 207, del S maggio 61) aggiunge ai delitti passibili della pena capitale, U furto in dan ' no dello Stato, 11 falso monetarlo, gli atti di violenza com messi, nell'ambito carcerario, da detenuti recidivi; un altro decreto (n. 291 del 1° luglio 1961) commina la pena di morte per chi specula sulle valute; infine, tre decreti (n. 83, 84 ed 85 del 12 febbraio 1962) estendono l'applicazione della pena capitale in questi "altri ca si: attentato alla vita di un agente di polizia o dei servizi di sicurezza; violenza aggravata; corruzione passiva - dei funzionari pubblici. Ancor prima che questi emendamenti fossero incorporati nel «Principi fondamentali di legislazione penale >, In virtù del decreto n. 147 del Consiglio supremo, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (Vedo mosti verkhownovo Soveta SSSR) n. 14, la Corte suprema dell'Urea, a sezioni unite, ave va ricordato alle magistratura Inferiori che i delitti di mal¬ vtdmsnsss versazione in danno dello Stato vanno puniti col massimo rigore. Queste direttive, impartite dalla Corte suprema, dimostrano — secondo la Commission internationale de juri stes — che del dissensi si sono manifestati sull'indirizzo da seguire nella repressione, In seno alle stesse magistrature di merito. Stando a quanto sostiene N. Mlronov, capo del dipartimento degli organi amministrativi presso 11 Comitato centrale del partito comuni- i sta, esisterebbero, infatti. due|tendenze contraddittorie, in : fatto di repressione. pvnatcCTaluni — dice Mlronov — pensano che la severità delle sanzioni non risponda al principi 'che sono alla base dello Stato sovietico: una siffatta politica sarebbe in contrasto colla via seguita dal partito, che tende a restringere sempre più le funzioni repressive dello Stato, per sostituirle, progressivamente, con misure di educazione e persuasione sociali. Ma una siffatta opinione è da respingere. Sennonché, nelle enunciazioni programmatiche del XXII congresso del partito comunista, si trova questa dichiarazione che si Ispira ai principi banditi dalla moderna scuola di difesa sociale: « Il miglioramento del livello di vita e di cultura ed il rafforzamento della coscienza sociale del popolo, daranno l'avvio alla sostituzione delle sanzioni penali con delle misure di persuasione sociale e di educazione: in un regime socialista, chiunque abbia deviato dalla'retta via, che è quella del lavoro, può e deve ritrovare la strada per il suo reinserimento, sociale e lo svolgimento dt\ un'attività utile alla collettività >. . Queste enunciazioni, ispirate al principi umanitari sostenuti dalle moderne correnti della dottrina, trovano, tuttavia, una aperta smentita nella pratica giudiziaria che registra, quotidianamente, una frequenza sempre maggiore dei casi in cui la pena di morte trova applicazione nella repressione dei delitti d'ordine economico. Il P. C. dell'Unione Sovietica, nel suoi ultimi congressi, aveva proclamato là'^rfeces'sitàydi ;« aff jBrrnare % legalità socialista », condannando le tesi staliniane e denunciando le ingiustizie e gli orrori commessi in base a coteste tesi Ma — osserva la Commission int. de juristes — dinanzi al fatto che sempre più frequentemente si ricorre à la liquidation physique des personnes chez lesquelles sont enracinés des vestiges et survivances du capitalisme, viene da domandarsi se l'applicazione del precetti di.Stalin non sia stata semplicemente trasferita dal- campo politico e quello economico. E, ancora, un'altra osservazione può farsi: la severità Impressa alla repressione penale, con la ino bilitazione quotidiana dei pio toni di esecuzione, si ispira a motivi qui paralssent mia en doute au sein ménte de l'Union Soviétique. il partito comunista vuole che 11 reo possa ritrovare la strada per il suo reinserirnento sociale, .6aql per lo svolgimento di un'attività utile alla collettività. Sennonché appare assai difficile a apiegarsi come un delinquente possa ritrovare la via di un'attività utile o riprendere le chemin du travail, se si comincia col fucilarlo! Francesco Argenta

Persone citate: Stalin

Luoghi citati: Russia, Sud Africa, Unione Sovietica, Urss