L'8 febbraio lo sciopero generale «di solidarietà» con i metalmeccanici

L'8 febbraio lo sciopero generale «di solidarietà» con i metalmeccanici L'8 febbraio lo sciopero generale «di solidarietà» con i metalmeccanici Vi parteciperanno tutti i settori dell'industria, durerà quattro ore - Un co- , municato della Confindustria stille «forme illegittime» dell'agitazione (Hostro servizio particolare) Roma, 31 gennaio. Uno sciopero nazionale in tutti 1 settori industriali è stato proclamato oggi dalla Cisl, dalla Cgil e dalla UH per venerdì 8 febbraio, dalle ore 14 alle 18, per solidarietà nel confronti del novecentomila lavoratori metalmeccanici dipendenti dalle aziende private. In un comunicato diramato al termine dell'incontro si informa che 1 dirigenti delle tre confederazioni hanno preso in esame l'iniziativa del Presidente del Consiglio di dar luogo ad un nuovo intervento mediatore del governo e l'hanno giudicata con responsabile interesse. Quasi contemporaneamente la Giunta esecutiva della Confindustria, riunita a Roma, ha discusso sulla vertenza in atto nel settore metalmeccanico ed ha adottato interessanti deliberazioni circa l'atteggiamento da assumere nel futuro. Un comunicato dice che la Giunta ha « ascoltato una relazione sul più recenti avvenimenti relativi alla stipulazione del contratto nazionale per l'Industria metalmeccanica ed ha dato atto alla delegazione industriale di, aver compiuto 1 maggiori sforzi compatibili con la situazione produttiva generale e con quella della categorìa interessata per giungere ad una definizione, della vertenza durante la lunga trattativa e particolarmente durante la ultima cinque intense giornata di negoziati, condot. te sotto gli auspici del ministero del Lavoro. «Il fallimento di tali negoziati e la ripresa della agitazione in forme Illegittime, non a giudizio unilaterale della parte industriale ma secondo la pacifica elaborazione dottrinale e la giurisprudenza .del- le Supreme Corti relative alle caratteristiche ed ai limiti dell'azióne sindacale diretta, hanno successivamente aggravato lo stato di tensione, riproponendo l'esigenza di provvedimenti di legittima tutela della produzione di fronte ad azioni anti-giurldicne ed impegnando le aziende a respìngere con fermezza il rinnovato quanto vano tentativo delle organizzazioni dei lavoratori di instaurare con le direzioni aziendali dirette trattative per la conclusione di accordi che l'esperienza dimostra, e le organizzazioni sindacali del lavoratori esplìcitamente concepiscono, come vincolativi solo per gli imprenditori. «Presa cognizione della recente iniziativa delle maggiori autorità di governo, tendenti ad esperire ulteriori tentativi di componimento della verten za, la Giunta — conclude il comunicato — ha esaminato le residue possibilità di conclusione della trattativa, segnando le direttive opportune. Essa ha, tuttavia, riconfermato la sua delibera dell'ottobre scorso, secondo la quale, nella ipotesi che la definizione della trattativa nazionale si dimostrasse Impossibile entro un ragionevole periodo di tempo, non resterebbe che seguire l'altra alternativa e cioè abbandonare il contratto nazionale, con tutte le conse guenze negative di carattere economico e sociale che potrebbero derivarne ».

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