Le coppie di Faggin e Terruzzi in vantaggio nella "Sei giorni,,

Le coppie di Faggin e Terruzzi in vantaggio nella "Sei giorni,, Conclusa nella notte la prima lappa della competizione milanese Le coppie di Faggin e Terruzzi in vantaggio nella "Sei giorni,, I ciclisti scattati poco prima della mezzanotte - In precedenza Maspes e Post avevano vinto le prove di velocità ed inseguimento - Applausi ad un gruppo di ballerine australiane ed ai cantante Tajoli negli intervalli della corsa (Dal nostro inviato speciale) Milano, 31 gennaio. Incomincia la < Sei giorni » ciclistica di Milano, e, al Palazzo dello Sport, non c'è molta folla. «Il freddo — sostengono gli organizzatori — il freddo tiene la gente tappata in casa>. Sulle tribune, soprattutto, manca il < gran completo >, i tavoli sistemati all'interno della pista sono invece tutti occupati e c'è notevole sfoggio di eleganza. Almeno qui, il primo round fra spettacolo e sport è vinto dallo spettacolo. La corsa — la « Sei giorni > — prende l'avvio alle undici e mezzo, la serata si apre poco dopo le nove con due «criterium>, l'uno riservato ai velocisti, l'altro agli inseguitori Tra 1 velocisti vi sono Maspes campione del mondo, Beghetto, Plattner, Potzerneim, Derksen, De Bakker, Gaignard e Pfenninger. Quest'ultimo ha preso in extremis il posto di Vannitsen. Quattro batterie le vincono Maspes (contro Derksen), Beghetto (contro Potzerneim), Pfenninger (contro Gaignard) e Plattner (con tro De Bakker) e nessuno si emoziona: troppo < liscio > per gli spettatori delle tribune, che sono dei veri appassionati e dei competenti, gli altri, quelli dei tavoli, finiti i saluti e i convenevoli come ad una prima della Scala, stanno tranquillamente mangiando. Qualche applauso e qualche fischio nell'inseguimento, visto che in fase elimi natoria Faggin ridicolizza .la maglia iridata Nijdam, evi dentemente in pessima forma. Con Faggin si qualificano Eugen e Post, e si torna alla ve locità per ie semifinali. Maspes-Pfenninger: la spunta Maspes, come si suol dire, « facile >. Plattner-Beghetto: il pronostico è a favore di Plattner ma si sbaglia, perché ad imporsi, addirittura senza sforzo apparente, è il giovane Beghetto. Sulla pista salgono quindi Potzerneim, Gaignard, De Bakker e Derksen per la finale dal 5° all'8° posto: bri vido a quattro, il successo tocca a Gaignard. La serata si snoda a tambur battente. Ecco la finale per il terzo e quarto posto: terzo è Pfennin ger, quarto Plattner. Quindi, come illustra il programma, «attrazioni e musica>. Le luci dei riflettori illumi nano un palcoscenico situato al centro del « Palazzo >. Orchestre e numeri di varietà: sette australiane che si presentano come ballerine acrobatiche trascinano all'entusiasmo, dal momento che sono davvero bravissime. Viste da vicino, per la cronaca, sono anche belle, inguauiate in tutù viola. Battimani meritati scena aperta, applaudono anche i corridori che nel frattempo stanno girando pian piano in pista tanto per tenersi caldi i muscoli. Per battere le mani, devono logicamente alzarle dal manubrio, in tal modo fanno un po' di acrobazia pure loro, magari pei restare in ambiente. Riprende il « capitolo sport» Velocità, finale, prima prova. Due italiani, Maspes il fuoriclasse già affermato, e Be ghetto il ragazzo che vuole emergere ad ogni costo. Beghetto dà l'impressione di re palare la grossa sorpresa, Maspes però sul cortissimo rettilineo ha un guizzo ed il giovane rivale è costretto ad arrendersi. Una parentesi per l'inseguimento: Faggin raggiunge Proost e si classifica cosi terzo; Post, l'olandese, regola Eugen il danese e conquista il titolo di campione d'Europa, un titolo un po' particolare che viene assegnato all'inverno per competizioni su piste coperte. Finale numero due della ve¬ loetsgmapszsntpTgdDF locità. Maspes parte in testa e in testa rimane sempre, rintuzzando con violenza la disperata controffensiva di Beghetto. I due fanno decisamente sul serio, battagliano ai ferri corti. Il milanese impone i diritti di un'assoluta superiorità e trionfa. Sono quasi le undici e mezzo, l'ambiente ormai si è riscaldato a dovere e gli organizzatori presentano le quattordici coppie che prendono parte alla « Sei giorni >. Sono: Terruzzi-Post, Van Steenbergen-Severeyns, Pf enninger-Bugdahl, Lykke-Arnold, De RossiDomenicali, Arienti - Gillen, Faggln-Be ghetto, Nijdam-Zie- gler, Roggendorf-Renz, Plattner - Frischknecht, WeckertWegmann, Cribiori - Eugen, Van Daele-Vannitsen, RaynalVamajo. Si va alla svelta, pochi pochissimi minuti e i corridori si aggruppano per il via, che, in perfetto orario, viene dato alle undici e mezzo dal dottor Crespi, assessore allo Sport al Comune di Milano. Ogni giorno, la corsa ha una classìfica di tappa particolare, la tappa di oggi è brevissima, dura mezz'ora soltanto, gli atleti devono impegnarsi in una serie di cinque volate, nelle quali via via emergono rispettivamente Post, ancora Post, Faggin, poi di nuovo FncacTttnrssirdldg Faggin e Beghetto. A mezzanotte la tappa termina. La classifica risulta la seguente: al comando Faggln-Beghetto con 28 punti, al secondo posto Terruzzi-Post con 24 punti; in terza posizione l'accoppiamento svizzero Plattner-Frischknecht con 13 punti. La gara ha un momento di requie. Canta Tajoli, si esibiscono di nuovo le ballerine australiane. La « Sei giorni » si infiamma di altre volate, il cui risultato conta per la classifica della seconda tappa. Alle tre lo « stop >. Arrivederci tra undici ore, alle due del pomeriggio. Gigi Boccacini Leandro Kaggin (a sinistra) al comando nelle prime fasi della «Sei giorni» ciclistica milanese (Telefoto)

Luoghi citati: Comune Di Milano, Europa, Milano